I due della legione
Due lestofanti, Franco e Ciccio da Partinico, in trasferta a Napoli per truffare la gente col gioco delle tre carte, vengono a male parole con un boss della mala locale che intima loro di andarsene. Anche la polizia li ferma per un controllo dopo che sono stati sorpresi a confabulare con il boss che il giorno seguente viene trovato morto pugnalato proprio davanti alla casa presa in affitto dai due. Per paura di venire accusati si intrufolano di notte su di un vagone merci diretto a Marsiglia. Da qui, senza un soldo, attirati dal facile guadagno, con vitto e alloggio compreso, si arruolano nella Legione Straniera e finiscono in Africa. Ben presto però si accorgono di quanto sia dura la vita da legionario, specie in una zona infestata da ribelli che assaltano continuamente i loro trasporti di petrolio e armi. Per stroncare quel traffico hanno perduto diversi uomini nella pista che porta alla reggia di Mustafa Abdul Bey che ha il pallino delle belle donne che aggiunge di continuo alle tante mogli del suo harem. A provvedere ai suoi bisogni è suo cugino Sadrim che è però intenzionato a spodestarlo con l'aiuto del fido Suprut. L'occasione propizia è data dall'avvenenza di due splendide giovani che intende donare al cugino. Alina, una delle due dalla straordinaria bellezza, dovrà pugnalarlo durante il primo amplesso, dopo di che Sadrim, avvertito con una torcia, darà l'assalto al palazzo. Parimenti il Colonnello dei legionari desideroso di porre fine al traffico illecito ha visto nei due arrivati gli uomini adatti alla missione. Gli è capitato per caso un ritaglio di giornale nel quale i due vengono ricercati per l'omicidio di un importante boss della mala napoletana. Questo induce il Colonnello a ritenerli duri e sprezzanti del pericolo come pochi e tali da affidar loro una missione che li vedrà maldestramente riuscire nell'impresa di sabotare il colpo di stato e stroncare il traffico illecito dei ribelli. Premiati con onorificenze ufficiali, sembra per i due aprirsi un futuro radioso nei Legionari. Ma quando il Colonnello scopre dal giornale che è stato arrestato a Napoli il vero assassino del boss, non ci pensa due volte a cacciarli dal forte per i tanti disastri combinati nel loro periodo di permanenza. Li vediamo in pieno deserto chiedere lumi a un beduino circa la direzione da prendere per la costa. 1000 chilometri a piedi aspettano i due poveretti sotto il sole cocente del deserto e sarà meglio affrettarsi accompagnati dalla parola FINE.
E' l'inizio del fortunato sodalizio tra Fulci e il simpatico duo che ottiene in questo primo loro film un record di incassi e una risposta positiva e divertita del pubblico, che li vedrà in seguito protagonisti di numerose commedie e parodie che divertono per semplicità anche oggi, risultando un ottimo rimedio, come detto in altri post, al logorio della vita moderna, citando il grande Calindri nel suo famosissimo spot Cynar.
E' l'inizio del fortunato sodalizio tra Fulci e il simpatico duo che ottiene in questo primo loro film un record di incassi e una risposta positiva e divertita del pubblico, che li vedrà in seguito protagonisti di numerose commedie e parodie che divertono per semplicità anche oggi, risultando un ottimo rimedio, come detto in altri post, al logorio della vita moderna, citando il grande Calindri nel suo famosissimo spot Cynar.
Italia 1962
Regia: Lucio Fulci
Musiche Luis Bacalov
con
Franco Franchi: Franco Cocuzza
Ciccio Ingrassia: Ciccio Fisichella
Alighiero Noschese: Mustafa Abdul Bey
Rosalba Neri: Alina
Cesare Polacco: il Commissario
Carlo Lombardi: il Colonello
Maria Teresa Vianello: Charlette
Aldo Giuffré: Sadrim
Nino Terzo: sergente Tresport
Jo Garsò: Saida
Aldo Bufi Landi: Capitano Dupont
Gianni Rizzo: Suprut
Gianni Crosio: agente di polizia
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