I magnifici tre
B onarios il crudele tiranno di Nonduras, governa dispoticamente col nome di "El Supremo" dopo aver preso il potere coi suoi uomini chiamati i "Basettudos" per via dei loro lunghi basettoni. Debbono guardarsi dai ribelli "Baffudos" rifugiatosi sui monti dai quali muovono spesso all'attacco e che devono il loro curioso nome ai baffoni spioventi che li caratterizzano. Bonarios deve guardarsi le spalle da continui attentati dinamitardi di una popolazione stanca dei suoi soprusi e delle leggi che ha emanato, tutte esecrabili, specie quella dello Ius Primae Noctis che ha recentemente emanato e che fa rispettare con la forza facendo rapire le spose appena uscite dalla chiesa subito dopo aver celebrato le nozze. La gente chiede allora di assoldare tre pistoleri per porre fine alle angherie di Bonarios e le tre figlie del defunto alcalde, Alba, Dolores e Juanita, tra le più decise sul da farsi, incaricano un certo Pedro di trovarli e assoldarli. Questi però si reca invece dal dittatore per tradire i suoi concittadini e ricavarne un premio, ma il dittatore gli dice di procedere ugualmente assoldando tre perfetti deficienti al posto dei tre abili pistoleri e ribaltare così la situazione a suo vantaggio. Pedro si mette in cerca e trova ben presto i tre candidati ideali, promettendo loro denaro e cibo a sazietà per farsi difendere. José ha una gamba di legno, Domingo è strabico, mentre Pablo, detto il "teorico" sembra il più sano dei tre anche se insieme ben difficilmente riescono a mettere insieme un ragionamento di senso compiuto. La popolazione li accoglie ma ben presto si accorge che per sfamarli spendono un patrimonio e, aizzati da Pedro, vorrebbero consegnarli al dittatore per farsi perdonare. Ma le tre ragazze si sono inspiegabilmente innamorate dei tre e li difendono oltre a salvarli dalle grinfie della gente. In un crescendo di situazioni grottesche riusciranno a superare diversi ostacoli fino ad arrivare, con Bonarios in fuga, per un momento a capo della Repubblica di Nonduras. Sogno di breve durata e precipitosa fuga, vista l'irruzione subito dopo dei "Baffudos" i quali dovranno immediatamente vedersela coi nuovi e agguerriti nemici "Cappelludos" in un sistema rivoluzionario a scadenza mensile per quel martoriato paese.
Modesta parodia che ha il solo merito di mettere insieme tre dei più amati interpreti della commedia all'italiana di quegli anni. Con loro tre belle ragazze e tanti caratteristi noti del cinema dell'epoca e sebbene aspramente criticato ai suoi tempi è oggi senz'altro da rivalutare per semplicità e freschezza oltre che, come accennato, per la presenza in contemporanea di Walter Chiari, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello.
I magnifici tre
Italia 1961
Regia: Giorgio Simonelli
Musiche Gianni Ferrio
con
Walter Chiari: Pablo
Ugo Tognazzi: Domingo
Raimondo Vianello: Josè
Aroldo Tieri: Bonarios El Supremo
Dominique Boschero: Alba
Anna Ranalli: Dolores
Margaret Rose Keil: Juanita
Nietta Zocchi: Nina
Fanfulla: Pedro
Tom Felleghy: Gonzales
e con
Bruno Tocci
Tullio Altamura
Ciccio Barbi
Nando Angelini
Eugenio Galadini
Franco Jamonte
Giuliano Mancini
Aldo Pini
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