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L'uomo dai due volti - Charlie Chan a Parigi
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Appena giunto a Parigi, Charlie Chan viene ammonito a lasciare la città da un messaggio anonimo nel quale gli dicono di conoscere il motivo della sua visita e che non seguiranno altri avvertimenti se non se ne andrà immediatamente. Ufficialmente è in vacanza ma in realtà sta indagando per conto di investitori londinesi su titoli falsi emessi dalla Banca Lamartine. Non ci vuole molto al detective per individuare tre possibili piste da seguire nelle persone di Max Corday, un artista in cerca di fama e dalla vita sregolata, Albert Dufresne segretario particolare del Presidente Lamartine e che vive ben oltre i propri mezzi e per ultimo Henri Latouche, anch'egli impiegato con accesso a informazioni bancarie riservate. Finisce tra i sospettati della polizia anche la giovane figlia del Presidente Yvette Lamartine la quale è stata sorpresa a casa del sospettato Dufresne. Era lì per farsi restituire vecchie lettere che testimoniavano una precedente relazione della ragazza ora felicemente fidanzata. Ma non è stata lei bensì una figura misteriosa vista in azione fin dall'inizio e che risponde al nome di Marcel Xavier, un mendicante cieco e reduce della Grande Guerra. A questa conclusione giunge dopo aver sventato diversi tentativi di omicidio l'astuto Charlie Chan che confeziona per l'amico ispettore Renard un bel pacchetto contenente i veri responsabili degli omicidi fin qui compiuti, scagionando la giovane Yvette che risulterà essere una sua insospettabile aiutante come la prima vittima delle indagini, la ballerina Nardi, assassinata dopo aver scoperto la prima pista del caso. Nel solco dei brillanti casi del famoso detective di Honolulu si colloca anche questo gustoso esempio del 1935 con il finale che potrete conoscere cliccando sul bottone a fianco
Marcel Xavier non è mai esistito ed è servito come travestimento ai due assassini Corday e Latouche in grado pertanto di procurarsi gli alibi necessari per sviare le indagini
Charlie Chan in Paris Stati Uniti d'America 1935
Regia: Hamilton MacFadden, Lewis Seiler Musiche Samuel Kaylin
con Warner Oland: Charlie Chan Mary Brian: Yvette Lamartine Thomas Beck: Victor Descartes John Miljan: Albert Dufresne Erik Rhodes: Max Corday Murray Kinnell: Henri Latouche Minor Watson: ispettore Renard John Qualen: il concierge Keye Luke: Lee Chan Henry Kolker: Paul Lamartine Dorothy Appleby: Nardi, la ballerina Ruth Peterson: Renee Jacquard Perry Ivins: Bedell
Voglio fare un appello con questo film a chi lavora nel cinema affinché a distanza di 40 anni si torni a produrre un genere che tante soddisfazioni ha dato al settore in termini di incassi e lavoro. Certo il filone ha rappresentato anche un concentrato di luoghi comuni finendo spesso in sciocchezze e corbellerie col solo scopo di far cassa etichettandosi col tempo solo come fenomeno violento e di consumo. Perchè non c'era la TV e il cinema era il solo luogo di svago e bisognava riempire le sale con prodotti ripetitivi in quantità e a scapito della qualità. Ma pur sempre creando un mestiere associato ad esso fatto di buoni caratteristi, registi, comparse e maestranze specializzate in carpenteria, falegnameria e vari e sempre senza l'utilizzo di una sola lira del denaro pubblico. Ecco perché vorrei che firmaste nei commenti questo appello affinché torni in auge un genere, magari anche con altri, che un tempo caratterizzarono il nostro Cinema nazionale. Ci vorrebbe in ver...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Trama: I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro li minaccia di trasferirli in Sardegna. L'improvvisa morte del capoufficio dà inizio a una spietata "guerra per la successione" tra Colabona e Guardalavecchia, lotta i cui segnali si manifestano già al funerale di Santoro. Parodìa stupenda dell'avidità e dell'ambizione delle persone che pur di raggiungere anche miserrimi obiettivi son pronti a tutto. Trasferito in ambito politico nella nostra povera Italia, Guardalavecchia, Colabona e Santoro vi ricordano qualcuno? Ribadisco, il "Pri...
Se c'è un attore che sempre mi ha convinto nelle sue interpretazioni questo è Andy Garcia, e nel limite del possibile ho sempre cercato di vedere i suoi film. In The Lost City, egli non è solo l'attore protagonista, ma anche il regista, produttore esecutivo e autore delle musiche. E aggiungiamoci pure che come il protagonista del film anch'egli è un esule cubano. Il film narra la storia di Fico (A. Garcia) proprietario di un locale notturno "El Tropico" di L'Avana durante la dittatura di Battista e all'alba della rivoluzione Castrista. Nella sua famiglia il padre, docente universitario, è per un opposizione parlamentare al regime di Battista, mentre suo fratello Ricardo si unisce al movimento, extraparlamentare, comunista di Fidel Castro e l'altro fratello, Luis, al movimento democratico (sempre extraparlamentare). Man mano che il regime Castrista raggiunge il potere ed il controllo della vita cubana, le attività del locale di Fico sono ridotte, prima...
E lena , una giovane ragazza affetta da mutismo, lavora come badante dell'anziana vedova Warren costretta a letto da una lunga malattia. E' rimasta muta in seguito allo shock riportato da bambina quando assistette alla morte dei suoi genitori nel rogo della loro casa. Da allora non è più riuscita a parlare e deve ringraziare la famiglia Warren che l'ha presa in casa. Qui vive con l'anziana signora che accudisce, venendo preferita alla professionale infermiera Barker , che a sua volta non si capacita del perché venga pagata per rimanere relegata e seduta fuori dall'uscio della camera e quando tenta di entrare per somministrare le medicine a quella donna, viene regolarmente riempita di insulti. Poi c'è il professor Alberto , figlio della prima moglie del suo defunto marito, Bianca la sua segretaria e i coniugi Oates , con lei in cucina e lui tuttofare. In questa ricca casa della periferia di un paesino del New Jersey è giunto da poco anche Stefano figlio...
Severine è candida, Severine è diafana, Severine è ialina, Severine è pura, Severine è perversa, Severine è la Bella di Giorno Severine è Luis Bunuel e la sua proiezione erotica, dissacratoria di una società borghese e perbenista, ne incarna le sue allucinazioni surrealiste fatte di sogno e realtà sempre in bilico tra di esse. A volte ironiche, altre violente, ma sempre eleganti nel conflitto che pongono allo spettatore su cosa sia normale o anormale, giusto o sbagliato. Nel 1967 la società era all'inizio di quei moti che l'avrebbero sconquassata dalle basi bigotte e borghesi e il film fu molto duro da digerire e solo un genio come Bunuel poteva portare sullo schermo un tema così scioccante e se vogliamo amorale, schiaffeggiando il perbenismo dell'epoca con una … carezza chiamata Catherine Deneuve . Lei era la giusta incarnazione per il suo progetto, una donna giovane, borghese che mai al mondo uno avrebbe immaginato di proporle una parte simile. E qui come in seguito,...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
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