Era lui, si, si!
F ernando, proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni, che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani, in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portata di mano ogni giorno è facile che almeno non si ripresenti di notte sotto forma di incubo. Walter è stato anche raccomandato in un certo senso dalla figlia del commendatore, che lavora nel reparto pubblicità sotto mentite spoglie in quanto vuol guadagnarsi da vivere come tutti senza avvantaggiarsi del suo genitore. Tra i due è amore a prima vista ma il Fernando continua a trovarselo nei sogni nelle vesti più disparate e sempre a umiliarlo. Dall'avventore del tabarin che gli rovescia in testa una zuppa di fagioli, all'emiro che lo usa come sgabello mentre passa in rassegna le grazie di sua moglie. Ma proprio questo sogno gli fa apprezzare le fattezze di sua moglie, dimenticate da tempo, visto che dormono in separate camere, per dedicarsi alle più procaci attrici del momento. Quando la situazione sembra disperata per il povero Walter, al quale Fernando nega pure la mano di sua figlia, oltre a scaricagli dietro una serie di colpi di pistola, ecco che il dott. Furgoni ha il colpo di genio e riesce a psicanalizzare il suo paziente facendolo regredire ad un episodio di gioventù, quando colpì con un calcione proprio il Walter per una questione di ragazze. Quel fatto la sua coscienza glielo faceva tornare a galla inconsapevolmente per auto punirsi di quel gesto a danno di un bambino che era scappato piangendo. Ora la cura è semplice, basta farsi ridare quel calcione e la coscienza tornerà a posto, ma prima bisogna trovare Walter che è scappato per l'ennesima volta pensando di trovarsi in un manicomio. Sguinzagliando tutti gli impiegati si riesce alla fine a rintracciarlo e fargli finalmente comprendere tutto quanto gli è capitato. La pedata nel sedere viene restituita e Grazia diventa sua moglie e da quel giorno Fernando non verrà più importunato nei sogni, ma continuerà lui a chiamare in piena notte il suo medico per ringraziarlo della brillante cura. Solo una volta, nove mesi dopo, verrà Walter a disturbarlo nel sonno, ma stavolta per comunicargli che è diventato nonno e che deve alzarsi per andare da sua figlia e nipote.
Divertente commedia scritta dal vulcanico duo Marchesi - Metz, anche in veste di registi coadiuvati da Marino Girolami. Ottimi Walter Chiari e Carlo Campanini su tutti, attorniati da uno stuolo di splendide donne in situazioni stuzzicanti per quei tempi. Oltre al cameo della Pampanini nel ruolo di sé stessa, c'è una piccola ribalta per la stupenda Sophia Loren nei succinti panni di una procace odalisca e accreditata col nome di Sofia Lazzaro.
Era lui, si, si!
Italia 1951
Regia: Marino Girolami, Marcello Marchesi, Vittorio Metz
Musiche Nino Rota, Pippo Barzizza
con
Walter Chiari: Walter Milani
Isa Barzizza: Grazia
Carlo Campanini: Comm. Fernando
Enrico Viarisio: Dott. Furgoni
Nyta Dover: moglie di Fernando
Guglielmo Inglese: guardia
Fanfulla: Vannozzi
Lilia Landi: Nanda
Luigi Tosi: Rinaldo
Sulema: La danzatrice
Silvana Pampanini: sé stessa
Gisella Monaldi: Mannequin grassa
Bruno Corelli: Schuman il sarto
Luigi Bonos: cameriere
Peppino De Martino: Dott. Muller
Sophia Loren: odalisca
ciao Silvana avevo da poco pubblicato questo film dove mettevi in bella mostra la tua prorompente bellezza, ma non dimenticherò mai quella sera di dicembre di pochi anni fa quando al Sistina tutto il pubblico si alzò in piedi a tributarti una calorosa standing ovation quando arrivasti poco prima dell'inizio di Rugantino e fu meraviglioso vedere come rispondesti agli applausi che ti accoglieranno anche all'ingresso in Paradiso
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