La battaglia di Hacksaw Ridge
D esmond Doss, arruolatosi nell'esercito americano nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, ha la particolarità di essere obiettore di coscienza. Questo gli ha attirato le ire dei superiori e dei commilitoni al campo di addestramento, ma lui con tenacia e sopportando le angherie non ha ceduto e anzi ottenuto, secondo le leggi vigenti, di poter servire la patria, senza imbracciare un fucile, come ausiliario medico. Sostiene infatti che in un mondo dove gli uomini sono ormai ridotti a togliersi la vita ci deve pur essere qualcuno che al contrario cerchi di salvarne. Fervente membro della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, ha fatto del comandamento sul non uccidere la sua ragione di vita, fin quando da piccolo restò sconvolto dall'aver rischiato di uccidere suo fratello durante una delle tante zuffe tra bambini. La vita per lui è sacra ma è altrettanto conscio di dover fare la sua parte e combattere contro un nemico spietato che rifugge ogni regola. Nonostante sia considerato un codardo dai suoi commilitoni e superiori saprà farsi apprezzare e perdonare quando il suo battaglione verrà inviato ad Okinawa. C'è da prendere una postazione nemica posta alla sommità di Hacksaw Ridge e gli americani sono stati già respinti sei volte su altrettanti attacchi con ingenti perdite. E' la volta di entrare in azione per lui e subito dopo un cannoneggiamento navale per spianare loro la strada, eccoli inerpicarsi per la ripida scogliera e una volta sopra, in mezzo a dense volute di fumo, ingaggiare una furibonda offensiva contro bunker giapponesi e trincee fortificate. Alcuni reduci del corpo medico da precedenti assalti, gli hanno consigliato di rimuovere la croce rossa dal braccio e dall'elmetto in quanto è un obiettivo primario delle belve che combattono, dopo di che Doss è immerso in un immane lavoro di assistenza e cure a quanti rimasti feriti implorano il suo aiuto, che incessantemente il ragazzo porta a tutti, senza accorgersi a volte di prestarlo a soldati ormai morti. Si fa notte e il conto delle perdite è molto alto ma sembra che la spianata soprastante Hacksaw sia conquistata e si possa chiudere un occhio per qualche ora di sonno.
Tratto da una storia vera Mel Gibson, al solito, non indugia in crudezza sciorinando una serie di raccapriccianti scene di corpi dilaniati da esplosioni o pallottole con una verosimiglianza da indurti a chiudere gli occhi in più di un'occasione. La moderna grafica computerizzata consente tutto questo ma eccedere in particolari di corpi maciullati è secondo me un punto a sfavore di quello che resta un buon film, con soprattutto una bella storia da raccontare di grande umanità e coraggio laddove sembra prevalga ormai solo la distruzione e la carneficina.
Stati Uniti, Australia 2016
Regia: Mel Gibson
Musiche Rupert Gregson-Williams
con
Andrew Garfield: Desmond Doss
Vince Vaughn: sergente Howell
Sam Worthington: Capitano Glover
Luke Bracey: Smitty Riker
Hugo Weaving: Tom Doss
Ryan Corr: Tenente Manville
Teresa Palmer: Dorothy Schutte
Rachel Griffiths: Bertha Doss
Richard Roxburgh: Colonnello Stelzer
Luke Pegler: Milt "Hollywood" Zane
Ben Mingay: Grease Nolan
Richard Pyros: Randall "Teach" Fuller
Firass Dirani: Vito Rinnelli
Damien Thomlinson: Ralph Morgan
Robert Morgan: Colonnello Sangston
Nathaniel Buzolic: Harold "Hal" Doss
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