Arrivò l'alba
F inita la guerra i rapporti tra Russia e Occidente si deteriorano progressivamente anno dopo anno a causa della rigida chiusura del comunismo ad ogni rapporto con l'esterno. Ne sa qualcosa Philip Sutherland, brillante giornalista americano inviato a Mosca, del crescente clima ostile nei confronti della stampa, soggetta a ristrettezze e censura, nel riportare notizie non gradite al regime. Peggio va a Denny, un tempo tecnico istruttore militare inglese per i carristi russi che ha sposato Svetlana dalla quale aspetta un figlio. Allontanato per futili motivi ed espulso, non ha potuto assistere alla nascita di suo figlio del quale si prendono cura oltre alla madre anche Philip e sua moglie Marya Tamarkina. Lei ballerina e innamorata del suo corteggiatore americano aveva accettato di sposarlo nonostante le difficoltà di questo tipo di unioni miste che sta emergendo nel paese ormai precipitato in un clima che presto penderà il nome di guerra fredda. Philip smuove mezzo mondo per ottenere il visto di uscita per sua moglie e quando sembra averlo finalmente ottenuto, sotto alla scaletta dell'aereo la donna viene trattenuta e rispedita indietro. Nulla può farci il disperato Philip che una volta a casa cerca in ogni modo di farla espatriare non arrendendosi di fronte alle difficoltà. Ma quando, accreditato dal suo giornale ad un'importante riunione internazionale, si vede respingere la sua richiesta anche dal plenipotenziario Molotov, perde ogni speranza. Anni dopo, ancora in Europa, in visita al suo compagno di sventure Denny in Cornovaglia, riceve da lui alcune lettere fatte arrivare dal comune amico giornalista Steve Quillan, corrispondente da Mosca. Oltre alle lettere di sua moglie Svetlana, ne ha anche alcune di Marya che sogna ancora di riabbracciarlo un giorno, non avendo mai smesso un momento di amarlo. Questo riaccende in Philip la voglia di liberarla a qualunque costo e, appreso che Marya sarà ad agosto a Tallinn per la tournee del suo balletto, escogita un piano folle ma attuabile. A Tallinn erano stati in viaggio di nozze e lì la gente ad agosto fa il bagno anche in piena notte come fecero del resto loro. Con una barca acquistata in Cornovaglia e un abile calafato come pilota, con l'amico Denny salperà alla volta di Stoccolma dove prendere accordi con l'amico giornalista Steve Quillan e tramite suo far giungere alle donne il piano che prevede un bagno notturno ad una data stabilita, dove verranno prelevate, poco al largo della spiaggia, dalla loro barca per filarsela poi col favore delle tenebre. Denny non avrebbe accettato rischi simili per il suo bambino ma una notizia ferale gli è giunta: il piccolo è morto per una malattia infantile improvvisa, per cui poco importa ormai se la missione andrà male. Quillan che trasmette da Mosca i suoi servizi, ha messo in atto un ingegnoso sistema che consente ai nostri via radio di capire se le cose procedono nel giusto verso.
Un bel film di avventura e sentimenti con una coppia di assoluto valore come Clark Gable e Gene Tierney, abilmente sostenuti da ottimi comprimari e diversi filmati di repertorio nei quali ammirare l'opulenza e le sfilate maestose dell'ex regime sovietico sotto gli occhi imperscrutabili di Stalin e dei fidi Malenkov, Vorosilov e Molotov.
Never Let Me Go
Stati Uniti d'America 1953
Regia: Delmer Daves
Musiche Hans May
con
Clark Gable: Philip Sutherland
Gene Tierney: Marya Tamarkina
Bernard Miles: Joe Brooks
Richard Haydn: Denny
Belita: Valentina Alexandrovna
Kenneth More: Steve Quillan
Robert Henderson: ambasciatore statunitense
Karel Stepanek: commissario
Theodore Bikel: tenente
Anna Valentina: Svetlana Mikhailovna
Frederick Valk: Kuragin
Peter Illing: commissario dell'NKVD
Stanley Maxted: John Barnes
Meinhart Maur: Lemkov
Alexis Chesnakov: generale Zhdanov
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