Fantozzi subisce ancora
imostrandosi solerti più che mai e desiderosi di lavorare nell'Italia degli scioperi quotidiani, i dipendenti della Megaditta premono ai cancelli in attesa del fatidico via libera delle 8 in punto per precipitarsi ognuno al suo posto. In realtà una volta timbrato il cartellino ognuno si cambia d'abito e si ingegna col secondo lavoro alcuni, mentre altri, come la Silvani preferiscono prendersi il sole sull'ampio terrazzo dell'ultimo piano. Solo il povero Fantozzi si prodiga in ogni piano ad azionare meccanismi sofisticati tali da far intendere al sommo ispettore degli ispettori Corrado Maria Lobbiam che tutto proceda al meglio. Poco prima del suono della campanella di fine giornata ognuno rientra nel proprio ufficio in attesa di uscire e al povero ragioniere che ha sgobbato duramente per loro non resta altro che consolarsi con la speranza che la signorina Silvani si decida una buona volta a relazionarsi con lui. Fa questo enorme sacrifico esclusivamente per lei unica gioia di una vita grama che lo vede rientrare a casa sempre mesto dalla moglie Pina e dalla figlia Mariangela che, chissà come, è rimasta pure incinta. Ma non c'è tempo da arrabbiarsi che la Silvani ha vinto in una riffa aziendale un bel caravan e ha organizzato per le vacanze una carovana di colleghi verso una località balneare consigliata dal Rag. Filini che essendo quasi orbo li porta tutti in una spiaggia utilizzata come discarica. Ognuno è arrivato con il suo mezzo personale adattato allo scopo come la vecchia ambulanza rimediata dal Calboni che si è portato una squillo al seguito. O il carro armato residuato bellico del Filini per finire con un carro da morto vecchio stile che invece dei cavalli è trainato dalla bianchina del ragioniere. Al mare il nostro è sfortunato con la Silvani perché gli ha preferito un rozzo energumeno raccattato per strada che emana una puzza irresistibile dalle cespugliose ascelle. Così si rientra in città con il nostro preoccupato di far abortire la figlia, riuscendo però soltanto a spendere un mucchio di soldi per finire a sua volta sul letto operatorio per uno scambio di persona. Quando riesce a tornare a casa Mariangela ha partorito un bel non si sa cosa e lui è festeggiato in ufficio per essere diventato nonno di non si sa cosa, visto che era inorridito al vedere il nipote la prima volta nella sala d'attesa post parto. Il padre poi è uno che ci da che ci da che ci da impiegato delle poste che per una scommessa aveva accettato di accoppiarsi con la scimmia .. pardon Mariangela. Ragion per cui la poverina era meglio restasse ragazza madre che andare in moglie a un buono a nulla come quello. Alla Megaditta intanto, il ragionier Fonelli da sempre deriso per la sua passione per l'atletica, è stato nominato Mega Direttore Naturale e intende prendersi la sua rivincita su tutti quanti lo hanno negli anno snobbato preferendo il calcio all'atletica. Pertanto organizza le prime olimpiadi aziendali formando quattro squadre rappresentanti i rispettivi uffici con regole speciali che non prevedono premi per i vincitori, bensì punizioni per la squadra che arriverà ultima. nella fattispecie il trasferimento in una località del comune di Carbonia per essere impiegati come muli. La squadra dell' Ufficio Sinistri per la quale gareggia Fantozzi è ultima fino alla staffetta finale che con uno strattagemma esplosivo riesce a vincere scongiurando la terribile punizione. Ma l'ennesima campagna elettorale annuale gli impone stavolta la massima attenzione su chi porre la propria crocetta ragion per cui si mette in mutua e si piazza davanti alla TV di casa per sorbirsi tutte le tribune elettorali al fine di farsi stavolta l'idea giusta su chi votare. Ma tutto questo finirà per mettergli ancor più confusione in testa visto che ognuno dice le stesse cose e una volta entrato nella cabina elettorale ci resterà per lungo tempo indeciso con la matita in mano. Dopo di che è il momento per prendersi una vacanza in spiaggia con la famiglia ma mentre nuota viene pescato nel contenitore di un elicottero della protezione civile impegnato nella lotta contro un incendio boschivo e lanciato sulle fiamme al termine del divertente quarto capitolo delle tragicomiche avventure del ragioniere più amato/sfigato d'Italia.
Fantozzi subisce ancora
Italia 1983
Regia: Neri Parenti
Musiche Bruno Zambrini
con
Paolo Villaggio: Ugo Fantozzi
Milena Vukotic: Pina Fantozzi
Gigi Reder: Rag. Filini
Anna Mazzamauro: Sig.na Silvani
Riccardo Garrone: Luciano Calboni
Plinio Fernando: Mariangela Fantozzi, Uga Fantozzi
Michele Mirabella: Rag. Fonelli
Antonio Francioni: ragionier Mughini
Giulio Farnese: ginecologo
Alessandro Haber: prof. Zambrini Loredan
Ennio Antonelli: "pizzarolo" di Via della Scrofa
Ugo Bologna: Corrado Maria Lobbiam, ispettore capo
Mario Pedone: Franchino
Camillo Milli: prof. Grandi
Stefano Antonucci: assistente del prof. Zambrini
Carlo Colombo: rag. Colsi
Andrea Roncato: Loris Batacchi
Marina Lotar: "Contessa"
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