Totò e Marcellino
Per sfuggire ad un commerciante al quale aveva rubato della merce, Totò, detto "il Professore", un tizio che campa di espedienti e piccoli furti, s'infila in un corteo funebre per far perdere le tracce. E' morta la madre del piccolo Marcellino che ha solo uno zio al mondo, un poco di buono a quanto sembra, che non si è ancora fatto vivo. Quell'uomo che è appena arrivato tutto trafelato potrebbe essere lui, visto che nessuno lo conosce e quando gli viene domandato se è il fratello della defunta, Totò annuisce per nascondersi tra la folla. Marcellino al termine del funerale vorrebbe seguire lo zio appena conosciuto ma l'uomo non ne vuol, sapere e sulle prime cerca invano di prenderne le distanze, finendo poi per accoglierlo nel suo rifugio che è un vecchio tram in disuso. Ma visto che il piccolo è erede dell'appartamento dove viveva con sua madre, decidono di andarci ad abitare, finendo per diventare sul serio lo zio del piccolo che accudisce come meglio può, rubacchiando per rimediare i soldi per i pasti e la scuola. Ma ecco che appare all'improvviso il vero zio del piccolo, Alvaro Merini, che carte alla mano ne assume la patria potestà, facendo arrestare il povero Totò. Ma una volta fuori l'uomo si mette alla ricerca di Marcellino e lo trova a mendicare all'angolo di una strada scoprendo l'ignobile traffico di ragazzini che il suo vero zio esercita, costringendoli a mendicare, laceri e sporchi, ai margini delle strade. Allora Totò con uno strattagemma riesce a far arrestare lo zio, fermando per sempre quel turpe sfruttamento ma il piccolo è nel frattempo scappato. Durante un alterco tra lo zio e la sua compagna, alla donna è sfuggito che sua madre dopo morta sarà finita sicuramente all'Inferno, per cui Marcellino divorato dal dolore decide di combinare guai a ripetizione per venire punito da Dio e spedito all'Inferno dove potrà riabbracciare sua madre, l'unica con Totò ad avergli voluto veramente bene. E proprio quest'ultimo riuscirà a trarlo in salvo dopo l'ennesimo incidente che il povero Marcellino causerà, dando fuoco proprio al tram dove viveva Totò. Questi spiega al bimbo di aver travisato tutto e che ogni mamma finisce in cielo e che quindi dovrà comportarsi bene che Dio lo perdonerà delle marachelle combinate. E così sporchi ma salvi i due possono riabbracciarsi e siccome si è salvata la tromba di Totò ecco che la dona a Marcellino per improvvisare un motivo da ballare allegramente insieme, anticipando la classica parola FINE.
Risate e commozione in un classico dove alla verve di Totò si contrappone la partecipazione emotiva e compassionevole che infonde il piccolo Marcellino, sua insolita ma efficace spalla.
Risate e commozione in un classico dove alla verve di Totò si contrappone la partecipazione emotiva e compassionevole che infonde il piccolo Marcellino, sua insolita ma efficace spalla.
Italia 1958
Regia: Antonio Musu
Musiche Carlo Rustichelli
con
Totò: il "Professore"
Pablito Calvo: Marcellino Merini
Fanfulla: Alvaro Merini, il vero zio di Marcellino
Jone Salinas: Ardea
Memmo Carotenuto: agente Zeffirino
Wandisa Guida: la maestra
Nanda Primavera: la portinaia Rosina
Salvatore Campochiaro: l'avvocato
Marianna Leibl: la contessa
Amelia Perrella: la sora Amalia
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