Zorro contro Maciste
F ilippo II di Spagna morente ha lasciato scritte in un testamento le sue ultime volontà e quella che sarà la prescelta come erede legittima tra le due nipoti Isabella e Malva, cugine tra loro ma di caratteri ed ambizioni del tutto differenti. Mite e generosa la prima all'opposto della seconda avida e crudele, al punto da predisporre un piano col fidato capitano delle guardie, nonché amante segreto, Garcia De Higuera affinché venga preso il testamento che il Re ha affidato al fido Generale Savedra prima che arrivi a corte. Nel caso la prescelta fosse la cugina Isabella verrà opportunamente contraffatto, ma c'è da superare lo scoglio della nutrita scorta del Generale Savedra e per non destare sospetti, l'astuto Garcia si rivolge al forzuto Maciste imbrogliandolo circa affari segretissimi di stato contenuti in quel cofanetto che bisogna sottrarre al generale. Il buon Maciste sempre disposto ad aiutare il prossimo si mette in cammino ma giunge dopo l'attacco proditorio del brigante Rabek che sorprende i soldati in una gola massacrandoli mentre transitavano nello stretto passaggio. Il generale spira tra le braccia di Maciste facendo appena in tempo a rivelargli il nome dell'aggressore. Questi allora si precipita nel covo del bandito che sta festeggiando con i suoi la buona riuscita dell'impresa e già si pregusta gli scudi che ricaverà dal quel prezioso cofanetto. Isabella dal canto suo sospetta delle manovre di sua cugina ed ha trovato un insperato alleato nell'eroe mascherato che si fa chiamare Zorro, il quale accetta a sua volta di arrivare al prezioso testamento prima che possa essere manipolato. Lei ama il mite poeta Ramon ma quell'uomo mascherato e coraggioso le sta entrando prepotentemente nel cuore. Nel frattempo Maciste ha messo a soqquadro il campo di Rabek e ha preso il cofanetto dileguandosi senza accorgersi che Zorro lo sta seguendo. Questi riesce a rubarglielo durante una baldoria in una locanda dove Maciste si era fermato e dopo essere stato drogato dagli uomini di Rabek stava per essere ucciso. Zorro non può consentirlo e si batte nel covo dei briganti per liberarlo senza accorgersi a sua volta che Maciste c'è riuscito per suo conto, uccidendo addirittura un grosso alligatore con il quale era stato rinchiuso, per poi lasciare l'uomo mascherato a combattere mentre lui rientrava in taverna per riprendersi il cofanetto. Ora è Zorro ad essere beffato e dispiacersi con Isabella di aver fallito, ma Maciste a sua volta si è reso conto dei reali motivi che muovono la perfida Malva, la quale per sicurezza ha imprigionato la povera Isabella con la scusa di tramare contro lo stato.
Non tragga in inganno il titolo, sicuramente civettuolo visti gli anni, perché è diretto da Umberto Lenzi - non so se mi spiego - e dispone di un buon cast oltre agli splendidi esterni ed interni del Castello Ruspoli di Vignanello (VT). Buoni gli interpreti con i protagonisti assai noti nel periodo e altrettanti volti di caratteristi tra i quali un occhio attento riconosce l'immancabile Nello Pazzafini seppur per pochi secondi e ancor più abile e bravo è chi riesce a scorgere Sal Borgese, non accreditato, combattere come il collega colto da un occhio attento in pochissimi fotogrammi.
Zorro contro Maciste
Italia 1963
Regia: Umberto Lenzi
Musiche Angelo Francesco Lavagnino
con
Pierre Brice: Zorro / Ramon
Sergio Ciani: Maciste (accreditato Alan Steel)
Moira Orfei: Malva
Grazia Maria Spina: Isabella
Massimo Serato: il Capitano Garcia De Higuera
Andrea Aureli: Rabek
Andrea Scotti: Pedro
Aldo Bufi Landi: Deikor
Loris Gizzi: l'Alcalde Don Alvarez
Gianni Baghino: Paco
Rosy De Leo: Carmencita
Attilio Dottesio: il Generale Savedra
Nazzareno Zamperla: Santos
Ignazio Balsamo: Joaquin
Amedeo Trilli: il taverniere
Renato Malavasi: Alonzo
Antonio Corevi: Don Manuel
Nello Pazzafini: scagnozzo di Rabek
Gianni Baghino: Paco
e con
Gaetano Scala
Attilio Torelli
Franco De Simone
Sina Relli
Commenti
Posta un commento
i vostri commenti sono molto apprezzati