Congiura al castello
Il castello dei MacLeod è stato trapiantato dalla Scozia pietra su pietra e si dice sia abitato da un fantasma che non trova più pace dopo che il suo maniero e stato spostato oltre oceano. Lorna MacLeod che ha ereditato questa fortuna è giunta in America e può entrarne in possesso soltanto abitandoci per almeno sei mesi l'anno e questo diventa difficile per la presenza scomoda di questo fantasma che appare ululando in groppa ad un cavallo e ad ogni sua apparizione corrisponde sempre un delitto. Stanno infatti morendo alcuni soci di un'importante studio legale e uno di questi avvenuto facendo precipitare un masso sull'auto del legale, per simulare un incidente, è stato testimone Francis il mulo parlante. Ha raccontato il fatto all'incredulo David Prescott che riavutosi dall'udirlo parlare si è premurato di avvertire Lorna di quanto sta accadendo e al tempo stesso dirlo alla polizia che non crede a una sola parola. Specie al fatto che un mulo possa parlare anche se l'auto è stata ritrovata e al suo interno il cadavere, così come descritto, ragione questa che porta gli inquirenti a sospettare dello stesso David. Il poveretto avrà molti grattacapi per dimostrare la sua innocenza e soprattutto l'attendibilità della sua fonte, con Francis che cerca di venirgli in soccorso svelandosi all' esterrefatto pubblico ministero che immediatamente fa liberare l'innocente David. Mentre altri membri dello studio legale vengono eliminati, David scopre alcuni passaggi segreti all'interno del castello con stanze che nascondono opere d'arte e altrettanto sta facendo Francis che ha scoperto l'assassino. O meglio la congiura che si sta attuando a castello e che vede la vera Lorna MacLeod prigioniera in una segreta del castello è sostituita da una finta che si spaccia con i suoi accoliti per la proprietaria. Siccome la vera Lorna era conosciuta soltanto dai soci dello studio legale che le dovevano notificare i termini del testamento nel quale era unica erede, ecco che la banda stava provvedendo ad eliminarli e dei quattro ne era rimasto solo uno. David preso dagli eventi e sempre al centro dei sospetti della polizia, riesce con Francis a liberare la prigioniera e far scoprire tutto il losco piano con il mulo che mette fuori gioco a suon di calcioni i due energumeni che componevano la banda, mentre la finta Lorna e il suo complice tutore finiscono arrestati con gli altri. Un bacio suggella il ringraziamento che la giovane dà come anticipo al suo valoroso salvatore che gradisce oltremodo, oltre al fatto che il castello diverrà un museo a suo nome e Francis è a sua volta felice di quell'amore nato tra i due giovani.
Settimo e ultimo film della saga sul divertente mulo Francis e unico nel quale non appare Donald O'Connor sostituito dall'altrettanto ottimo Mickey Rooney che tuttavia non ne interpreterà altri essendo ormai la serie arrivata al capolinea delle idee. E' tuttavia divertente nella sua seppur scontata e sfruttata narrazione con un misto di suspense in aggiunta.
Francis in the Haunted House
Stati Uniti d'America 1956
Regia: Charles Lamont
con
Mickey Rooney: David Prescott
Virginia Welles: Lorna MacLeod
James Flavin: Capo della Polizia Martin
Paul Cavanagh: Neil Frazer
David Janssen: Tenente Hopkins
Richard Deacon: Jason
Mary Ellen Kay: Lorna Ann
Ralph Dumke: Maggiore Hargrove
Richard Gaines: D.A. Reynolds
Dick Winslow: Sergente Arnold
Charles Horvath: Malcolm
Timothy Carey: Hugo
Helen Wallace: Mrs. MacPherson
Edward Earle: Howard Grisby
John Maxwell: Edward Ryan
Glen Kramer: Ephraim Biddle
e la mula Molly nei panni di
Francis il mulo parlante
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