Il terrore dei mari
A
lla fine del XVII secolo i dintorni della città di Maracaibo erano popolati da cacciatori di origine francese, meglio conosciuti col nome di Bucanieri. L'occupazione da parte dei colonizzatori spagnoli aveva creato una situazione molto tesa, soprattutto per il carattere fiero e indipendente dei Bucanieri.
Il Governatore spagnolo di Maracaibo incarica il fido Guzman di trattare con i francesi per convivere pacificamente con loro, specie dopo l'episodio che ha visto sua figlia Elisa salvata da Jean, un giovane di quella comunità che l'aveva soccorso prima di venir inghiottita dalle sabbie mobili. Ma proditoriamente li attacca sterminandoli tutti per poi riferire al Governatore di essersi dovuto difendere da un agguato teso loro dai famigerati Bucanieri. Jean e l'amico Michel erano fortunatamente lontani dal villaggio e al loro ritorno avevano constatato la terribile carneficina e salvato Jacques l'unico superstite, col quale poi erano fuggiti via mare a bordo di una barca. Stremati erano stati fortunatamente tratti in salvo dai pirati di Capitan Teach che li prende con sé vista la loro ferma volontà di vendicarsi. Da lì in avanti è un continuo arrembaggio contro vascelli Spagnoli con Jean che cresciuto, si segnala per il suo coraggio e valore. Tanto che alla morte di Capitan Teach, avvenuta nell'ultimo loro assalto, la ciurma lo elegge nuovo capitano e a Maracaibo non sanno più come fermarlo. Nemmeno un nuovissimo e potente vascello da guerra, l' Escorial, vi è riuscito, tornando miseramente in porto disarmato e in grave avaria. Ma Jean sa che finché non avrà preso Maracaibo non potrà mai essere tranquillo, né tantomeno appagato della barbara uccisione dei suoi genitori e degli altri del suo villaggio. Decide pertanto di attaccare la cittadella fortificata, facendo un sopralluogo notturno in barca per sincerarsi del suo piano. Viene però scoperto e ferito, riuscendo a salvarsi a stento e trovar rifugio in una capanna dove l'amico Michel lo lascia per andare ad avvertire le navi alla fonda. Ma viene catturato e torturato finché non accetta di collaborare con Guzman al quale svela il rifugio del suo amico. Ma Jean era stato per caso scoperto dalla stessa Elisa che, durante una passeggiata a cavallo, si era imbattuta in quella capanna e avendolo riconosciuto come il suo salvatore di un tempo lo aveva curato. Scoperto poi quanto stava per accadergli, aveva anticipato Guzman per farlo fuggire a bordo delle sue navi,. Questo è considerato un vero e proprio atto di tradimento, passibile della condanna a morte. Ma essendo la figlia del Governatore è preferibile farle cambiare aria per non irritare la truppa che l'ha vista aiutare quel pirata. Viene imbarcata su di una nave e con il padre salpa alla volta di Portobello da dove proseguirà probabilmente per l'Europa. Jean intercetta la nave mentre l'altra di scorta se la fila, lasciando Governatore e figlia in balia sua, scoprendo con disappunto che Elisa è la figlia di quello che vuole uccidere. Il Governatore però gli spiega che le sue intenzioni erano di altra natura e quindi di essere stato tradito da Guzman che adesso ha fatto in modo di farlo catturare e ovviamente uccidere per prenderne il suo posto e la nave di scorta che si è voltata indietro ne è la prova lampante. Jean allora si convince e si dirige verso il suo rifugio per dare inizio al piano. Ma qui Michel è già arrivato con gli Spagnoli e Jean viene catturato. Portato a bordo, viene legato a prua come una polena, affinché i suoi non sparino, mentre Guzman potrà far fuoco liberamente. I suoi pirati infatti non aprono il fuoco restando nascosti mentre l'artiglieria di Guzman sta distruggendo la nave, fin quando ormai a tiro escono fuori all'arrembaggio. Jean viene liberato e il suo primo pensiero e di correre a bordo della sua nave per liberare Elisa e suo padre. Ma mentre lei è solo tramortita suo padre è stato ucciso dalle bordate. Jean la porta in salvo sulla nave di Guzman battuto dai suoi pirati e giusto in tempo per togliergli il cappio dal collo. Vuole vedersela con lui al coltello secondo le regole della Filibusta. Il loro duello è violento e senza esclusione di colpi ma vede alla fine prevalere il forte Jean tra gli hurrà dei suoi uomini e del pubblico dei ragazzi dell'oratorio per finire abbracciato alla sua Elisa... e
contro tutte le bandiere vissero felici e contenti
Il terrore dei mari
Italia, Francia 1961
Regia: Domenico Paolella
Musiche Michele Cozzoli
con
Don Megowan: Jean
Silvana Pampanini: Dolores
Emma Danieli: Elisa
Livio Lorenzon: Guzman
Philippe Hersent: Jacques
Germano Longo: Michel
Loris Gizzi: Governatore
Anna Lina Alberti: dama di Elisa
Franco Jamonte: Capitan Teach
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