Dora Nelson
D opo l'ennesima sfuriata con il regista la famosa attrice Dora Nelson abbandona il set lasciando tutti sgomenti sul come terminare la pellicola. A nulla valgono le minacce di querele perché lei, ricchissima e sposata con un altrettanto facoltoso industriale, se ne sbatte altamente ed essendo di origini nobili, sua madre era una dama reale, pretende che le vengano affiancati partner di rilievo e non attoruncoli come l'ultimo col quale doveva recitare. Del resto il suo carattere è noto a tutti, specie al marito Giovanni Ferrari, che ha sposato in seconde nozze dopo che il primo perì carbonizzato in un incidente ferroviario, e al quale non risparmia quotidiani rimbrotti. Per tacere della servitù della lussuosa villa del marito per finire alla figlia Renata Ferrari che Giovanni ha avuto dalla prima moglie defunta. Sbotta perfino il giorno del ricevimento della ricca famiglia del giovane Enrico, promesso sposo di Renata, che vede i suoi lasciare il banchetto infuriati mettendo a grave rischio il matrimonio dei due giovani. Ma Dora è fatta così e solo l'amore che nutre per un principe in esilio sembra ammansirla nei suoi incontri fugaci e segreti con il nobile decaduto. Costui pianifica un ritorno nel suo piccolo principato con il sostegno di militari a lui fedeli che hanno tuttavia bisogno di cospicui finanziamenti, cosa che appare al momento impossibile per le scarne finanze del principe, al quale offre il suo sostegno in denaro la stessa Dora allettata da un futuro di nuovo nobiliare al fianco del suo adorato principe col quale fugge a Cannes da dove rientreranno nel principato. Non sa la tapina che è vittima di un piano ordito dal suo primo marito che non è affatto morto in quell'incidente e che odiandola tantissimo per il suo caratteraccio, ha in serbo di spillarle tantissimo denaro per poi dileguarsi coi suoi complici abili nel recitare le parti di principe, segretario e tesoriere. Intanto dopo la disperazione iniziale sul set di regista e produttore, grazie a un attrezzista si è scovata una ragazza, Pierina Costa commessa in un negozio, alla quale piaceva imitare la grande Nelson e con un trucco appropriato e la giusta acconciatura sembra proprio lei. Ne imita anche l'accento per cui il film può riprendere e terminare alla grande senza che all'inizio nessuno se ne accorga della sostituzione se non gli stretti addetti che hanno lavorato su di lei. Neanche il marito Giovanni se ne accorge tanto che sul set riceve uno schiaffo da lei che ovviamente non sa di esserne moglie. Il regista gli spiega tutto e allora Giovanni escogita un piano per riallacciare i rapporti con la famiglia di Enrico, invitandoli di nuovo con le scuse di Dora che la sosia Pierina abilmente farà intendere a tutti. Il ricevimento ha un enorme successo e la giovane coppia può prepararsi alle nozze. Della vera Dora non se ne sa nulla, sembra svanita con una delle cameriere e tanti bagagli al seguito. Ma un certo Emilio, un ottico che aveva il suo negozio di fronte a quello dove lavorava Pierina e che era solito accompagnarla a casa alla chiusura, si è accorto della partenza e l'ha seguita fino a Cannes scambiandola per la giovane commessa. Qui scopre anche il piano criminoso nei suoi confronti e fermandola nell'albergo dove dimora e chiarito l'equivoco le racconta del piano e che dietro a tutto, come lei stessa scopre, c'è il suo primo marito. Costui gongola per averle spillato i soldi e le consiglia di tornare a casa da Giovanni che deve essere un santo per averla sopportata sei anni. Così la donna per evitare scandali rientra a casa con la coda tra le gambe ma pronta a ricucire i rapporti con Giovanni, ottenendo però quello che si merita da tempo, ovvero una porta sbattuta in faccia e un matrimonio annullato in quanto viziato da bigamia evidente della donna. Per Giovanni c'è una nuova Dora Nelson con un carattere che in pochissimo tempo gli ha ridato la gioia di vivere ed è con lei, con Pierina, che intende dividere il suo futuro. Li vediamo raggianti in auto decappottabile partire in luna di miele e fare una divertita sosta nei pressi di un set cinematografico dove Dora Nelson sta ancora esibendosi nelle sue consuete sfuriate.
Una stupenda Assia Noris si sdoppia abilmente nei ruoli contrapposti di ricca viziata e giovane di umili origini in questa commedia diretta da Mario Soldati e che scalda il cuore per il “buon modo” di scrivere il cinema di una volta. Un esercizio di stile che andrebbe insegnato a chi ama e intende il cinema come altissima forma d'arte. Il cast è nel complesso ottimo e "corposo" con big del doppiaggio in veste di attori quali l'indimenticabile Emilio Cigoli, Amilcare Pettinelli e il "catarroso" Olinto Cristina.
Dora Nelson
Italia 1939
Regia: Mario Soldati
Musiche Felice Montagnini
con
Assia Noris: Pierina Costa, l'operaia / Dora Nelson, l'attrice
Carlo Ninchi: Giovanni Ferrari
Luigi Cimara: Alberto, il primo marito
Nino Crisman: il falso principe
Carlo Campanini: Emilio, l'ottico
Miretta Mauri: Renata Ferrari
Federico Collino: Blasco, il segretario del falso principe
Emilio Cigoli: il tesoriere del falso principe
Olinto Cristina: il signor Gabardo
Evelina Paoli: la signora Gabardo
Adele Mosso: la zia anziana di Gabardo
Massimo Girotti: Enrico
Gildo Bocci: Pasquale, il tassista
Nando Bruno: Gegè, l'attrezzista di scena
Clelia Bernacchi: Ersilia
Amilcare Pettinelli: il regista
Nino Marchetti: il produttore
Alfredo Menichelli: Alfonso, il maggiordomo
Laura Moschini Farina: Gina, la sorella di Giovanni
Livia Minelli: una collega di lavoro di Pierina
Lia Rialto: Ernestina
Michele Riccardini: sor Mario
Alfredo Morati: Alfonso
Mario Molfesi: Carlo
Gaetano Pappalardo: il portiere di Cinecittà
Franca Volpini: Celestina
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