Tutto per tutto
J ohnny Sweet, giocatore e pistolero, è stato ingiustamente accusato di barare da Mr. Norton che lo fa cacciare dal paese. Il giovane di bella presenza, tuttavia non demorde e scopre tramite una ragazza del saloon che in realtà a barare è stato proprio quel Norton che allora va a trovare nel suo ranch. L'uomo, scoperto, cerca di scusarsi ma quando i suoi compari estraggono le colt, Johnny li uccide tutti davanti agli occhi dello sceriffo che non può che giustificare il suo gesto come legittima difesa. Dopo di che si allontana per venire contattato da due messicani che hanno assistito alla sparatoria e hanno giusto bisogno di uno come lui, veloce con la colt, per un lavoretto che li può far diventare ricchi. Un indio che si fa chiamare Faccia di Rame ha sottratto quattro casse d'oro, frutto di una rapina, al bandito Carranza reo di avergli soffiato la moglie Maria. Si mettono allora sulle sue tracce che portano ad una vecchia missione abbandonata e strada facendo a loro tre si unisce anche un vecchio pistolero, alquanto misterioso e che tutti chiamano Gufo. Scovano l'indio grazie a sua moglie Maria e il gruppo è ora di sei elementi, piuttosto diversi tra loro al punto che messe le mani sull'oro, nascosto in una grotta, ognuno deve guardarsi dagli altri. Si nascondono in un villaggio abbandonato dove nottetempo uno dei due messicani cerca di squagliarsela con l'oro e Maria, venendo ucciso dal compare poco prima che arrivi sul posto anche Carranza coi suoi bandidos. Ne consegue un crescendo di azione e colpi di scena, con l'oro che passa di mano in mano fino al completo annientamento di Carranza e della sua banda, ai quali fanno compagnia al Creatore Maria, l’indio suo marito e l'altro messicano. Quattro casse d'oro quindi da dividere in due che però non lesinano ulteriori scherzetti quando Johnny se la squaglia con le casse che poi scopre contenere solo ferri vecchi di cavallo arrugginiti. Il Gufo l'ha giocato e riconsegna l'oro, anche se manca un lingotto, allo sceriffo di El Paso per scagionare suo fratello, all'epoca della rapina di scorta al convoglio ed accusato di aver organizzato il colpo. Ora deve spiegarlo al furente Johnny che ha corso tutti quei rischi solo per riabilitare un estraneo e non esita a battersi con lui, una volta rintracciato, dando vita ad una scazzottata che finisce per esaurimento forze in parità. Allora il più vecchio gli dà tutta la cifra del compenso, 20 mila dollari, ricevuta per aver recuperato l'oro e gli promette che avrà modo a breve di rifarsi con un lavoretto che ha in mente di portare a termine tra un paio di settimane a Vera Cruz se Johnny lo seguirà in Messico. Placato finalmente, il giovane accetta l'invito e lo saluta per andarsi a godere un po' di dollari ed agitandogli beffardamente sotto il naso un luccicante lingotto d'oro: quello che mancava.
Umberto Lenzi dirige un buon western nazionale con esterni spagnoli e un cast di tutto rispetto che vede anche la partecipazione di un big di Hollywood come John Ireland per tacere del "nostro" Mark Damon, attori americani il cui approdo sulle sponde italiche è ben spiegato da Tarantino nel suo ultimo C'era una volta a Hollywood.
Tutto per tutto
Italia, Spagna 1968
Regia: Umberto Lenzi
Musiche Marcello Giombini
con
Mark Damon: Johnny Sweet
John Ireland: Gufo
Fernando Sancho: Carranza
Eduardo Fajardo: Paco Nunez
Mónica Randall: Maria
Armando Calvo; Josè Gomez
José Torres: Faccia di Rame
Raf Baldassarre: Miguel Comaco
Calisto Calisti: lo sceriffo
Lisa Halvorsen: Bella Smith
Franco Gulà: il monaco
Claudio Scarchilli: Fulgencio
Giovanni Ivan Scratuglia: scagnozzo
Giovanni Petti: Antonio
Luis Induni: Mr. Norton (non accreditato)
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