La Primula Smith
B erlino, primavera 1939, la fantomatica "Primula" sta tenendo in scacco la temibile Gestapo, riuscendo a far espatriare illustri scienziati e uomini di cultura avversi al regime nazista, alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra. Il Generale Von Graum schiuma rabbia da tutti i pori per essere continuamente beffato da quello che sembra non essere un solo inafferrabile individuo, bensì stando ai colpi in vari punti della Germania, si ha l'impressione che sia un vera e propria organizzazione segreta da scovare e smantellare ad ogni prezzo. Non può supporre che un eccentrico professore di Cambridge, l'archeologo Horatio Smith, appena giunto in Germania, sia la Primula, anche perché lo ha conosciuto nell'ambasciata inglese, durante una festa ed è persona di una noia unica oltre che di una invadenza insopportabile. Deve portare a termine alcuni scavi con alcuni suoi studenti al suo seguito, per dimostrare la fondatezza nazista circa le proprie origini ariane. Ma ecco che l'inafferrabile Primula colpisce ancora liberando e facendo espatriare un prigioniero di rango. Tuttavia rimasto ferito banalmente ad un polso nella rocambolesca fuga, viene riconosciuto dai suoi allievi ai quali si rivela, ottenendo in cambio grandissima ammirazione e sostegno. Von Graum è su tutte le furie e si affida alla giovane Ludmilla Koslowski, affinché aiuti le autorità a scoprire la spia nemica, avvalendosi delle sue abilità come ammaliatrice e soprattutto tenendo suo padre in ostaggio in un lager. Lei riesce a scoprire nel mite professore la super ricercata Primula ma non intende denunciarlo, ammirando molto il suo coraggio e altruismo, temendo altresì per la sorte del padre ma ricevendo al tempo stesso il massimo impegno da parte del professore nel cercare di liberarlo. Con un abilissimo sotterfugio e spacciandosi per un alto esponente della Gioventù Hitleriana d'America, con al seguito i suoi allievi fatti passare come giornalisti delle massime testate americane, intende far visita al lager in cui è custodito il padre di Ludmilla, onde far verificare alla stampa d'oltre oceano che sono infondate e false le notizie circa i maltrattamenti dei prigionieri nei campi nazisti. Millantando una personale amicizia con Goebbels, ottiene i permessi e gli accessi al campo dove libera i prigionieri, quattro collaborazionisti più il padre della ragazza, e, travestiti da nazisti, lasciano indisturbati il campo, riuscendo poi ad espatriare. L'indomani scoperta la fuga si cerca vanamente di incastrare il professore che tuttavia riesce a beffarli andando poi a recuperare Ludmilla, ultima rimasta e in pericolo, per portarla in salvo da suo padre al sicuro oltre confine. Ma Von Graum gli è ormai alle costole e poco prima del controllo passaporti, riesce a bloccarlo a due passi dalla frontiera dove intende liberarsene personalmente. Conta di ucciderlo in un disperato tentativo di fuga per prendersi tutti i meriti dell'eliminazione della spia che sta ridicolizzandoli da troppo tempo ormai. Sicuro di poterlo eliminare facilmente, allontana le guardie e si piazza di fronte a lui pronto a sparargli non appena cercherà di fuggire. Ma dopo avergli concesso l'ultima sigaretta, l'astuto professore lo avviluppa in una nuvola di fumo dileguandosi nella notte oltre confine seguito dalle urla dello sbraitante Von Graum che sparacchia a caso contro le tenebre della notte per lui beffarda.
Interpretato e diretto alla grande da Leslie Howard, si avvale di un buon cast e di una trama che sebbene faccia largo uso di fantasia, in realtà omaggia quanti rischiarono la loro vita in campo nemico per la lotta di libertà. Considerato un film di propaganda britannica, esso tuttavia dette spunto per realizzare dal vero quanto mostrato nella finzione filmica.
"Pimpernel" Smith
Regno Unito 1941
Regia: Leslie Howard
Musiche John Greenwood
con
Leslie Howard: Professor Horatio Smith
Francis L. Sullivan: Generale von Graum
Mary Morris: Ludmilla Koslowski
Peter Gawthorne: Sidimir Koslowski
Hugh McDermott: David Maxwell
Raymond Huntley: Marx
Manning Whiley: Bertie Gregson
Percy Walsh: Dvorak
Allan Jeayes: Dottor Beckendorf
Dennis Arundell: Hoffman
Joan Kemp-Welch: Insegnante
Philip Friend: Spencer
Laurence Kitchin: Clarence Elstead
David Tomlinson: Steve
Basil Appleby: Jock MacIntyre
Roland Pertwee: Sir George Smith
A.E. Matthews: Lord Meadowbrook
Aubrey Mallalieu: Preside
non accreditato ma riconoscibile
Michael Rennie: capo lager
il pensiero umano ha soltanto un limite: l'universo!!
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