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Alle donne piace ladro
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opo aver sedotto la psicologa del carcere dove è detenuto, Eli Kotch, un ladruncolo dalla innata simpatia, ottiene la libertà vigilata facendo però perdere le sue tracce subito dopo. Deve preparare un colpo sensazionale e ha bisogni di soldi per realizzarlo e per lui, classico dongiovanni, il modo più semplice è quello di circuire giovani donne e rubar loro gli averi o usarle per entrare nelle ville dove le stesse lavorano come domestiche. O come Inger Knudson, la segretaria di una ricca anziana, che arriva addirittura a sposare. La manda a Los Angeles con la scusa che deve terminare un lavoretto e pregandola di affittare un appartamentino in periferia nei pressi dell'autostrada. Dopo averla raggiunta, la convince di aver trovato un lavoro come paroliere musicale, ma che ha bisogno di tempo per un progetto che la vedrebbe coinvolta come fotografa, in giro per la città a caccia di scatti di luoghi e persone con i quali trovare la giusta ispirazione per una poesia che ha in mente di scrivere. Così mentre la donna ignara gira per Los Angeles, lui mette insieme una banda di 4 uomini con i quali svaligiare una importante banca situata all'interno dell'aeroporto internazionale di Los Angeles. Il periodo scelto è quello della visita di un ministro sovietico quando tutta l'area sarà presidiata dalla polizia. Contando sulle proteste degli anti comunisti annunciate e sul conseguente caos che si verrà a trovare, loro faranno il colpo che riesce alla perfezione per poi imbarcarsi su di un aereo diretto in Messico. Aveva raccontato a sua moglie l'ennesima frottola circa il suo richiamo alle armi per un periodo di addestramento per cui la donna lo cerca invano nei vari comandi militari, dove nessuno ne ha notizia avendo l'uomo fornito alla moglie generalità false. Così mentre lui sogna beato come spendere quei dollari che ha in una borsa, non sa che la moglie lo cerca febbrilmente in giro per il paese avendo ereditato dalla sua ricca padrona, deceduta nel frattempo, l'ingente somma di 7 milioni di dollari.
Divertente commedia con James Coburn a livello del suo mitico Flint in quanto a successi con le sottane e medesima simpatia. La trama è congeniale al personaggio di simpatico delinquente donnaiolo che interpreta con il classico super colpo che tiene vivo un discreto interesse fino alla sorpresa finale che suona un po' di beffa per l'astuto protagonista.
Dead Heat on a Merry-Go-Round Stati Uniti d'America 1966 Regia: Bernard Girard Musiche Stu Phillips
con James Coburn: Eli Kotch Camilla Sparv: Inger Knudson Aldo Ray: Eddie Hart Nina Wayne: Frieda Schmid Robert Webber: Milo Stewart Rose Marie: Margaret Kirby Todd Armstrong: Alfred Morgan Marian McCargo: dottor Marion Hague Michael Strong: Paul Feng Severn Darden: Miles Fisher James Westerfield: Jack Balter Phillip Pine: George Logan Simon Scott: William Anderson Ben Astar: generale Mailenkoff Michael St. Angel: Capitano William Yates Larry D. Mann: ufficiale Howard Alex Rodine: l'interprete Al Nalbandian: Willie Manus Tyler McVey: Lyman Mann Roy Glenn: sergente Elmer K. Coxe esordio per il non accreditato Harrison Ford: fattorino d’albergo
Voglio fare un appello con questo film a chi lavora nel cinema affinché a distanza di 40 anni si torni a produrre un genere che tante soddisfazioni ha dato al settore in termini di incassi e lavoro. Certo il filone ha rappresentato anche un concentrato di luoghi comuni finendo spesso in sciocchezze e corbellerie col solo scopo di far cassa etichettandosi col tempo solo come fenomeno violento e di consumo. Perchè non c'era la TV e il cinema era il solo luogo di svago e bisognava riempire le sale con prodotti ripetitivi in quantità e a scapito della qualità. Ma pur sempre creando un mestiere associato ad esso fatto di buoni caratteristi, registi, comparse e maestranze specializzate in carpenteria, falegnameria e vari e sempre senza l'utilizzo di una sola lira del denaro pubblico. Ecco perché vorrei che firmaste nei commenti questo appello affinché torni in auge un genere, magari anche con altri, che un tempo caratterizzarono il nostro Cinema nazionale. Ci vorrebbe in ver...
Trama: I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro li minaccia di trasferirli in Sardegna. L'improvvisa morte del capoufficio dà inizio a una spietata "guerra per la successione" tra Colabona e Guardalavecchia, lotta i cui segnali si manifestano già al funerale di Santoro. Parodìa stupenda dell'avidità e dell'ambizione delle persone che pur di raggiungere anche miserrimi obiettivi son pronti a tutto. Trasferito in ambito politico nella nostra povera Italia, Guardalavecchia, Colabona e Santoro vi ricordano qualcuno? Ribadisco, il "Pri...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Se c'è un attore che sempre mi ha convinto nelle sue interpretazioni questo è Andy Garcia, e nel limite del possibile ho sempre cercato di vedere i suoi film. In The Lost City, egli non è solo l'attore protagonista, ma anche il regista, produttore esecutivo e autore delle musiche. E aggiungiamoci pure che come il protagonista del film anch'egli è un esule cubano. Il film narra la storia di Fico (A. Garcia) proprietario di un locale notturno "El Tropico" di L'Avana durante la dittatura di Battista e all'alba della rivoluzione Castrista. Nella sua famiglia il padre, docente universitario, è per un opposizione parlamentare al regime di Battista, mentre suo fratello Ricardo si unisce al movimento, extraparlamentare, comunista di Fidel Castro e l'altro fratello, Luis, al movimento democratico (sempre extraparlamentare). Man mano che il regime Castrista raggiunge il potere ed il controllo della vita cubana, le attività del locale di Fico sono ridotte, prima...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
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