Gli invasori
Nell'anno 786 dell'era Cristiana, di fronte alle rocciose coste di Portland, nella contea del Dorset, apparvero per la prima volta tre grandi lunghe navi. Giganti biondi assetati di sangue bramosi di conquista, dilagarono nell'isola, travolgendo ogni difesa e seminando morte. I Vikinghi invadevano la Britannia. A quel primo sbarco molti ne seguirono e le loro navi dalla prua mostruosa e dalla vela quadrata mettevano terrore al solo apparire. La "Grande Ascia" di ferro era la loro arma terribile. E dalle loro gelide terre, feroci, imbattibili, spietati, quei popoli pagani si stabilirono saldamente su quelle coste. Sorsero così piccoli regni che traevano la loro potenza dal sangue e dalla schiavitù. L'unico sovrano Vikingo desideroso di pace e giustizia era Re Harald degli Order. Per questo Re Lothar di Scozia aveva incaricato il Barone Ruthford di trattare per ulteriori garanzie di pace ...
ma questi attaccò proditoriamente Re Harald che venne ucciso in combattimento subito dopo aver ordinato ai suoi di mettere in salvo i suoi piccoli figli Erion ed Erik. Ma mentre il primo riusciva a salire a bordo di una nave in fuga, l'altro si perse per venire trovato il giorno seguente dalla Regina Alice. Costei era rimasta vedova di Re Lothar lo stesso giorno della cacciata di Harald, fatto uccidere a tradimento dallo stesso Sir Rutheford per mano di un suo sgherro che addossò la colpa ad un vichingo morente. Per cui quel piccolo era per lei un segno del destino, quel figlio che suo marito non aveva potuto dargli nella sua breve esistenza. Il piccolo ha un tatuaggio in pieno petto che lo identifica come figlio di Harald ma nessuno dovrà mai saperne l'esistenza ed anni dopo il ragazzo, forte e coraggioso, viene nominato da sua madre capo della flotta, giusto in tempo per fronteggiare un nuovo attacco vichingo. Costoro hanno eletto capo Eron, a sua volta cresciuto forte e coraggioso, che intende riprendere le terre che furono di suo padre. Ne nasce un aspro conflitto tra i due che ignorano di essere fratelli, fino alla sconvolgente scoperta che avviene mentre duellano uno contro l'altro per evitare lo scontro diretto dei loro eserciti. Malconci ma felici, i due non possono che riabbracciarsi e unire le loro forze contro il bieco Sir Ruthford che ha preso in ostaggio, nel castello dove è asserragliato, la donna di Erion. Ha fatto anche ferire mortalmente da un suo arciere lo stesso Erion che morente brama la sua donna prima di spirare. Erik allora riunite le armate dopo aver scalato le mura ed aperto le porte, salva la giovane sposa di Erion mentre il traditore viene ucciso da un fitto lancio di frecce. Trionfano la pace e i buoni sentimenti utili per chiudere in bellezza la domenica al cinema e prepararsi con buona lena per il lunedì successivo. Questo era il genere di film che girava nelle sale parrocchiali e in periferia dopo aver brevemente fatto la sua comparsa iniziale nei cinema cittadini. Qui Mario Bava dà già un saggio di quelle che saranno le sue future ambizioni di regista horror e pulp, mettendo in mostra infilzamenti e sangue ben oltre la media del genere e del periodo. Buono il cast e la ricostruzione storica in generale con efficaci scene di battaglie e duelli tutti di buona fattura. Eccellenti e bellissime nella loro trasferta nel mondo del cinema d'azione le due Gemelle Kessler amatissime ora come allora quando impazzano nelle nostre case il sabato sera con la popolarissima trasmissione TV Studio Uno.
ma questi attaccò proditoriamente Re Harald che venne ucciso in combattimento subito dopo aver ordinato ai suoi di mettere in salvo i suoi piccoli figli Erion ed Erik. Ma mentre il primo riusciva a salire a bordo di una nave in fuga, l'altro si perse per venire trovato il giorno seguente dalla Regina Alice. Costei era rimasta vedova di Re Lothar lo stesso giorno della cacciata di Harald, fatto uccidere a tradimento dallo stesso Sir Rutheford per mano di un suo sgherro che addossò la colpa ad un vichingo morente. Per cui quel piccolo era per lei un segno del destino, quel figlio che suo marito non aveva potuto dargli nella sua breve esistenza. Il piccolo ha un tatuaggio in pieno petto che lo identifica come figlio di Harald ma nessuno dovrà mai saperne l'esistenza ed anni dopo il ragazzo, forte e coraggioso, viene nominato da sua madre capo della flotta, giusto in tempo per fronteggiare un nuovo attacco vichingo. Costoro hanno eletto capo Eron, a sua volta cresciuto forte e coraggioso, che intende riprendere le terre che furono di suo padre. Ne nasce un aspro conflitto tra i due che ignorano di essere fratelli, fino alla sconvolgente scoperta che avviene mentre duellano uno contro l'altro per evitare lo scontro diretto dei loro eserciti. Malconci ma felici, i due non possono che riabbracciarsi e unire le loro forze contro il bieco Sir Ruthford che ha preso in ostaggio, nel castello dove è asserragliato, la donna di Erion. Ha fatto anche ferire mortalmente da un suo arciere lo stesso Erion che morente brama la sua donna prima di spirare. Erik allora riunite le armate dopo aver scalato le mura ed aperto le porte, salva la giovane sposa di Erion mentre il traditore viene ucciso da un fitto lancio di frecce. Trionfano la pace e i buoni sentimenti utili per chiudere in bellezza la domenica al cinema e prepararsi con buona lena per il lunedì successivo. Questo era il genere di film che girava nelle sale parrocchiali e in periferia dopo aver brevemente fatto la sua comparsa iniziale nei cinema cittadini. Qui Mario Bava dà già un saggio di quelle che saranno le sue future ambizioni di regista horror e pulp, mettendo in mostra infilzamenti e sangue ben oltre la media del genere e del periodo. Buono il cast e la ricostruzione storica in generale con efficaci scene di battaglie e duelli tutti di buona fattura. Eccellenti e bellissime nella loro trasferta nel mondo del cinema d'azione le due Gemelle Kessler amatissime ora come allora quando impazzano nelle nostre case il sabato sera con la popolarissima trasmissione TV Studio Uno.
Gli invasori
Italia, Francia 1961
Regia: Mario Bava
Musiche Roberto Nicolosi
con
Cameron Mitchell: Eron
George Ardisson: Erik, duca di Helford
Alice Kessler: Rama
Ellen Kessler: Daya
Andrea Checchi: Sir Ruthford
Jacques Delbo: Olaf
Franco Ressel: Re Lothar
Françoise Christophe: la regina Alice
Folco Lulli: Harald, Re vichingo
Enzo Doria: il barone Bennet
Franco Giacobini: Rustichello
Raf Baldassarre: il servitore di Sir Rutford
Gianni Solaro: Ranco
Livia Contardi: Hadda
Joe Robinson: Garian
Loris Loddi: Erik da piccolo
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati