I due crociati
Ciccio VIII Visconte di Braghelunge e signore di Ripafratta per aver promesso a suo padre morente di ampliare i possedimenti ricevuti in eredità è stato costretto a chiedere nuove tasse facendo sollevare così il popolo che lo ha cacciato e bandito per sempre da quei luoghi. Si era avvalso, il tapino, di tale Franco di Carrapipi uno squinternato Capitano di Ventura forte di un esercito di un solo uomo, Biagio, e per giunta pure pavido. Così insieme con il povero consigliere del deposto Ciccio, vagano in quattro per lande in cerca di cibo finché incontrano un cavaliere crociato che li arruola per la spedizione che Goffredo di Buglione sta allestendo. Vitto e alloggio garantiti e uno scudo al giorno che i nostri scopriranno non essere moneta ma scudo vero e proprio che verrà sostituito giornalmente in caso di rottura. Come scopriranno a suon di digiuni forzati che nemmeno il vitto era quel che speravano. Inoltre mandano involontariamente all'aria un piano che vedeva la vergine guerriera Clorinda, figlia del Buglione, farsi rapire dai Saraceni per venir condotta nell'harem del Saladino e da lì studiare un piano per assaltare il suo campo e farlo pervenire in segreto al padre. I due vengono cacciati e vagabondando vengono catturati dai mori che li conducono a palazzo dove diventano assaggiatori ufficiali del saladino. Ruolo questo che sta costando la vita a numerosi e precedenti sventurati e che con tutta probabilità sarebbe toccato anche a loro se la solita goffaggine non gli garantisse una provvidenziale confusione e successiva fuga nell'harem. Qui scoprono che Clorinda nel frattempo si è intrufolata tra le mogli del moro e affida loro un piano che prevede l'assalto al campo nemico passando per una galleria che corre sotto e parte da un'oasi vicina. I nostri nonostante vengano scoperti e inseguiti, riescono a portare il piano al Buglione e successivamente essere rispediti dal nemico per la sua attuazione. L'impresa nonostante loro riesce e come premio invece di terre e titoli nobiliari viene prospettata un'altra guerra ancor più pericolosa contro i Turchi, cosa questa che li vede decidere su due piedi di darsela a nuoto il più lontano possibile.
Semplice come gran parte dei film girati dai due e al tempo godibile e pieno di battute che Franco sapientemente infila in ogni occasione. Con loro la stupenda bellezza nordica di Janet Agren al suo esordio nel cinema.
Semplice come gran parte dei film girati dai due e al tempo godibile e pieno di battute che Franco sapientemente infila in ogni occasione. Con loro la stupenda bellezza nordica di Janet Agren al suo esordio nel cinema.
I due crociati
Italia 1968
Regia: Giuseppe Orlandini
Musiche Coriolano Gori
con
Franco Franchi: Franco di Carrapipi
Ciccio Ingrassia: Ciccio VIII Visconte di Braghelunge
Janet Agren: Clorinda
Fiorenzo Fiorentini: consigliere di Ciccio
Umberto D'Orsi: Goffredo di Buglione
Ignazio Leone: Biagio
Pietro Ceccarelli: Tazio
Furio Meniconi: il 'Saladino'
Marco Tulli: Fra Giulivo
Nino Fuscagni: Riccardo Cuor di Pantera
Enzo Andronico: il guercio
Fabio Testi: cavaliere crociato
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