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La signora scompare
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Iris Henderson, giovane ereditiera di un ricco industriale inglese è di ritorno a Londra sul treno che dai Balcani la riporta a casa con altri cittadini inglesi ed europei dopo essere stati fermarti da una valanga nel piccolo stato del Brandika, governato da un dittatore. Con lei vi sono il giovane Gilbert, un musicista rivelatosi alquanto molesto con la sua musica nell'albergo dove la donna risiedeva e l'anziana Miss Froy che vissuto in quel piccolo stato per 9 anni insegnando musica come governante in una casa aristocratica. Iris e la vegliarda si relazionano per il viaggio visto che sono sullo stesso scompartimento con una coppia di spagnoli, i coniugi Doppo. Ma dopo alcuni tè beviti insieme nel vagone ristorante, l'anziana signora scompare e nessuno sembra averla vista. Nemmeno i Doppo e altri avventori che per una ragione o l'altra non intendono far fermare il treno come vorrebbe la ragazza per perquisirlo. Siccome poi prima di partire la ragazza aveva avuto un piccolo incidente, essendo stata colpita da un vaso cadutole in testa, ecco che per il Dottor Hartz, un neurochirurgo di Praga, può aver causato quello stato confusionale oltre ad averle acceso la fantasia su situazioni non vissute affatto. Lui deve caricare alla prossima fermata una paziente vittima di un grave incidente che dovrà poi operare nel tentativo di salvarle la vita. Quando la paziente viene caricata è completamente avvolta dalle bende e viene portata nel suo scompartimento, mentre Iris riesce a convincere il giovane Gilbert che non ha sognato. Così insieme si mettono ad indagare per scoprire che sul treno viaggiano diverse persone legate al fantomatico neurochirurgo che ha effettivamente rapito l'anziana donna, narcotizzandola e bendandola al posto della finta paziente imbarcata. La frontiera è però vicina e i due tentano un colpo di mano liberandola e riuscendo a rintuzzare i tentativi di metterla a tacere per sempre. La donna si rivelerà essere una spia britannica che una volta in salvo riceve la visita dei due al Foreign Office che ringrazia di cuore, oltre ad augurar loro una futura vita felice, visto l'amore che è nel frattempo sbocciato. E' un buon giallo prebellico e portatore di tematiche proprie di quello che si comincia a respirare in un'Europa sull'orlo del più disastroso conflitto mondiale. Difficile ma non impossibile cogliere l'attimo dell'immancabile apparizione di Hitchcock: il suo classico
mentre passeggia su un marciapiede della stazione di Londra
The Lady Vanishes Regno Unito 1938 Regia: Alfred Hitchcock Musiche Louis Levy, Charles Williams
con Michael Redgrave: Gilbert Margaret Lockwood: Iris Henderson Dame May Whitty: Miss Froy Paul Lukas: Dottor Hartz Cecil Parker: Mr. Todhunter Linden Travers: Mrs. Todhunter Naughton Wayne: Caldicott Basil Radford: Charters Mary Clare: la baronessa Googie Withers: Blanche Sally Stewart: Julie Emile Boreo: gestore dell'albergo Philippe Leaver: Signor Doppo Selma Vas Dias: Signora Doppo Catherine Lacey: la suora Josephine Wilson: signora Kummer Katleen Tremaine: la cameriera Anna Charles Oliver: l'ufficiale
Voglio fare un appello con questo film a chi lavora nel cinema affinché a distanza di 40 anni si torni a produrre un genere che tante soddisfazioni ha dato al settore in termini di incassi e lavoro. Certo il filone ha rappresentato anche un concentrato di luoghi comuni finendo spesso in sciocchezze e corbellerie col solo scopo di far cassa etichettandosi col tempo solo come fenomeno violento e di consumo. Perchè non c'era la TV e il cinema era il solo luogo di svago e bisognava riempire le sale con prodotti ripetitivi in quantità e a scapito della qualità. Ma pur sempre creando un mestiere associato ad esso fatto di buoni caratteristi, registi, comparse e maestranze specializzate in carpenteria, falegnameria e vari e sempre senza l'utilizzo di una sola lira del denaro pubblico. Ecco perché vorrei che firmaste nei commenti questo appello affinché torni in auge un genere, magari anche con altri, che un tempo caratterizzarono il nostro Cinema nazionale. Ci vorrebbe in ver...
Trama: I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro li minaccia di trasferirli in Sardegna. L'improvvisa morte del capoufficio dà inizio a una spietata "guerra per la successione" tra Colabona e Guardalavecchia, lotta i cui segnali si manifestano già al funerale di Santoro. Parodìa stupenda dell'avidità e dell'ambizione delle persone che pur di raggiungere anche miserrimi obiettivi son pronti a tutto. Trasferito in ambito politico nella nostra povera Italia, Guardalavecchia, Colabona e Santoro vi ricordano qualcuno? Ribadisco, il "Pri...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Se c'è un attore che sempre mi ha convinto nelle sue interpretazioni questo è Andy Garcia, e nel limite del possibile ho sempre cercato di vedere i suoi film. In The Lost City, egli non è solo l'attore protagonista, ma anche il regista, produttore esecutivo e autore delle musiche. E aggiungiamoci pure che come il protagonista del film anch'egli è un esule cubano. Il film narra la storia di Fico (A. Garcia) proprietario di un locale notturno "El Tropico" di L'Avana durante la dittatura di Battista e all'alba della rivoluzione Castrista. Nella sua famiglia il padre, docente universitario, è per un opposizione parlamentare al regime di Battista, mentre suo fratello Ricardo si unisce al movimento, extraparlamentare, comunista di Fidel Castro e l'altro fratello, Luis, al movimento democratico (sempre extraparlamentare). Man mano che il regime Castrista raggiunge il potere ed il controllo della vita cubana, le attività del locale di Fico sono ridotte, prima...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
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