Parola di ladro
D esiderio è un famoso ladro di gioielli e anche uno dei massimi esperti in fatto di monili e pietre preziose. Nessuno lo ha mai visto in volto ma le sue imprese sono celebrate su tutti i giornali, quando all'indomani della fine della prima guerra mondiale, giunge in treno a Roma. Già in viaggio con la complice Ursula travestita da crocerossina, aveva portato a termine un colpo ai danni di un facoltoso cantante lirico conosciuto nel loro scompartimento. Adesso però bisognava cambiare complice e dare riposo ad Ursula, cercando altri partner che identifica in un vecchio compagno d'infanzia, il quale a sua volta arruola alla bisogna Lalla, una giovane cantante di varietà e altri due per il piano che Desiderio ha in animo di condurre a termine. Vuol rubare il famosissimo Raggio di Luna dalla cassaforte del gioielliere Bertinori che con grande astuzia riesce a contattare per farsi poi assumere come direttore, dopo che il vecchio era stato abilmente fatto passare per ladro dai suoi complici. Il Bertinori non sospetta affatto di quel nuovo super esperto, anzi ne è ben lieto visto che in tempi passati, senza conoscerlo di persona, se ne era servito come fornitore di preziosi, ignaro che potessero essere rubati. Ora che si trovava a Roma capitava a proposito in un frangente dove la rinomata gioielleria rimaneva senza direttore. Così Desiderio ne prende il posto e in breve viene a conoscenza di tutta la struttura e delle relative casseforti oltre che dei sistemi di allarme. Studia un piano ben architettato di introdursi dal pavimento di una chiesa che si trova sopra al laboratorio preziosi e da lì trafugare il favoloso monile per poi sostituirlo con un altro identico che con la sua maestria riprodurrà. Nessuno così si accorgerà del furto e potrà rivenderlo al suo naturale prezzo piuttosto che essere costretto a sbarazzarsene al solo 20% del valore in caso se ne scoprisse l'ammanco. Così mentre Lalla dovrà occuparsi del ricco gioielliere che se ne è invaghito e fargli passare fuori la notte, il resto della banda praticherà un buco e dopo aver calato un complice di piccola statura ed addormentato il guardiano, verrà di nuovo issato su con il monile in modo da fotografarne ogni dettaglio per riprodurlo fedelmente. Dopo di che rimetterà tutto a posto e chiuderanno il buco per ritentare il colpo definitivo una volta assemblata la copia del gioiello. Fortunatamente Desiderio che è un ladro di alto bordo, fa perquisire il piccoletto che si era calato nel laboratorio e gli scopre un porta candele che gli ordina di rimettere a posto dopo averlo redarguito. Nessuno infatti deve accorgersi di quanto stanno facendo per non insospettire il gioielliere. E quella preoccupazione si rivela purtroppo esatta per Desiderio, perché il gioielliere si accorge di quell'oggetto riposto in modo diverso a come l'aveva lasciato e tale da allarmarlo. Tanto che sospettando di Lalla che gliela sta tirando troppo per le lunghe riesce a farla confessare minacciandola di denuncia. Così la ragazza racconta quello che sa del piano ovvero di dover fargli passare molto tempo fuori in bagordi con lei, ricattata da un paio di individui per suoi precedenti non proprio limpidi. Lui la perdona essendosene innamorato al punto che vuol sposarla tanto da chiudere il negozio per un paio di settimane necessarie alla luna di miele. In realtà ha una piccola corte di ragazzini di strada ai quali allunga spesso qualche lira essendo stato anche lui un tempo povero in canna e li organizza in modo da seguire,
senza farsi notare, i suoi dipendenti alla fine del lavoro. proprio uno di questi, Mezza Sòla, lo conduce in un luogo fuori mano dove si reca ogni sera il suo nuovo direttore. Scopre così che sta mettendo a punto un finto Raggio di Luna per cui attua subito il piano astuto che gli balena in mente. Non visto sostituisce il finto monile col vero di modo che Desiderio lo rimetterà in cassaforte rubando il suo falso. Così quando finalmente Desiderio raggiante col monile che crede vero si allontana in treno da Roma con Ursula, è proprio la donna ad accorgersi del falso, tanto da indurre Desiderio a telefonare al gioielliere complimentandosi con lui e chiedendone le intenzioni. Invece di denunciarlo, visto che ora lo conosce, gli propone di assumerlo come infallibile custode dei suoi beni. Conoscendo tutti i ladri del mondo ne impedirà ogni tentativo di furto per non venire a sua volta sospettato per primo e quindi arrestato. Senza contare la sua incredibile esperienza nel campo dei gioielli, pietre preziose ed alta oreficeria, motivi questi che inducono il soddisfatto Bertinori ad accettare la sua proposta di assunzione e rinunciare quindi a denunciarlo.
Opera prima di Nanni Loy, qui coadiuvato da Gianni Puccini, che vede un brillante Gabriele Ferzetti nei panni di un elegante ladro internazionale, attorniato da un ottimo cast per una storia gustosa, di grana fine e dagli esiti insoliti.
Italia 1957
Regia: Gianni Puccini e Nanni Loy
Musiche Mario Nascimbene
con
Gabriele Ferzetti: Desiderio
Abbe Lane: Lalla
Andrea Checchi: gioielliere Bertinori
Memmo Carotenuto: complice di Desiderio
Nadia Gray: Ursula
Nando Bruno: Giuseppe, il guardiano notturno
Enrico Glori: Emilio Degano
Gino Buzzanca: truffatore
Ciccio Barbi: truffatore
Franco Cobianchi: Saccoccione
Gina Mascetti: complice che litiga
Mario Passante: altro impresario
Giancarlo Zarfati: Mezza sòla
Attilio Martella: ragionier Santini
Andrea Scotti: invitato di Bertinori
Mimmo Poli: ladruncolo
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