L'amante di ferro
J im Bowie, su incarico dei suoi due fratelli e della anziana madre, si reca a New Orleans per vendere il legname da loro tagliato. Per lui che ha sempre indossato umili panni da boscaiolo nel bayou della Louisiana dove vive, arrivare in una società cittadina che fa sfoggio di abiti alla moda e maniere forbite, non è facile. Ma la cosa lo incuriosisce e ben presto viene in contatto con una realtà completamente diversa dalla sua, dove per una sciocchezza ti sfidano a duello e dove se metti gli occhi su di una ragazza ti può capitare di tutto. Jim è comunque tipo tosto e senza paura, al punto che alle prime avvisaglie di duello, sceglie sempre come arma, in quanto sfidato, il suo inseparabile coltello. Con lui si crea in breve una fama di violento individuo ancorché pulito per la legge, in quanto vincitore in regolari scontri con illustri padrini e testimoni, come previsto dalle regole vigenti in quei posti. Non pago di essersi conquistato un posto in una società difficile come quella aristocratica in cui sta muovendosi, deve cercare con ogni mezzo di arricchirsi per poter trattare da pari quegli altolocati che frequenta ma che lo considerano ancora soltanto un campagnolo. Anche la bella Judalon de Bornay, Judith, da subito conquistata da quell'uomo rude ma sincero, sembra non transigere sulle sue umili origini al punto che anni dopo lei è sposata a un buono a nulla che sta dilapidando il suo patrimonio di famiglia. Jim nel frattempo aveva convinto i suoi familiari a cambiare mestiere comprando terre che con il tempo avrebbero aumentato di valore per l'entrata in funzione di una nuovissima linea di battelli fluviali a vapore. Impresa che lo aveva visto arricchirsi al pari di altri che avevano creduto in lui associandosi nella sua impresa. I giornali ne parlano in maniera entusiastica e aumentano per lui i guai dovuti all'invidia di concorrenti senza scrupoli che Jim saprà affrontare da par suo con l'inseparabile coltello. Coltello che perduto in uno dei tanti combattimenti, gli era stato forgiato di nuovo da un abile maniscalco che aveva fuso con l'acciaio anche un piccolo meteorite piovuto dal cielo, mantenendo inalterata la foggia del proverbiale coltello, da tutti noto come la sua "amante di ferro". Sempre innamorato di Judith la aiuta in varie vicende nella quali è implicato il suo balordo marito, togliendolo dai guai con duelli vinti e soldi per sanare i suoi debiti, fin quando resta vittima di un agguato nel quale riesce ad eliminare i tre assalitori restando però gravemente ferito a terra. La fortuna vuole che passi nei paraggi la giovane figlia del Governatore del Texas che accortasi che respirava ancora, lo aveva trasportato in una locanda lungo la strada pagando per le sue cure o l’eventuale funerale. Ripresosi Jim, desideroso anche di cambiar vita, si reca a palazzo per ringraziare la giovane donna restandone ammaliato, Lei, Ursula de Varamendi, giovane e dolcissima, era rimasta colpita da quell'uomo trovato moribondo sulla strada ed aveva avuto un sussulto trovandoselo di fronte guarito. Jim ha appena il tempo di sistemare le sue cose, compreso il definitivo addio a Judith che, rimasta vedova, tentata un ultimo disperato approccio, per poi rientrare in Texas e convolare a nozze con la soave Ursula, gettando per sempre via quel ferro che tanto lo aveva reso famoso ma altrettanto disgustato.
Tra il sentimentale e il biografico avventuroso, il film, nonostante abbia al timone un regista esperto e di valore, è troppo lento nello svolgere una trama che è appesantita anche da salti temporali che non le giovano affatto. Ovviamente buone le prove dei due protagonisti, Alan Ladd e Virginia Mayo, grossi calibri hollywoodiani attorniati da molti bravi caratteristi tra i quali amo ricordare il "nostrano" Anthony Caruso, accreditato come Tony Cqaruso e senza tacere della "prezzemolina" Argentina Brunetti, entrambi quasi sempre impiegati come indiani in quei tempi.
The Iron Mistress
USA 1952
Regia: Gordon Douglas
Musiche Max Steiner
con
Alan Ladd: Jim Bowie
Virginia Mayo: Judalon de Bornay
Joseph Calleia: Juan Moreno
Don Beddoe: dottor Cuny
Alf Kjellin: Phillipe de Cabanal
Anthony Caruso: Black Jack Sturdevant
Phyllis Kirk: Ursula de Varamendi
Edward Colmans: Don Juan de Varamendi
Daria Massey: Teresa de Varamendi
Sarah Selby: Mamma Bowie
Richard Carlyle: Rezin Bowie
Dick Paxton: John Bowie
Nick Dennis: Nez Coupe
Douglas Dick: Narcisse de Bornay
George Voskovec: John James Audubon
Robert Emhardt: Generale Cuny
Harold Gordon: Andrew Marschalk
Jay Novello: giudice Crain
Nedrick Young: Henri Contrecourt
Madge Blake: Mrs. Cuny
George J. Lewis: Colonnello Wells
Gordon Nelson: Dottor Maddox
Harry Brown: Duran
Eugene Borden: Cocquelon
Argentina Brunetti: Duenna
Morris Buchanan: Sam
Jean Del Val: St. Sylvain
Jack Carr: Jake
Roger Cole: Carey Blanchard
Stanley Fraser: Al Blanchard
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