Il bello, il brutto, il cretino
F ranco e Ciccio agiscono da tempo astutamente in coppia, il primo come cacciatore di taglie e il secondo come ricercato. Il primo finge di catturarlo e lo consegna allo sceriffo del più vicino villaggio per incassare la taglia. Poi quando il compare è con la corda al collo pronto per essere impiccato, lui spara alla corda liberandolo per darsi alla fuga insieme e ripetere la stessa sceneggiata da altra parte. Ma nell'ultima di queste Franco non riesce a sparare per un improvviso tremolio e il compare finisce impiccato. O così almeno crede il nostro che per dimenticare si mette a bere e giocare a poker e, barando abilmente, vince una ingente somma di denaro, tale da allettare Fabienne una avvenente saloon girl. Costei porta il gonzo in camera sua e lo ripulisce di tutto punto dopo averlo tramortito con colpo in testa. Il nostro si risveglia senza soldi che tenta di rifarsi di nuovo al poker ma stavolta è spennato e buttato fuori in mutande. Qui incontra con grande stupore il suo compare che credeva morto e che invece si era salvato grazie al collare di Santa Rosalia che inossava e che ha impedito al cappio di strozzarlo. Poi quado è arrivato il becchino ha smesso di fingere e gli ha preso pistola e cavallo ed ora intende vendicarsi dell'amico che lo ha abbandonato sulla forca. A nulla valgono le spiegazioni del povero Franco che è costretto a piedi a precederlo nel deserto dove Ciccio vuole lasciarlo a morire di sete. Ma qui incontrano un sergente nordista che sta per morire come i suoi compagni caduti in un'imboscata degli indiani. Prima di morire fa in tempo a confidare loro il luogo dove ha nascosto un ingente tesoro. Ma mentre Ciccio ha fatto in tempo a conoscere luogo e cimitero dove è sepolto quel tesoro, allontanatosi per portare acqua al poveretto si è perso il nome della tomba dove è stato seppellito e che è riuscito a svelare a Franco pronto ad avvicinarsi a lui prima che spirasse. Ora i propositi di vendetta di Ciccio vanno in fumo perché senza l'amico non potrebbe arrivare al tesoro e lo stesso vale per l'altro che è quindi propenso a riunire in pace il vecchio sodalizio. Dopo alcune peripezie che li vedono catturati dai sudisti, i nostri riescono a raggiungere il camposanto dove dopo aver del tutto inavvertitamente scoperto il tesoro, visto che tutte le tombe portavano lo stesso nome, vengono intercettati da un astuto avventuriero che si era finto ufficiale sudista per carpire i loro segreti. Immobilizzati e sotterrati fino alla testa i nostri rischiano di fare una brutta fine quand'ecco che spunta fuori all'improvviso la dirompente Fabienne che tramortisce il bell'ufficiale e se ne scappa con il malloppo. Quando rinviene l'uomo è fatto oggetto dello scherno dei due ai quali decide di allearsi liberandoli per dar vita a un nuovo sodalizio: lui, il bello, come bounty killer e loro due fessi, il brutto e il cretino, come wanted.
Tocca stavolta a Giovanni Grimaldi dirigere i nostri due simpatici amici in una parodia leoniana che seppur in toni semplici e leggeri fa passare un'oretta e mezza spensieratamente e in quest'ottica è gradito rivedere i tanti lavori della celebre coppia nostrana che il tempo non fa che rivalutare.
Italia 1967
Regia: Giovanni Grimaldi
Musiche Coriolano “Lallo” Gori
con
Mimmo Palmara: Il Bello
Franco Franchi: Franco, Il Brutto
Ciccio Ingrassia: Ciccio Ingrassy, il Cretino
Brigitt Petry: Fabienne
Lothar Gunther: capitano Imbriatella
Giovanni Ivan Scratuglia: sergente
Gino Buzzanca: allibratore
Enzo Andronico: detenuto nell'uffico dello sceriffo
Fortunato Arena: un messicano
Mara Krupp: ragazza del Saloon
Pietro Ceccarelli: soldato sudista
e con
Eugenio Galadini
Bruno Scipioni
Pietro Torrisi
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