I tre del mazzo selvaggio
Liberato dal fido luogotenente Scotty sul treno che lo trasportava al patibolo, Pancho Villa, per comodità dello spettatore ribattezzato dai distributori dell'epoca Concho Verdàd (😧vai a capire perché) se l'è legata al dito e vuole la testa del suo rivale il generale Goyo. Per farlo ha bisogno di altre armi e di soldi per pagarle che trova in alcuni facoltosi cittadini messi di fronte al dilemma se metter mano al portafogli o finire mitragliati. Il venditore vuole solo contante, forse per ragioni fiscali, e risponde al nome di McDermott. E' anche un tipetto del quale è meglio non fidarsi visto che vende le armi a due compratori contemporaneamente e al fido Scotty, che era stato incaricato di ritirarle, rifila il pacco con aggiunta di fucilate per i suoi compari. Messosi in salvo per il rotto della cuffia è tornato dal suo capo che ovviamente muove subito contro il traditore che troverà la sua giusta e scontata punizione. Ma per farlo il prode Concho o Pancho ha attraversato il confine yankee e attaccato un posto di frontiera, scatenando le ire e l'immediata reazione degli americani o gringos che al comando del colonnello Wilcox, raro esempio di cocciutaggine militare, punta dritto contro i rivoluzionari per cozzare i propri treni in un frontale che raramente si vede al cinema. Dopo di che vediamo il testone americano tutto fasciato nel letto d'ospedale, senza un centimetro di pelle scoperta, ricevere la più alta onorificenza del suo paese, mentre Concho (Pancho avrete capito ormai) lo rivediamo vestito da cameriere (chissà per quale svarione della sceneggiatura o del montaggio) servire un altro generale su di un altro treno che poi col solito compare Scotty prende in possesso, con un colpo di mano dei loro, sganciando le carrozze coi soldati e dandosi allegramente alla fuga con la locomotiva soddisfatti e felici, mentre scorrono i titoli di coda e la musichetta finale anch'essa piuttosto scialba. Si ha comunque la possibilità di capire che le scene sono state girate in interni a London mentre gli esterni sono di quelli che ci piacciono e che noi italiani abbiamo portato sullo schermo agli onori del pubblico mondiale in quel di Colmenar Vejo Spagna, anzi España, risultando pertanto un ibrido paella-porridge western a ispirazione spaghettara. Amen.
Pancho Villa
Spagna, Regno Unito, Stati Uniti d'America 1972
Regia: Eugenio Martín
Musiche Antón García Abril
con
Telly Savalas: Concho Verdàd (Pancho Villa)
Clint Walker: Scotty
Chuck Connors: colonnello Wilcox
Anne Francis: Flo
José María Prada: Luis
Ángel del Pozo: tenente Eager
Luis Dávila: McDermott
Mónica Randall: Lupe
Antonio Casas: generale Goyo
Alberto Dalbés: Mendoza
Barta Barri: Alfonso
Eduardo Calvo: banchiere
Dan van Husen: Bart
Adolfo Thous: Flores
Fernando Sánchez Polack: Manuel
Tony Ross: fotografo
Ben Tatar: Bates
Bob Hevelone: Evans
Art Larkin: sergente White
Gene Collins: Popowski
Dennis Vaughan: capitano Mettle
Hal Fletcher: sindaco James
Lorraine Clewes: Clara
gustosa rece :D bravi davvero
RispondiEliminaHii thanks for posting this
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