Il ladro del re
A lla fine della guerra contro Cromwell, Carlo II Re d'Inghilterra è abilmente manovrato dal perfido Sir James, Duca di Brampton, che lo induce a condannare per tradimento alcuni importanti nobili semplicemente fidandosi delle sue indagini. In realtà Sir James mira ad eliminare i più in vista per poter in poco tempo arrivare addirittura al Re stesso e prenderne il posto, senza più nessuno a contrastargli il passo. Inoltre dei beni sequestrati alle vittime, all'insaputa del Re, ne intasca circa la metà, prendendo con sé anche gli uomini d'armi di quei nobili che senza padrone sarebbero disoccupati. In questo modo sta formando un suo esercito personale ed agguerrito, ma cade incautamente nelle mani di un quartetto di banditi, ex militari senza paga dopo la guerra e ridotti alla fame, che oltre a rubargli i gioielli gli prendono un prezioso taccuino al quale sembra molto attaccato. Dentro ci sono i nomi di una dozzina di nobili e relative date nelle quali intende procedere ad accusarli. Due nomi sono stati già depennati in quanto impiccati per tradimento e uno di questi era il padre di Lady Mary la quale, informata dell'accaduto dal fidato amico di famiglia Sir Edward Scott, ha fatto ritorno dalla Francia e dimora in segreto nella sua casa londinese dove conta di aver giustizia della falsa accusa mossa a suo padre e vendetta per la sua uccisione. Incontra fortuitamente l'ex Capitano Michael Dermott e immediatamente lega con lui, in quanto lo scopre al pari suo ostile al Duca di Brampton. In realtà è quello che con i suoi 4 amici gli ha rubato il taccuino e scopre ben presto che essendo il padre di Mary tra gli uccisi, medesima sorte spetta agli altri dieci nomi. Escogita con la donna un piano per informarli del pericolo e con la speranza di riceverne un compenso da ciascuno in modo da racimolare con l'occasione del denaro. La donna, sfruttando il suo rango, si offre di contattare le future vittime designate, ma il piano è scoperto dal Duca che fa imprigionare Michael e il suo fidato amico Jack, mentre gli altri due riescono a far perdere le loro tracce. Lady Mary è costretta ad accettare le condizioni imposte dal Duca per non finire nelle colonie in America a vivere di stenti e si reca in cella per farsi dire il luogo dove son nascosti gli altri due. Michael non sospetterà di lei e glielo rivelerà per poi riferirlo al Duca. Ma la donna racconta la verità al prigioniero e gli porta di nascosto un sottile stiletto col quale tentare di liberarsi e fuggire. Poi lei finge un malore nella carrozza che la trasportava dal Duca e con l'aiuto di un suo servo riesce a liberarsi del capitano delle guardie che la accompagnava, catturandolo.
Cappa e spada d'altri tempi di buona fattura e trama lineare con un insolito ruolo da cattivo per David Niven che dà dimostrazione della sua bravura riuscendo perfettamente ad immedesimarsi con perfidia nella parte. E' anche un occasione unica per vedere all'opera nella sua giovanile bellezza ed esuberanza il compianto Roger Moore dai lunghi capelli fluenti, che fa le prove per il salto di successo che arriverà di lì a poco impersonando Ivanhoe nella serie TV, 39 episodi, omonima e che tanto ci piacque da ragazzi.
The King's Thief
Stati Uniti d'America 1955
Regia: Robert Z. Leonard
Musiche Miklós Rózsa
con
Ann Blyth: Lady Mary
Edmund Purdom: Michael Dermott
David Niven: James, Duca di Brampton
George Sanders: Re Carlo II d'Inghilterra
Roger Moore: Jack
John Dehner: Capitano Herrick
Sean McClory: Sheldon
Tudor Owen: Simon
Melville Cooper: Henry Wynch
Paul Cavanagh: Sir Edward Scott
Alan Mowbray: Sir Gilbert Talbot
Rhys Williams: carceriere
Joan Elan: Charity Fell
Charles Davis: speziale
Ashley Cowan: Skene
Ian Wolfe: Fell
Lillian Kemble-Cooper: Mrs. Fell
Isobel Elsom: Mrs. Bennett
Milton Parsons: Adam Urich
Lord Layton: Jacob Hall
Owen McGiveney: Hoskins
James Logan: guardia
John Monaghan: Shaddy
Clive Morgan: capitano guardie
Trude Wyler: Celestine
e con
Peter Hansen: Isaac Newton
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