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La nonna Sabella
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Fingendosi alla fine dei suoi giorni, l'astuta Sabella, richiama al suo capezzale il nipote Raffaele che, partito un tempo dal paesino di Pollena, è oggi un importante ingegnere laureatosi a Napoli. La vegliarda in realtà vuole attirare suo nipote per indurlo a sposare la ricca Evelina Mancuso, figlia de "l'avvocato delle cause perse" Evaristo Mancuso e tutto questo resosi necessario a Sabella in quanto ormai a corto di finanze. Non che gliene servissero, visto che vive con la sorella giovane Carmelina alla quale vieta di avere ogni tipo di rapporto con Emilio Mescogliano col quale è costretta a relazionarsi di nascosto o dalla finestra, per non fare infuriare Sabella che lo ritiene un buono a nulla. Lui soffre da una ventina d'anni questo tormentato amore e adesso che è arrivato Raffaele con idee cittadine e più aperte, conta molto sul suo aiuto. Ma il giovane è promesso alla candida Evelina che lui considera una tontolona e solo per far piacere alla nonna, con molta cautela, la frequenta. In realtà è molto colpito dall'avvenente postina del paese, Lucia, che dopo qualche giorno scopre essere "Cannolicchia", quella che gli spaccò la testa con una sassata quando aveva tentato di baciarla da ragazzo. E' subito amore e nonostante la sua promessa sposa Evelina abbia ereditato una cospicua somma dal nonno paterno che le spetterà solo se sposerà il giovane Raffaele, questo grazie ai maneggi di sua nonna, lui se ne sbatte del denaro e sceglie Lucia. Poi siccome lei è la nipote di Emilio, lo aiuta volentieri a convolare a nozze segrete con sua zia Carmelina. Dopo di che, scoperto il fattaccio avvenuto a sua insaputa, la nonna Sabella, sentitasi tradita, decide che è ora di farla finita e si mette a letto, facendo chiamare il prete per l'olio santo. Ma anche stavolta è solo finzione e la vediamo salire sul treno degli sposini per scappare dal paese con loro in viaggio di nozze, diretta alla capitale al grido storico, da garibaldina qual'è, di "O Roma o morte!". Divertente commedia che ripercorre un periodo della nostra storia dove prevalevano valori ormai scomparsi e che pertanto rappresenta anche un divertito affresco di un epoca che fu. Bravissimi gli interpreti, tra i maggiori del cinema del periodo, diretti da Dino Risi in un film che ebbe un piacevole seguito con La nipote Sabella.
La nonna Sabella Italia 1957
Regia: Dino Risi Musiche Michele Cozzoli con Tina Pica: nonna Sabella Renato Salvatori: Raffaele Renzullo Dolores Palumbo: Carmela Renzullo Peppino De Filippo: Emilio Mescogliano Sylva Koscina: Lucia Amalia Pellegrini: donna Valentina Rossella Como: Evelina Mancuso Paolo Stoppa: Evaristo Mancuso Gina Mascetti: Clotilde Mancuso Renato Rascel: don Gregorio Gorella Gori: Teresa Fausto Guerzoni: don Vincenzo Edoardo Guerrera: nonno Peppino Mancuso Nino Vingelli: il barbiere Mimo Billi: Eusebio Mario Ambrosino: avvocato Mimmo Poli: postino
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
C ommedia farsesca, parodiando il famoso romanzo di Dumas e diretta con leggerezza da Carlo Ludovico Bragaglia che mette insieme il meglio del Varietà di quegli anni, dandogli ampia facoltà di improvvisazione a tutto vantaggio del divertimento e di una trama che contempla anche tanta azione. I quattro protagonisti, lestofanti di prim'ordine, si sostituiscono ai veri Moschettieri impegnati nel recupero del prezioso collier che la Regina ha donato come pegno d'amore a Lord Buckingham , suo amante ed ambasciatore d'Inghilterra in Francia, rientrato in patria. Il Cardinal Richelieu , a conoscenza della tresca, aveva consigliato il Re di farle indossare il prezioso monile che le aveva a suo tempo regalato, in occasione della imminente festa della Municipalità a Corte. In quel modo avrebbe constatato di persona il tradimento della sua amata, visto che la preziosa collana si trovava oltre Manica. Così, grazie a Costance , amante di D'Artagnan , la Regina aveva in...
A lla vigilia di Ferragosto Roma è quasi del tutto svuotata. Col caldo soffocante sono tutti al mare a Fregene e in città sono rimasti in pochissimi. Come il ragionier Piccoli alle prese col consuntivo trimestrale che deve assolutamente terminare accumulando ore di straordinario che gli servono per mantenere sua moglie nella pensione Stella a Fregene dove è già in vacanza. Il capo ufficio lo ammonisce circa i pericoli di lasciare sua moglie da sola al mare con tutti quei bellimbusti che girano ma lui è irremovibile, del resto sua moglie è fedelissima e i soldi servono. Anche Carlo e Raffaele stanno per lasciare la città, anzi la prigione dove da ladruncoli erano detenuti e subito si mettono d'impegno a studiare quale vittima derubare in mezzo alla tanta gente che affolla la spiaggia dove prontamente si sono trasferiti anche loro. Il cavalier Bonaccorsi invece si sta lavorando una giovane segretaria da assumere se sarà carina con lui, facendole già godere le ferie in a...
Film divertentissimo di un Woody Allen ancora all'inizio della sua sfolgorante carriera di regista-attore e in piena forma anche se stereotipata dai precedenti Prendi i soldi e scappa e il Dittatore di Bananas . E' comunque in questo periodo che si affaccia prepotentemente in Europa e ricordo perfettamente le sale strapiene e fragorose risate accompagnate da battimani di gusto. Lui è sempre il solito imbranato e sfigato omuncolo pieno di complessi e in costante bisogno di sedute psicanalitiche, solo che a dir suo è ormai alla fase della trapanazione del cervello .... . Sam Felix è un critico cinematografico appena lasciato dalla moglie Nancy : " Addio Sam, il mio avvocato chiamerà il tuo !" " Eh ma io non ho avvocati, fagli chiamare il mio dottore ." Per questo pieno di sensi di colpa e senza l'apporto del suo analista " ma perchè gli psichiatri vanno in ferie ad agosto?? è il periodo dove la gente impazzisce di più !", vive un delirio ch...
J ohn non ha conosciuto suo padre e il marchio di bastardo lo ha accompagnato fino in età adulta, arrivando perfino ad odiare sua madre rea di non avergli mai rivelato il nome di chi la sedusse. Ora lei vive in un ranch con due sorelle zitelle e le poche volte che John le fa visita succedono sempre cose sgradevoli. Ma stavolta John, che vive da cinico dissoluto, seducendo ed abbandonando giovani donne, così come pensa possa aver fatto suo padre, è intenzionato a far luce sul suo genitore. Così aiutato dal fido Morenillo , un forzuto senza cervello che lo segue come un' ombra, finge di esser stato ferito ad una gamba per farsi ricevere e curare da sua madre. Costei non può rifiutargli l'aiuto necessario e lo accoglie per i giorni necessari alla sua guarigione intimandogli però di non scocciarla ancora con le sue origini. Astutamente John prima di accomiatarsi le fa dono di una discreta somma di denaro per ripagarla e non visto la sorprende a nasconderlo in in anfratto ric...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
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