Tempo massimo
G iacomo Banti, giovane professore, vive agiatamente nella villa della Zia Agata che lo accudisce ancora come fosse un bambino. Con la complicità del fido Maggiordomo Antonio gli avvolge quotidianamente attorno una fitta coltre di bambagia, oltre a ripetute dosi di Olio di fegato di Merluzzo, che fa così bene alla salute. A movimentargli la vita ecco però piombare letteralmente dal cielo una avvenente paracadutista che ha appena vinto una scommessa con il suo futuro marito, circa la sua capacità di gettarsi da un aereo senza paura. Lui stava pescando sul lago con la barchetta e il marinaio personale addetto ai remi, quando era stato sbalzato in acqua da quell'insano, a prima vista, scavezzacollo. Era invece una scavezzacolla, di rara avvenenza per giunta, di lingua vivace e modi spicci, tali da impressionare immediatamente quel giovane ancora in fase di maturazione. Lei, Dora Sandri, fidanzata col Principe Huerta, ma ancora piuttosto indecisa sulle nozze, tutta bagnata fradicia al pari di Giacomo, viene ospitata in villa dove zia Agata, seppur guardinga verso questo tipo di insidie che può correre suo nipote, le fornisce abiti asciutti e invita a cena. Giacomo è profondamente colpito, risvegliato dalla natura dei sensi fino ad allora sopiti, e affascinato da quella donna e dai suoi modi diretti, lega immediatamente venendo da lei invitato alla festa che daranno per la notte di capodanno in montagna. Dopo cena vengono raggiunti da Huerta che con i suoi amici la stava cercando in ogni dove e, approfittando dell'ospitalità, si danno alla bisboccia completa, non riuscendo tuttavia a coinvolgere il timido professore al quale la zia ha sempre impedito di bere alcolici. Ospitati per la notte, l'indomani se ne ripartono di buon'ora non disturbando Giacomo che al risveglio è piuttosto arrabbiato con la zia e Antonio, rei di non averlo avvertito. In lui è cambiato qualcosa, forse tutto secondo la preoccupata zia Agata, che lo vede iniziare a bere alcolici e fumare oltre a voler a tutti i coti raggiungere in montagna quegli strani amici da poco conosciuti. Zia Agata e il medico di famiglia concordano che l'aria salubre d'altura non può che fargli bene e approvano la sua scelta di partire. Di sicuro non può guarire il mal d'amore che poco a poco porta Giacomo a vivere prove ed avventure che mai avrebbe vissuto restando nella bambagia materna della super premurosa e protettiva zia Agata. Ad iniziare dalla discesa con gli sci culminata con un ruzzolone spaventoso e successivo ricovero, il primo Capodanno trascorso con Dora e compagnia, per poi darsi ad altri sport e situazioni tutte volte a conquistare quella donna che gli dirà di si, strappata poco prima della fatidica promessa allo storico fidanzato Principe. Costui tra l'altro puntava solo ai suoi soldi per sanare vecchi debiti ormai non più dilazionabili.
Commedia leggera e ben diretta da un Mario Mattòli all'esordio di quella che sarà una prolifica carriera e già in stato di grazia nel dirigere una bella storia con protagonisti di assoluto valore tra i quali in una particina c'è pure Anna Magnani anche lei alle prime armi.
33 anni dopo Il Laureato, grandissimo film di successo con Dustin Hoffman, non so quanto involontariamente ne ripropone il medesimo finale, con la coppia che scappa dall'altare a bordo di un autobus lasciando tutti di stucco.
Tempo massimo
Italia 1934
Regia: Mario Mattòli
Musiche Ugo Giacomozzi, Vittorio Mascheroni, Virgilio Ripa
con
Vittorio De Sica: Professor Giacomo Banti
Milly: Dora Sandri
Camillo Pilotto: Antonio, il maggiordomo
Enrico Viarisio: Alfredo Martinelli
Amelia Chellini: zia Agata
Anna Magnani: Emilia
Ermanno Roveri: Jack
Nerio Bernardi:il Principe Huerta, Bob per gli amici
Giulio Donadio: Rossi
Totò Mignone: Popi
Stefano Sibaldi: Carletto
Checco Rissone: un ciclista
Giovanni Barrella: autista
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