A fil di spada
N ella prima metà del XVIII secolo le fiorenti colonie spagnole del Sud America erano governate da uomini senza scrupoli che, in nome della Spagna, ma per tornaconto personale, ne sfruttavano le immense ricchezze. Le popolazioni mal sopportavano le prepotenze dei governanti e già si palesavano quei primi fermenti di ribellione che un secolo più tardi dovevano portare alla completa indipendenza delle nazioni sud americane.
In questo contesto e con un governatore vecchio e malato, le sue mansione vengono esercitate dal bieco Don Sebastiàn che in combutta col medico personale del governatore, fà in modo di mantenerlo in quello stato semi moribondo. Può così imporre a proprio piacimento tasse sempre più esose e appropriarsi dei beni di chi non riesce a provvedere al loro pagamento. Quando giunge sul posto il nobile Don Hernando de Alvarado accompagnato da sua sorella Linda si sospetta immediatamente che sia stato mandato dalla Spagna per controllare e quando lo stesso si intrattiene con De Miranda, l'archivista di stato, il sospetto diviene realtà. Specie quando se ne ha conferma dal povero funzionario torturato affinché sveli il motivo del suo incontro con l'alta personalità. Così Don Hernando viene attirato in un tranello e ucciso, incolpando del fatto un altro spagnolo di rango, Don Ruy, tra l'altro vecchio amico d'infanzia della vittima con la quale si era incontrato con grande stupore e gioia di rivedersi dopo tanti anni e in quel luogo remoto di mondo. Aveva perfino tentato un approccio con Donna Linda prima di scoprire che era quella pestifera sorellina del suo migliore amico che veniva sempre ad importunarli nei loro giochi. Don Sebastiàn ha abilmente insinuato nell'animo della donna che l'assassino di suo fratello sia quel damerino pieno di debiti che ha perfino rubato ogni avere del povero defunto, cosa che la induce adesso ad odiarlo profondamente dopo aver iniziato per un attimo ad amarlo. Lui non può provare la sua innocenza e, sebbene catturato, riesce ad evadere e ad unirsi ai ribelli di Blasco coi quali studiare il modo migliore per far insorgere il popolo all'unisono. Questi, che finora si è dedicato alle imboscate, cattura la carrozza di Donna Linda portando la ragazza al campo dove con suo grande sdegno scopre Don Ruy a capo della masnada, confermando i suoi sospetti circa la sua malvagità e appartenenza al crimine. Per lui è quindi ancor più difficile se non impossibile, spiegarle la sua innocenza e visto che stanno per attaccare, la lascia sola al campo per partire con i suoi alla volta del palazzo del Governatore. Lei approfittando della poca guardia fugge a cavallo diretta da Don Sebastiàn per avvertirlo del piano dei ribelli. Poi mentre l'uomo chiama a raccolta i suoi ufficiali per tendere una trappola agli insorti, entra nella sua stanza Donna Columba, amante ripudiata da Don Sebastiàn proprio a causa di Linda che adesso vede in quell'uomo l'unico di cui fidarsi. Ebbene le racconta che Don Ruy è innocente e che la ama come del resto lei stessa se scruta nel profondo del suo cuore e che suo fratello fu vittima del piano diabolico di Don Sebastiàn per evitare che venissero scoperti i suoi illeciti e riferiti al Re al suo ritorno in Spagna. E' la stessa Donna Columba, che seppur ferita da uno sgherro di Don Sebastiàn, riesce ad avvertire Don Ruy della trappola prima di spirare esausta per lo sforzo compiuto. Così riescono a ritorcere il tranello contro le guardie del reggente e irrompere a palazzo dove Don Sebastiàn prende in ostaggio Linda e con lei fugge da un passaggio segreto. Esso conduce al campanile e Don Ruy corre lì ad aspettarlo e ingaggiare con lui un furioso duello su per le scale e fino alla sommità dalla quale, trafitto, precipiterà il crudele Don Sebastiàn. Sotto il popolo festante e liberato dal giogo, può esultare ed acclamare Don Ruy e Donna Linda felicemente abbracciati verso un radioso futuro.
Trama semplice per un classico cappa e spada con un buon cast e un bianco e nero che maschera egregiamente le carenze di esterni adeguati all'ambiente tropicale nel quale si svolge la vicenda.
A fil di spada
Italia 1952
Regia: Carlo Ludovico Bragaglia
Musiche Gino Marinuzzi Jr.
con
Frank Latimore: Don Ruy
Milly Vitale: Donna Linda de Alvarado
Pierre Cressoy: Don Sebastiàn
Doris Duranti: Donna Columba
Franca Marzi: Rita
Nando Bruno: Pedro, il taverniere
Peter Trent: Don Hernando de Alvarado
Arturo Bragaglia: Marzarillo, il commerciante
John Kitzmiller: Blasco
Enrico Glori: Miguel
Jone Morino: Isabella
Ugo Sasso: Cortez
Anthony La Penna: De Miranda, l'archivista
Giuseppe Chinnici: medico del governatore
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