I pirati dei sette mari
Scappato da Tangeri dove veniva ricercato dalle guardie del Sultano per aver insediato una sua promessa sposa nell'harem privato, Barbarossa, riesce ad imbarcarsi di nascosto su di una nave che trasporta prigionieri spagnoli da vendere come schiavi all'Avana. Con un colpo di mano prende possesso della nave e libera i prigionieri che all'unanimità lo acclamano loro capitano e lo seguono nelle sue scorrerie. Ben presto sconfigge diverse navi spagnole aumentando la sua flotta e le sue ricchezze fino al rapimento della bella Alida, la contessa figlia del Governatore. Sulle prime la considera merce di scambio per ottenere un lauto riscatto ma ben presto la convivenza con quella bellissima donna, ancorché bisbetica e ribelle, lo fa innamorare e nonostante sia sulle prime detestato, riesce a farle capire che il suo promesso sposo, il Capitano Jose Salcedo, che dà loro la cacia, è più attaccato al denaro che alla donna. Del resto nemmeno la conosce essendo stato un matrimonio combinato in Spagna e quando la donna se ne renderà conto di persona, una volta liberata, correrà dal suo coraggioso pirata nel tentativo di salvarlo dalla trappola che gli stanno preparando. Salcedo ha lasciato sguarnita la cittadella dell'Avana che i pirati attaccano e conoscendo i loro piani grazie al tradimento di un pirata, si è portato con il grosso delle sue truppe via mare in una rada dove la flotta di Barbarossa è alla fonda distruggendola. Poi sbarcate le truppe e i cannoni si è disposto tutt'intorno alla folta vegetazione per tendere una trappola ai pirati di ritorno. Alida è riuscita ad avvertire Barbarossa che con uno strattagemma evita la nutrita sorveglianza riuscendo a impossessarsi delle navi nemiche per cannoneggiare poi la costa e gli spagnoli. Questi resisi conto dell'imboscata e delle mire personali di Salcedo che ha deliberatamente lasciato incustodita l'Avana, oltre adesso ad aver perso pure le navi, lo destituiscono e arrestano per essere processato, mentre da bordo nave due innamorati, abbracciati e felici, veleggiano verso una nuova vita e nuove avventure con rotta a nord nella terra libera d'America.
La storia è lineare e tradizionale, salvo per l'incipit insolito che dà origine al tutto - l'harem del sultano - e l'irriverente capitano che approfitta del fiore appena sbocciato di una sua promessa sposa. Il resto poi scorre via secondo i criteri del genere con i Caraibi, opportunamente ricreati negli Studios Samuel Goldwins, teatro di battaglie navali, rese con buon mestiere, insieme con duelli, abbordaggi e violenti scontri a terra con cannoneggiamento e brecce nelle mura dell'Avana.
La storia è lineare e tradizionale, salvo per l'incipit insolito che dà origine al tutto - l'harem del sultano - e l'irriverente capitano che approfitta del fiore appena sbocciato di una sua promessa sposa. Il resto poi scorre via secondo i criteri del genere con i Caraibi, opportunamente ricreati negli Studios Samuel Goldwins, teatro di battaglie navali, rese con buon mestiere, insieme con duelli, abbordaggi e violenti scontri a terra con cannoneggiamento e brecce nelle mura dell'Avana.
Raiders of the Seven Seas
Stati Uniti d'America 1953
Regia: Sidney Salkow
Musiche Paul Sawtell
con
John Payne: Barbarossa
Donna Reed: Contessa Alida
Gerald Mohr: Capitano Jose Salcedo
Lon Chaney Jr.: Gamba di legno
Anthony Caruso: Renzo
Henry Brandon: Capitano Goiti
Skip Torgerson: il piccolo Datu
Frank DeKova: Capitan Romero
William Tannen: Ramon
Christopher Dark: Pablo
Claire Du Brey: Donna Salcedo
Howard Freeman: Maggiore Pompaño
Anthony Warde: Don Delgado
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