Simone e Matteo - Un gioco da ragazzi
S
imone e Matteo ladruncoli affamati, dopo aver maldestramente rubato un pollo finto e quindi immangiabile, vengono avvicinati da un tizio che li ha notati mentre cercavano di vendere le loro patenti per la guida dei camion e racimolare qualche soldo. Affida loro un carico da portare a Marsiglia dietro compenso e i due, credendo di trasportare bombolette di insetticida spray, si mettono alla guida del mezzo, dandosi il cambio alla guida dopo aver fatto finalmente provviste da ingurgitare durante il percorso. Passata la frontiera senza problemi, i due vengono fatti oggetto delle attenzioni di una banda di quattro persone che a più riprese tentano di fermarli per impossessarsi del carico che scopriranno essere armi di vario genere. Risoluti a portare a termine il loro lavoro, i due si scontrano più volte con i quattro imbranati scagnozzi, per poi inseguirli nel loro covo dove li riempiranno di botte prima di ripartire e giungere a destino, ricevuti e ringraziati dal committente, un ambiguo personaggio di nome Le Renard. I due non sanno ancora del carico che hanno appena consegnato e con i soldi si danno una bella ripulita e essendo nativo di Marsiglia, Simone porta il suo amico nei locali cittadini dove si beve, si balla, si fa l'amore e ci si picchia in allegria. Dopo di che vengono di nuovo contattati dal medesimo committente affinché portino stavolta il camion in Senegal imbarcandolo su un traghetto in partenza l'indomani. Accettano anche un compenso di gran lunga inferiore a quello che il boss voleva dar loro, in quanto del tutto incapaci di trattare affari e si imbarcano ignari di trasportare ancora una volta delle armi. Ma durante la traversata, Simone che si era appartato sul camion con una sua conoscente, scopre il contenuto e avverte l'amico dei rischi che corrono all'arrivo. Decidono di disfarsi del carico ma scoprono che a bordo al comando della nave c'è lo stesso Le Renard coi suoi uomini. Non resta che darsele di santa ragione prima dell'attracco, per poi scendere a terra e lasciare sul camion legati e imbavagliati i banditi che verranno presi in consegna dalla esterrefatta polizia locale. Ma al solo sentire le sirene della legge i nostri, sempre sul chi vive, se la battono come al solito in situazioni simili, non sapendo se essere loro stessi motivo di tali temuti suoni.
Tra i cloni della mitica coppia Hill-Spencer, questi due sono i più verosimili e altrettanto divertenti se solo fossero diretti e impiegati in situazioni migliori di quelle raffazzonate e puramente commerciali, girate a tirar via. Qui ci si scalda solo dopo 45 minuti di discorsi e mangiate quando arrivano i primi cazzotti che poi in crescendo, vedono coinvolti tanti caratteristi impiegati anche nei film più famosi della coppia originale. Fajardo fa il cattivo e Nello Pazzafini con Dominic Barto e Antonio Monselesan - i due pistoleri di nero vestiti ridicolizzati da Trinità - assaggiano i pugni dei nostri con altri colleghi caratteristi, altrettanto ben disposti a farlo per la pagnotta.
Simone e Matteo
Un gioco da ragazzi
Italia, Spagna 1975
Regia: Giuliano Carnimeo
Musiche Guido e Maurizio De Angelis
con
Paul L. Smith: Simone
Antonio Cantafora: Matteo (accreditato Michael Coby)
Dominic Barto: Lucky
Giuliana Calandra: Rosy
Eduardo Fajardo: Le Renard
Antonio Monselesan: Frou-Frou (accreditato Tony Norton)
Fernando Bilbao: guardia del corpo di Renard
Ángel del Pozo: comandante della nave
Mario Brega: scagnozzo di Le Renard
Nello Pazzafini: marinaio attaccabrighe
Emilio Messina: Jean
Riccardo Petrazzi: Paul
Francisco Merino: capo spedizioniere
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