I due sanculotti
Arrivati a Parigi alla vigilia della Rivoluzione, i cugini Franco e Ciccio La Capra trovano lavoro nell'atelier di un certo Francois su raccomandazione di una loro zia che vi aveva lavorato un tempo. Ma a causa della loro inettitudine a quel lavoro scatenano le ire dei mariti gelosi di veder le loro mogli accudite da due inservienti dai modi alquanto impertinenti. Nel parapiglia seguente alla zuffa con i nobili consorti, Franco viene notato da uno di essi, Monsieur Deville perché identico al fratello del Re di Francia, il Conte d'Artois. Così mentre il vero si reca in gran segreto presso la corte austriaca per chiedere aiuto circa l'imminente insurrezione, il falso viene addestrato alle buone maniere da Deville per essere trasformato nell'illustre sosia, mentre suo cugino al pari suo fungerà da nobile austriaco al suo seguito con il titolo di Barone Von Ciccenburg. Ma la dorata vita di corte che li aveva visti relazionarsi con Vrginia e Luisa, due splendide dame di compagnia, viene bruscamente interrotta dai rivoluzionari che penetrati a palazzo li arrestano. A nulla valgono i tentativi di spiegare che sono solo dei poveracci messi lì a recitare la parte dei nobili e solo un provvidenziale intervento del sarto Francois consente loro di evadere, fingendosi morti dopo aver bevuto una pozione che induce la catalessi. Finiscono nel laboratorio del Dottor Guillotin che ha acquistato i loro corpi credendoli morti per i suoi scopi scientifici e per mettere a punto la macchina che dovrebbe evitare sofferenze nei condannati a morte con un colpo netto di mannaia e che i due al risveglio suggeriranno di chiamare ghigliottina. Ma anche stavolta, grazie all'intervento di un misterioso personaggio mascherato che si fa chiamare la Primula Rossa, riescono a scappare. Costui salva i nobili dalle grinfie dei rivoluzionari e suggerisce ai due di travestirsi da religiosi. Ma anche con gli abiti talari, i due finiscono per essere arruolati nell'esercito francese che chiama alle armi per difendere i confini dai restauratori. Scambiati per preti e quindi ritenuti istruiti vengono nominati ufficiali dell'esercito dove si segnaleranno per l'estrema incompetenza che li caratterizza, arrivando perfino a confrontarsi con Napoleone in persona per finire di nuovo condannati. Ma anche stavolta la provvidenziale Primula Rossa li salva e spiega loro finalmente il perché delle sue amorevoli attenzioni: è infatti identico a Ciccio e vorrebbe servirsi di lui affinché nel caso venisse ucciso il suo mito continuasse con Ciccio. Ma vista la brutta esperienza subita da Franco sarà meglio finirsela di fare i sosia e darsela a gambe stavolta e senza indugi.
Come spesso detto contro il logorio del terzo millennio vale davvero la pena di rispolverare i film della nostra più prolifica coppia, qui nelle multiple versioni politiche e relative giravolte come di questi tempi ci hanno abituato i moderni 5S..anculotti.
I due sanculottiCome spesso detto contro il logorio del terzo millennio vale davvero la pena di rispolverare i film della nostra più prolifica coppia, qui nelle multiple versioni politiche e relative giravolte come di questi tempi ci hanno abituato i moderni 5S..anculotti.
Italia 1966
Regia: Giorgio Simonelli
Musiche Piero Umiliani
con
Franco Franchi: Franco La Capra / Conte d'Artois
Ciccio Ingrassia: Ciccio La Capra / Barone Von Ciccenburg / Primula Rossa
Barbara Carroll: Virginia Carroll
Heidi Hansen: Luisa
Umberto D'Orsi: Deville
Luigi Pavese: Francois
Adriano Micantoni: Pierre
Silvano Tranquilli: Robespierre
Giustino Durano: Dottor Guillotin
Oreste Lionello: Napoleone Bonaparte
Gino Buzzanca: il boia
Gina Mascetti: la fioraia
Vittorio Cramer: l'interprete
e con
Valentino Macchi
Mary Arden
Luciano Vincenti
e non accreditati
Enzo Andronico
Alfredo Rizzo
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