Metti... che ti rompo il muso
Rocky Miller, elegante gentiluomo e sciupafemmine di professione è in realtà l'abile ladro internazionale noto col nome de "il Ragno". L 'ultimo colpo messo a segno ai danni del boss della mafia Don Calogero Nicosia, gli ha fruttato oltre a una discreta somma di denaro, anche una borsetta contenete 5 kg di eroina dal valore di 5 milioni di dollari. La sensuale Mireille, ultima sua conquista, sembra molto interessata a quel colpo e lo sospetta esserne l'autore ma improvvisamente viene rapita da una banda di Amazzoni capeggiata dalla stupenda Shelley che non disdegna il fascino del bel Rocky. Su di lui anche gli scagnozzi di Don Calogero che a più riprese lo catturano per poi vederselo scappare e come non bastasse anche un solerte Ispettore dell'Interpol che gli sta alle calcagna. In un continuo di aggressioni e trappole, quasi sempre portate in maniera maldestra dalla coppia Otto e Chen, i due scagnozzi più in gamba del boss, si arriva alla resa dei conti dove Rocky si libera brillantemente delle due bande mettendole l'una contro l'altra. Mireille che doveva essere riscattata in cambio della droga, era in realtà a capo della banda al femminile, mentre anche l'irreprensibile Ispettore era della partita, essendo piuttosto sensibile alle mazzette del boss Don Calogero. Così quando nel luogo previsto per la riconsegna della droga arrivano le due bande, finiscono nelle mani della polizia che la bella Shelley ha opportunamente avvertito essendone un alto funzionario infiltrato. Essendosi innamorata del bel Rocky, lo spaccia ai suoi superiori come suo confidente grazie al quale erano riusciti a portare a termine una missione di quella importanza. Non resta che filarsela con il motoscafo lasciandosi alle spalle la bella costiera sorrentina che fa da sfondo al loro appassionato bacio finale
Giuseppe Vari firmandosi al solito Joseph Warren dirige uno dei tanti caper movie del sottogenere padella western ma ben lungi dall'arrivare alla sufficienza del medesimo, restando nell'ambito del moderato passatempo con il cervello in stand-by. Il protagonista, apprezzato anni prima nei panni dell'agente OSS 117 andava sicuramente gestito meglio di quanto prodotto in termini di azione, mentre il nostro Ceccarelli ha qui la possibilità di ritagliarsi una parte più consistente rispetto al suo standard, ancorché in versione farsesca.
Giuseppe Vari firmandosi al solito Joseph Warren dirige uno dei tanti caper movie del sottogenere padella western ma ben lungi dall'arrivare alla sufficienza del medesimo, restando nell'ambito del moderato passatempo con il cervello in stand-by. Il protagonista, apprezzato anni prima nei panni dell'agente OSS 117 andava sicuramente gestito meglio di quanto prodotto in termini di azione, mentre il nostro Ceccarelli ha qui la possibilità di ritagliarsi una parte più consistente rispetto al suo standard, ancorché in versione farsesca.
Italia 1973
Regia: Giuseppe Vari
Musiche Nando De Luca
con
Frederick Stafford: Rocky Miller
Silvia Monti: Shelley
Massimo Mollica: Don Calogero Nicosia
Pietro Ceccarelli: Otto
Margaret Rose Keil: Mireille
Nguyen Duong Don: Chen
Antonio Maimone: Ispettore
Riccardo Petrazzi: scagnozzo di Don Calogero
e con
Irina Maleeva
Eleonora De Cotiis
Leonora Fani
Fu Jok En
Christina Monika Sjodin
Orazio Stracuzzi
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