I masnadieri
L eonetto Ardenghi, nobile cavaliere senese errante verso Roma dopo contrasti con Firenze, cerca un ingaggio presso il Duca di Bolsena del quale ha sentito dire un gran bene. In realtà è un bieco individuo che mira a prendere il potere su Roma facendo eleggere come nuovo papa il suo protetto Cardinale Medici. All'uopo con l'aiuto dei suoi bravi ha fatto rapire Alba, principessa di Porto Reale, il cui genitore è rivale nel prossimo Concistoro che si terrà dopo la morte di papa Gregorio XIII. Alba condotta in carrozza al castello del Duca chiede ad alta voce aiuto che due passanti raccolgono immediatamente ingaggiando lotta con la scorta. Uno è il prode Leonetto al quale si è aggregato, dopo essersi incontrati lungo la strada, un fraticello di nome Frà Silenzio. Entrambi però vengono catturati e gettati nelle prigioni del castello come briganti da strada. Per fortuna transitava nei pressi il Cardinale Montalto che allertato dai frati del convento circa la cattura del loro fratello, si reca al castello e ne ottiene la scarcerazione. Leonetto ne approfitta e con uno strattagemma escono entrambi per unirsi ad una banda di masnadieri. Dopo di che tentano con successo una sortita al castello liberando la principessa per condurla in salvo a Roma. Ma qui il perfido Duca ha fatto arrestare suo padre costringendo Leonetto a nascondere al sicuro Alba in un convento. Intanto le angherie del Duca nei confronti della popolazione stanno esasperando gli animi e la gente costretta alla fame, è frenata a stento dai suoi bravi. Poi succede l'impensabile e il nuovo papa è il saggio Montalto che prevale sugli intrighi divenendo papa Sisto V. Vuole riformare la chiesa e la città sottraendola al libero arbitrio dei vari signorotti e soprattutto disarmando le soldataglie al loro servizio. Chiunque verrà trovato in possesso di armi rischia l'impiccagione stabilisce il primo editto del nuovo pontefice. Il Duca di Bolsena non sembra darsene eccessive preoccupazioni forte dei suoi mezzi e anzi, riesce con l'inganno a scoprire dove è custodita Alba e la fa di nuovo rapire. Se lei accetterà di sposarlo potrà salvare la vita di suo padre. Ma Leonetto e i suoi aiutati dal manesco Frà Silenzio fanno di nuovo irruzione al castello e liberano Alba, con Leonetto che si batte all'ultimo sangue con il perfido Duca uccidendolo dopo un aspro duello. Sorpreso dalle guardie papali, Leonetto viene arrestato e condannato a morte. A nulla sulle prime sembra valgano le suppliche della gente che testimonia compatta sulla bontà dell'operato di quel nobile cavaliere. Ma il nuovo papa è persona saggia al punto che preferisce sincerarsi di persona di cosa vuole il mondo esterno alla chiesa, travestendosi da umile fraticello e girando per bettole e vie come questuante. Qui attinge alle informazioni utili che lo portano a decretare la grazie per Leonetto che dal patibolo, nel tripudio generale, scende acclamato dalla folla per abbracciare la sua Alba con la quale ha vissuto le ultime entusiasmanti giornate e ne condividerà il futuro.
Ultimo film diretto dal prolifico Mario Bonnard che, con una trama consueta per il genere, chiude una discreta carriera da regista. Nel cast il solito cattivo Livio Lorenzon e Antonio Cifariello in quello del protagonista positivo, con ottima prova da caratterista per Folco Lulli estremamente godibile nei panni del frate fracassone. Un terzetto di belle donne completa il cast che annovera anche numerosi ottimi comprimari seppur impegnati in piccole parti.
Italia 1961
Regia: Mario Bonnard
Musiche Giulio Bonnard
con
Daniela Rocca: principessa Alba di Porto Reale
Antonio Cifariello: Leonetto Ardenghi
Salvo Randone: Cardinale Montalto divenuto poi Papa Sisto V
Folco Lulli: Frà Silenzio
Debra Paget: Esmeralda
Yvonne Sanson: Olimpia Gonzales
Livio Lorenzon: Duca di Bolsena
Nerio Bernardi: Cardinale Medici
Franco Ressel: Grillo
Giulio Donnini: Astrologo
Liana Del Balzo: Acilia
e con
José Torres
Gianni Solaro
Mino Doro
Leopoldo Valentini
Consalvo Dell'Arti
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