Sentenza di morte
A nni dopo la sua morte, Cash, divenuto un abile pistolero, decide di vendicare suo fratello ucciso da quattro uomini. Diaz è il primo ad essere raggiunto nel suo ranch dove nel frattempo si è sposato ed ha messo insieme un'attività onesta di allevatore e d agricoltore. Cash lo sorprende all'interno della sua fattoria fortificata in territorio messicano e si libera dopo una violenta sparatoria dei suoi uomini per poi inseguirlo a piedi nel deserto dove Diaz tenta una disperata fuga. Lui è senz'acqua mentre Cash ne ha in abbondanza avendo preso due borracce e non ha fretta mantenendosi a debita distanza dalle sue colt. Quando Diaz è ormai allo stremo lo uccide e seppellisce nel deserto. E' la volta di Montero, un abile giocatore di poker che, raggiunto nel suo paese fuori dal mondo, accetta di giocare con quello straniero il cui volto però non gli è nuovo. All'inizio non ricorda chi sia ma ben presto si rende conto di essere una sua preda. Nemmeno i suoi scagnozzi riescono ad evitargli la fine che si merita, colpito in pieno volto da un preciso colpo di pistola, quando ormai era rimasto solo e senza nessuno a difenderlo. Tocca al fantomatico prete che si fa chiamare Fratello Baldwin e impartisce punizioni, a suo dire divine, ai poveri peones dei villaggi messicani di confine. Anche lui pensa di avere Cash saldamente in mano dopo averlo catturato, ma sbaglia i suoi conti quando credendolo ormai prossimo alla fine dopo averlo pesantemente malmenato, ritiene di poter regolare i conti facilmente da solo mandando i suoi uomini a compiere un'altra missione per poi raggiungerli. In verità raggiungerà Diaz e Montero all'inferno perché Cash lo sorprende con l'ultimo colpo di pistola rimastogli. Il cerchio sta per chiudersi e stavolta attorno al bizzarro O'Hara, maniaco di tutto ciò che è giallo, sia esso oro o i capelli di una bella bionda. Cash sfruttando la sua mania si presenta con delle monete d'oro e una giovane prostituta bionda per attirarlo allo scoperto. Dopo un primo scontro a fuoco con i suoi uomini, Cash lo inchioda in un cimitero dove di notte gli tende un'imboscata eliminando i rimanenti suoi uomini e regolando i conti con lui in ultimo, in una buca che al cimitero è pronta ad accoglierlo nel finale di questo concreto e ben fatto esempio di western nazionale.
Con l'illustre sconosciuto Robin Clarke, ventiseienne all'epoca, nel ruolo da protagonista, sfilano diversi nomi di indubbia fama e bravura con una grandissima prova di attore del sorprendente Tomas Milian negli incredibili panni di un crudele albino psicopatico. In carriera ne ha interpretati tanti di ruoli diversi tra loro e tutti in grado di testimoniare l’ incredibile versatilità del grande cubano "de noantri".
Sentenza di morte
Italia 1968
Regia: Mario Lanfranchi
Musiche Gianni Ferrio
con
Robin Clarke: Cash
Tomas Milian: O'Hara
Richard Conte: Diaz
Enrico Maria Salerno: Montero
Adolfo Celi: Fratello Baldwin
Eleonor Brown: Sally
Lilli Lembo: la prostituta bionda
Luciano Rossi: Paco
Glauco Scarlini: giocatore di poker
Donato Di Sepio: barista del saloon (accreditato Dony Baster)
Silvana Bacci: la moglie di O'Hara
Raffaele Di Mario: il barista al villaggio messicano
e con
Claudio Trionfi
Monica Pardo
Giorgio Gruden
Umberto Di Grazia
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