L'uomo della valle maledetta
G wen Burnett la figlia di un ricco possidente sposata all'apache Torito, è stata rapita da indiani di una tribù rivale e salvata poi in extremis dal marito che ha seguito le tracce dei rapitori sorprendendoli nelle loro tende. Lei è riuscita a fuggire a piedi mentre Torito a cavallo si è attirato gli inseguitori. Ora lei stremata dopo una lunga corsa è stramazzata a terra nei pressi di Johnny, un cowboy intento ad accudire una mucca. La soccorre e porta nella sua capanna isolata ma quando si riprende, preferisce condurla in un vicino villaggio da padre Ryan che tra l'altro conosce la donna e la sua storia. Lei sposò quell'indiano contro la volontà di suo padre Sam e d'accordo con padre Ryan che celebrò le nozze. Al pari di Gwen egli considera Torito un essere umano come tutti gli altri, in aperto contrasto con una certa opinione pubblica che li vede come selvaggi pericolosi. In effetti quelli che gli danno la caccia sono piuttosto ostinati e Johnny ha avuto il suo bel da fare per far perdere le tracce. Al tempo stesso Torito si è cavato d'impaccio diverse volte riuscendo a prevalere su gruppetti isolati. Ma gli indiano sono ostinati e irriducibili al punto che stanno organizzandosi in un gruppo molto più numeroso e pronto a dar battaglia. Su consiglio di padre Ryan Johnny va dal padre di Gwen nel suo ranch per convincerlo ad aiutare sua figlia dopo quello che è successo. Insieme si incamminano verso la missione ma quando vi giungono la donna è tornata dal marito che, liberatosi dagli indiani che lo inseguivano, si è recato alla missione sicuro di trovarla lì. Allora Johnny e Sam vanno da loro e sia Torito che Gwen accettano di dividersi in attesa di tempi migliori e per evitare ulteriori pericoli alla donna che rientra col padre. Ma di ritorno al ranch un nutrito gruppo di indiani attacca e uccide il vecchio Sam con Gwen che riesce a raggiungere in extremis il ranch, dove organizza la difesa coi cowboys che lavorano lì. Ma gli indiani sono in schiacciante maggioranza e dopo molte perdite riescono a bruciare il ranch e catturare di nuovo Gwen con un gruppetto superstite. Non andranno lontano perché Johnny aveva convinto Torito a seguire sua moglie e cercare un dialogo col padre al punto che aveva dovuto battersi con l'indiano per convincerlo. Adesso sono giunti nei pressi giusto in tempo per intercettare i pochi rapitori ed avere la meglio su di loro liberando ancora una volta Gwen. Johnny da perfetto cavaliere solitario saluta e si accomiata, mentre loro due abbracciati, osservano quell'eroico sconosciuto che ha contribuito enormemente alla loro felicità.
Siccome nei crediti iniziali appare Omar Hopkins come regista, ed essendo questo un pseudo del nostro Primo Zeglio la cosa sembrerebbe quadrare. E invece no! Perché esce fuori in giro per il web anche il nome di Siro Marcellini come possibile regista. Ma chiunque sia stato a dirigere questo film una cosa è certa anzi certissima! E cioè che una povertà di mezzi ed idee come in questa pellicola non si è mai vista in prodotti simili. Credo che più povero di mezzi, cast e interni di così sia impossibile, mentre a salvarsi sono solo i magnifici esterni andalusi, unica consolazione di questa triste storia western da evitare con cura.
L'uomo della valle maledetta
Italia, Spagna 1964
Regia: Primo Zeglio / Siro Marcellini
Musiche Francesco de Masi
con
Ty Hardin: Johnny Walscott
Iràn Eory: Gwen Burnett
Piero Leri: Torito (accreditato Peter Larry)
John Bartha: padre Ryan
José Nieto: Sam Burnett
José Marco: Indiano
Tito García: Indiano (accreditato W.Hacobre)
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