Il tempo degli avvoltoi
La passione per le donne costa cara al giovane Kitosh, un cow boy alle dipendenze di Don Jaime Mendoza che lo fa marchiare come una delle sue mucche e gli impedisce in un paio di occasioni di scappare dal ranch. Catturato all'ennesimo tentativo di fuga viene salvato dall'impiccagione dal provvidenziale intervento di un pistolero la cui fama incute a tutti il timore necessario a farli desistere. Lui è appena evaso di prigione ed è il super ricercato Joshua Tracy detto "il Nero" per il suo lugubre abbigliamento e Kitosh si unisce a lui per fargli da guida verso il confine. Tracy ha con sé la bara della povera madre che vuole seppellire nella terra della sua casa e per la cui morte ha gridato vendetta, non avendo potuto assistere al funerale in quanto carcerato per colpa dei suoi vecchi soci. Li cerca con il desiderio di ucciderli e la prima a finire sotto le sue grinfie è Traps che fu sua amante un tempo prima di tradirlo con il suo migliore amico Francisco. Si fa rivelare dove si nasconde quest'ultimo e insieme con Kitosh gli da la caccia per scoprire che si è messo con Camaro, un bandito messicano che opera al confine e con il quale intende assaltare il carico di polvere d'oro che dalla vicina miniera viene portato in paese ogni mese. L'assalto riesce ma Tracy e Kitosh intervengono per soffiare il malloppo e regolare i conti con Francisco e i banditi di Camaro. Nel villaggio dove si fermano a festeggiare, vengono però sorpresi dai Rurales e perdono l'oro nella fuga con sparatoria. Tentano allora di rubare i soldi della vendita del bestiame di padron Mendoza, sorprendendolo nel suo ranch da solo visto che i suoi uomini stanno scortando il bestiame venduto. I soldi non li ha con sé e allora i due gli rapiscono la moglie per consentirgli di riprenderli dalla banca dove li ha versati e pagare il riscatto. In una missione dove si sono asserragliati i due finiscono per misurarsi l'un l'altro dopo vari contrasti per incompatibilità di carattere. Tracy violento e affetto da crisi epilettiche, mentre Kitosh non incline alla violenza specie se gratuita. Davanti a Mendoza arrivato con i soldi i due si sparano e mentre Tracy resta a terra, Kitosh si fa aiutare dal suo vecchio padrone a montare a cavallo e rinuncia ai soldi partendo ferito e sanguinante, mentre la parola FINE chiude il film, lasciando intuire quella che a breve sarà anche per Kitosh.
Il cast è quello buono, comprese location, ma la trama, peraltro stereotipata, pecca nel caratterizzare il protagonista George Hilton che parte come donnaiolo impenitente da commedia boccaccesca per poi prendersi frustate, pestaggi e ferro rovente sulle chiappe. Quando poi credi che sia un vaquero e basta ecco che si trasforma in un insospettabile pistolero veloce e preciso nel centrare le sue vittime in mezzo agli occhi. Diverso il discorso per Frank Wolff che da subito appare nelle sue vesti di duro e ricorda molto il Mortimer di Lee Van Cleef con la stessa voce di Emilio Cigoli e l'aggiunta di crisi epilettiche. Solo contorno per le belle Pamela e Femi.
Il tempo degli avvoltoi
Italia 1967
Regia: Nando Cicero
Musiche Piero Umiliani
con
George Hilton: Kitosch
Frank Wolff: Joshua Tracy "il Nero"
Pamela Tudor: Steffy Mendoza
Eduardo Fajardo: Don Jaime Mendoza
Franco Balducci: Francisco
John Bartha: Sceriffo
Femi Benussi: Rubia
Maria Grazia Marescalchi: Traps
Cristina Josani: Senorita
Guglielmo Spoletini: Camaro
e con
Giovanni Ivan Scratuglia
Gianluigi Crescenzi
Alfonso Donati
Gino Vagniluca
non accreditati
Tullio Altamura: ciarlatano ambulante
Pietro Torrisi: scagnozzo di Mendoza
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