Totò e Cleopatra
R oma, alla morte di Cesare, è retta da un triumvirato composto da Ottavio, Lepido e Marco Antonio, in un clima di continua cospirazione tra i tre potenti. Quest'ultimo è con le sue legioni in Egitto a godersi i favori della bellissima Cleopatra, il cui figlio Cesarione, avuto da una sua relazione con lo scomparso Cesare, è un monellaccio che si diverte a irridere i dignitari, ivi compreso l'augusto ospite romano che si vede costretto a nominarlo generale per tenerselo buono e toglierselo di torno. A Roma, Ottavio soffia sul fuoco di quanti vedono Marco Antonio ormai dedito solamente alla sua bella faraona, alla quale ha già donato diverse province, e poco o niente agli affari di stato, per cui fa appoggiare una sua mozione in senato affinché torni a Roma e si prenda in sposa sua sorella Ottavia, assai più giovane e bella di Fulvia, sua attuale moglie che Antonio dovrà ripudiare. Ottavio spiega alla furiosa Fulvia che così facendo avrà il lauto mantenimento previsto dalla legge in questi casi dove una moglie vecchia viene ripudiata a favore di una giovane e pertanto farebbe bene a non opporsi o ostacolare tale invitabile atto. Ma la donna gioca la sua carta d'astuzia, convocando a Roma il gemello di suo marito Antonio, Totonno, che commercia in schiavi ed è bandito dalla città proprio perché non è riconoscibile dal fratello. Così quando il vero Antonio rientra a Roma, Fulvia lo fa prigioniero e manda in Egitto Totonno il quale, scambiato per suo fratello da Ottavio, è stato presentato all’avvenente e giovane Ottavia che dovrà prendere in sposa. Per cui una volta da Cleopatra si mostra assai riluttante verso la faraona ritenendola meno bella della sua promessa sposa. Ma anche Antonio, liberatosi da sua moglie Fulvia, è tornato in Egitto e in una serie di ripetuti equivoci, alternandosi ignaro a suo fratello, la povera Cleopatra viene di volta in volta fatta oggetto da diversi e contrapposti sentimenti nei suoi confronti. Ad Antonio che la ama e la desidera si contrappone Totonno che la detesta e rifiuta le sue attenzioni, al punto che la donna si libera del vero Antonio facendolo cadere in un trabocchetto mortale non sopportando più questi suoi continui maltrattamenti e cambiamenti di umore. Ma ecco che arriva Ottavio con le sue legioni e Totonno lo saluta, uscendo allo scoperto e facendo trasalire la povera Cleopatra che lo credeva ormai morto. La donna cerca anche di irretire, ma senza fortuna, il nuovo conquistatore appena arrivato ma rifiutata, si fa mordere dall'aspide velenoso. La rivediamo qualche tempo dopo in buona salute ma servire come ancella Totonno, creduto Marco Antonio e sposato con la giovane Ottavia. Il povero aspide mordendola era morto avvelenato lui, mentre lei si era dovuta accontentare dell'ex Generale Enobarbo, un tempo al seguito di Antonio e ora a servizio come umile domestico tutto fare nella casa di Totonno.
La verve comica di Totò che si sdoppia in due personaggi distinti ma dalle medesime caratteristiche comiche è la chiave del successo di pubblico che ebbe questo film. Una satira sballata ma funzionale al protagonista e allo stuolo di ottimi comprimari che lo sorreggono di volta in volta nei vari quadretti, tutti assai divertenti e che vedono due bellissime protagoniste femminili di quegli anni: Magali Noël e Moira Orfei.
Totò e Cleopatra
Italia 1963
Regia: Fernando Cerchio
Musiche Carlo Rustichelli
con
Totò: Totonno / Triumviro Marco Antonio
Magali Noël: Cleopatra
Franco Sportelli: Enobarbo
Carlo Delle Piane: Cesarione
Moira Orfei: Ottavia
Lia Zoppelli: Fulvia
Gianni Agus: Triumviro Ottavio
Toni Ucci: Senatore Publio Nasone
Mario Castellani: chirurgo cranico reale
Pietro Carloni: Triumviro Lepido
Nadine Sanders: ancella di Cleopatra
Ignazio Dolce: Apollodoro
Adriana Facchetti: Publia
Franco Ressel: il siciliano
Diego Michelotti: un generale
Dada Gallotti: Carmiana
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