Arriva John Doe
A nna Mitchell, giornalista di cronaca rosa, appena licenziata con altri colleghi in un periodo in cui il paese versa in gravi difficoltà, tenta un’ ultima carta per convincere il suo direttore a cambiare idea e siccome questo è ossessionato dai mancati profitti che la sua rubrica rosa genera, pretenderebbe da lei articoli ben più coinvolgenti o esplosivi come dinamite per risollevare le sorti della testata. La donna allora lo accontenta e come ultima prova scrive un articolo su di un immaginario disoccupato che in quella drammatica situazione economica decide di farla finita preannunciando il suo suicidio. Il giorno di Natale, dice il giovane che si firma John Doe, che si getterà dal Municipio come estremo atto di protesta contro una società ingiusta che si è chiusa in sé stessa sorda ai veri bisogni della collettività. Il pezzo ha un effetto deflagrante e Anna è arruolata nuovamente con un contratto addirittura più cospicuo. Poi di fronte alle riluttanze di alcuni, essendo la storia immaginaria, la donna fa intendere che bisogna proseguire su questa linea cercando anche di dare un volto all'uomo qualunque della lettera che ben presto viene redatta e da immaginaria le viene conferito carattere reale. Si pubblica anche un annuncio nel quale si offre un compenso a chi si presenterà al giornale come autore della lettera che sta ottenendo un impatto nell'opinione pubblica incredibile. In molti telefonano al giornale offrendosi di aiutare il giovane o offrirgli quel posto di lavoro che cerca in modo così drammatico. Al giornale poi si presentano a decine, sostenendo tutti di essere l'autore che si cerca, sperando nel lauto compenso promesso. Occorre una selezione che cade su quello spilungone allampanato che è accompagnato dal suo inseparabile amico. Entrambi vivono sotto i ponti e il giovane che dice di chiamarsi John Willough ha un passato come giocatore di baseball caduto in disgrazia dopo essersi rotto malamente un braccio. Con i soldi del compenso sperava di farsi operare per poter tornare un giorno a giocare, visto che era molto bravo come lanciatore. Per Anna è lui il John Doe che cercano e dopo averlo ripulito e rifocillato viene presentato alla stampa in pompa magna, ma sempre centellinando le sue apparizioni per stimolare la curiosità della gente che sta aumentando ogni giorno di più per tutti gli Stati. John è messo in guardia dall'amico, l'inseparabile "colonnello" che con la popolarità diverrà oggetto della bramosia delle "mignatte" come le definisce lui, nel senso che da barboni nessuno se li filava mentre adesso ognuno li tira per la giacchetta ledendo gravemente la loro libertà e il loro modo di essere. Ma non è ancora niente perché il livello di popolarità avrà ancora un'altra incredibile impennata al rialzo, quando leggerà le sue motivazioni e i suoi sogni per radio davanti ad una immensa platea nazionale. Anna era in difficoltà per preparagli un discorso efficace al punto che sua madre le mostrò il diario del defunto padre dal quale avrebbe attinto perle all'infinito, essendo stato l'uomo un grande filantropo in vita. Così mentre la concorrenza offriva 5 mila dollari a John affinché leggesse un discorso col quale dichiarava di essere un impostore, lui al contrario preferiva affidarsi alle parole che Anna gli aveva preparato. Parole che colpirono dritto al cuore degli americani che in breve lo elessero loro rappresentante inaugurando in giro per gli stati numerosi fan club con il suo nome. La cosa non passa inosservata al suo editore Jimmy Norton che approfitta delle incertezze degli storici rivali democratici - repubblicani spiazzati da quella improvvisa popolarità dell'uomo qualunque e fonda un partito col suo nome puntando decisamente alla vittoria alle presidenziali che lo vedranno candidato al vertice. John allora capisce di essere stato usato per fini non propri e ne accusa del fatto anche Anna della quale si era innamorato. In una prima grande convention, sotto la pioggia battente, la concorrenza e lo stesso Mr. Norton al quale era sfuggito di mano quell'uomo qualunque, sbattono in faccia la cruda verità alla gente sbigottita negando a John la possibilità di spiegare il tutto. Natale è alle porte e sotto una fitta nevicata si teme che l'uomo possa portare a termine i suoi propositi che se erano finti all'inizio, ora che era stato toccato nell'intimo avrebbero potuto realizzarsi. Di questo ne è certa Anna che lo conosce bene e con lei molti altri fan che non hanno cessato di amarlo e sostenerlo. Così poco prima del rintocco della mezzanotte Anna sale in cima al Municipio e con lei Mr. Norton e i suoi sodali, raggiunti poi da un folto numero di sostenitori di John. Questi viene avvinghiato da Anna che lo supplica di desistere da quel gesto e che c'è ancora molta gente che crede in lui, non per quello che è in realtà, bensì per l'ideale che rappresenta, prima di svenirle per l'emozione tra le braccia. Allora John la solleva e accompagnato dai suoi torna indietro mentre la parola THE END suggella questa ennesima straordinaria opera del "nostro" Francesco Rosario Capra passato alla storia come Frank Russell Capra.
Grandi caratteristi a contorno dei due protagonisti Gary Cooper e Barbara Stanwyck diretti con la consueta maestria da un uomo la cui storia umana è una favola che vide un umile emigrante dalla Sicilia sbarcare in America per divenirne il cantore. Dal mito del self-made man vissuto di persona a quel modo di vivere tipico americano volto alla ricerca della felicità (citata in un altro suo film) in un contesto di libertà e valori sociali.
Meet John Doe
USA 1941
Regia: Frank Capra
Musiche Dimitri Tiomkin
con
Gary Cooper: John Willough / John Doe
Barbara Stanwyck: Anna Mitchell
Edward Arnold: Jimmy Norton
Walter Brennan: colonnello
Spring Byington: signora Mitchell
James Gleason: Henry Connell
Gene Lockhart: sindaco Lovett
Rod La Rocque: Ted Sheldon
Irving Bacon: Beany
Regis Toomey: Bert Hansen
Andrew Tombes: Spencer
Pierre Watkin: Hammett
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