V
incent Downs, tenente della polizia di
Las Vegas sta indagando su corruzione e malversazione che infesta il dipartimento. Agendo sotto copertura compie anche rapine con un collega allo scopo di identificare in quanti siano coinvolti tra le forze dell'ordine. Con l'amico e collega
Sean Cass ha appena fermato un mezzo che trasporta un ingente quantitativo di droga,
25 chili di cocaina purissima. Mascherati da sembrare banditi la hanno rubata ad un'altra banda scatenando una sparatoria infernale specie quando sul posto sono intervenuti altri uomini. Vincent ha perso la maschera e forse è stato riconosciuto, ma entrambi hanno messo in salvo la pelle e portato con sé la droga. L'indomani Vincent chiede pure di farsi assegnare il caso per alterare eventuali prove che dai primi rilievi hanno trovato sul posto, vicino ai cadaveri, numerosi bossoli di proiettili in forza ai governativi. Il socio non pensa sia una buona idea ma Vincent è risoluto anche se ben presto si scontra con la collega
Jennifer Bryant, una specie di segugio anch'ella in cerca di smascherare il marcio che c'è all'interno. Lei lo sospetta e tra i due non corre buon sangue ma Vincent ha il suo bel da fare per non rivelare il suo stato di infiltrato, cosa che in questi due ultimi anni in cui vi è impegnato lo ha messo alle corde con sua moglie
Gabrielle e suo figlio adolescente
Thomas. Con quest'ultimo, mentre lo accompagna ad allenarsi con la squadra in cui gioca, viene aggredito e ferito con una coltellata dagli uomini del boss
Stanley Rubino che gli rapiscono il figlio affinché restituisca loro la droga. Vincent medicatosi alla meno peggio si reca all'hotel casino dove il boss risiede e si raccomanda di non far del male al figlio e che riconsegnerà la droga rubata per sbaglio. Tra l'altro andava consegnata alla famiglia mafiosa
Novak che ha agganci dappertutto e il cui figlio
Rob, braccio destro del padre padrone, è di una crudeltà inaudita. Difatti quando arriva al casino e non trova la droga, va su tutte le furie a stento placato da Rubino che lo prega di attendere, in quanto si tratta soltanto di un inconveniente.
Ma quando Vincent tenta di riconsegnare la droga si ritrova pedinato nell'hotel casino dalla coriacea collega Jennifer, dando vita ad una serie di colpi di scena che lo porteranno dapprima a misurarsi con lei per poi rivelarsi, ormai scoperto, quale infiltrato nel regolamento di conti tra malavitosi e poliziotti finale. Entrambi feriti ma fuori pericolo, possono riconciliarsi per il buon lavoro svolto e parimenti Vincent riottiene affetto e stima perduti dalla sua famiglia, ma ... il cancro non è debellato del tutto e cova in alcuni esponenti della
DEA che prima dei titoli di coda avvertono l'accorrente Mr. Novak padre dei molti "problemi" sorti, tra i quali dovranno anche raccontargli della morte dell'amato figlio. Giusto per farci un sequel.
In un insieme di trite situazioni e ritrite dinamiche si dipana una trama mediocre dove non basta la presenza di bravi attori a migliorare il prodotto finale. A differenza di tanti altri prodotti simili c'è però da dire che l'eroe stavolta le prende da tutti i suoi rivali, in genere gorilla ben piazzati. Non è uno spacca ossa alla
Jason Statham per intenderci, tutt’altro, ma un buon incassatore con qualche colpo a disposizione e una improbabile se non impossibile resistenza a quei ritmi con la pancia lacerata da una coltellata e sanguinante per tutta la durata del film. Ma è il cinema bellezza! che talvolta sfugge di mano a chi lo dirige.
Octavius J. Johnson: Thomas Downs
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