2 samurai per 100 geishe
cugini Franco e Ciccio Santuzzo vengono convocati dall'avvocato Sciabica che li informa di essere eredi testamentari di una lontana parente, una loro zia trasferitasi anni addietro in Giappone e andata in sposa ad un illustre samurai. Essendo gli unici parenti della donna si ritrovano adesso una immensa fortuna in mano di ben un milione di dollari equivalenti a seicento milioni di lire. L'avvocato e la sensuale segretaria Mara, fanno due conti circa il costo del viaggio che li vedrà insieme agli eredi partire alla volta del Giappone. Quattrocentomila lire di biglietto singolo per quattro persone più IGE e tasse aeroportuali fanno cinque milioni che i nostri sprovveduti accettano di buon grado. Non sanno nemmeno firmare essendo analfabeti e l'avvocato fa apporre loro una croce su due documenti di cui uno addirittura in bianco spacciato come prassi per la dogana. Una volta in Giappone il notaio locale che li riceve, mostra innanzitutto la sontuosa casa dove andranno a vivere e appartenuta all'illustre zio samurai e poi alla lettura del testamento fa presente una clausola che li obbliga a diventare samurai. Alle loro paure e rimostranze, l'avvocato Sciabica oppone un secco richiamo a quell'obbligo senza il quale i due resterebbero senza un quattrino. Inoltre come da tradizione ai due vengono affiancate due geishe che dovranno accudirli e servirli in ogni loro esigenza, facendo presagire ai due gonzi gongolanti chissà quali piccanti servigi inclusi. In realtà le due sono state assoldate dal boss cinese Chan che ha un conto aperto col defunto samurai. Devono scoprire dove il vecchio ha nascosto un quintale di cocaina che non ha ancora pagato. Il boss la rivuole indietro e per questo le due geishe che hanno strani nomi che suonano siculo, Ku-Fhu l'una e Mi-Tzi-Ka l'altra, si prodigano ma invano per cercare nella loro casa. Intanto i due entrati nella più prestigiosa scuola di arti marziali del paese ne combinano di tutti i colori, dando prova di grande goffaggine ma, aiutati da fortuna e in qualche caso astuzia, riescono a essere promossi al più alto livello dei samurai. Debbono comunque sempre vedersela col clan dei cinesi e in più si è aggiunto il bellicoso Chin-Mu che vuole vendicare la morte di suo padre ad opera del defunto samurai, per cui la vendetta deve ricadere d'obbligo sui suoi eredi. Anche lo zio Tai-Kun con i suoi seguaci vuole vendicarsi per la morte del fratello e tiene a stento a freno il nipote che al contrario a più riprese, ma sempre invano, cerca di farli fuori. I due sono talmente fortunati che non solo riescono a scamparla ogni volta ma addirittura in casa azionano inconsapevolmente un meccanismo che apre un armadio a muro dove sono celati i cadaveri di tre uomini e il famoso quintale di droga. Inutilmente il boss cinese aveva tentato di farsi rivelare dai due il nascondiglio ottenendo solo di vedere le due geishe innamorarsi e aiutarli in varie occasioni. Ma ora irrompe nella casa e scopre il nascondiglio e la preziosa coca che nel trambusto finisce in parte in faccia a Franco, eccitandolo a tal punto che da solo mette fuori combattimento tutta la banda. Anche l'FBI era sulle loro tracce per cui i due vengono accolti trionfalmente dalle forze dell'ordine per complimentarsi della brillante cattura di una pericolosa gang. Ma le sorprese non sono terminate quando l'astuto avvocato Sciabica scopre le carte e il documento firmato incautamente dai due gonzi gli dà pieno diritto all'eredità del samurai. I due non hanno nemmeno il tempo di piangersi addosso che sia l'FBI che la polizia giapponese li rincuora con le rispettive taglie di 10 milioni di dollari che i due paesi avevano previsto singolarmente. Raggianti i nostri possono sposare le loro amate geishe mentre Chin-Mu e lo zio Tai-Kun improvvisamente piombati alla festa, vengono informati che il nuovo erede del defunto samurai è l'avvocato Sciabica, che dopo aver invano tentato di calmarli, deve darsi a fuga precipitosa rincorso dai furiosi e vendicativi parenti nel finale di questo divertente capitolo della storia cinematografica del duo Franchi - Ingrassia. Ottimo il cast a sostegno e per chi ricorda con immutato affetto la stupenda Margaret Lee questa è un'occasione propizia per lustrarsi di nuovo gli occhi.
2 samurai per 100 geishe
Italia 1962
Regia: Giorgio Simonelli
Musiche Nico Fidenco
con
Franco Franchi: Franco Santuzzo
Ciccio Ingrassia: Ciccio Santuzzo
Gianni Agus: Avv. Sciabica
Margaret Lee: Mara, la segretaria dell'avv. Sciabica
Silvio Bagolini: Chan il boss cinese
Mario Carotenuto: Il notaio giapponese
Riccardo Billi: Direttore Scuola Samurai
Vittorio Congia: Chin-Mu
Enzo Andronico: Agente FBI
Edoardo Toniolo: il professore universitario
Moa Tahi: Ku-Fhu
Rossella Como: Mi-Tzi-Ka
Gregorio Wu: tenente giapponese
Anita Todesco: Istruttrice Scuola Geishe
Pietro Ceccarelli: Tai-Kun
Pan King Jui: Samurai
Franco Tilesi: Samurai
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