Dov'è la libertà...?
Uscito di prigione per buona condotta, Salvatore Lo Jacono, ne ha passati 22 dietro le sbarre per aver ucciso un uomo che insidiava sua moglie. Barbiere di professione un tempo, si è esercitato in prigione dove tutto sommato ha vissuto in pace con tutti, sempre prodigo ad aiutare chi ne aveva bisogno. Sua moglie è morta nel frattempo e lui non ha più la vecchia casa nel quartiere dove abitava che la guerra ha completamente distrutto. Vagando per Roma finisce dapprima con alcuni partecipanti ad una maratona di ballo che viene però interrotta dal proprietario della balera per mancati introiti e siccome non ha dove andare, la Questura lo avvia in una casa dove alloggiano ex detenuti a poco prezzo ma anche qui deve andarsene subito dopo. Senza soldi e ancora più disperato, ecco che il caso gli fa incontrare suo cognato Otello, fratello della sua defunta moglie. Questi lo porta a casa e avvertiti i fratelli e la vecchia madre, allestisce in fretta e furia una festa per il suo ritorno in famiglia, facendolo accomodare tra di loro. Frastornato ma felice di avere di nuovo un tetto sulla testa e una famiglia che credeva perduta, Salvatore diviene in breve quello di un tempo, di nuovo voglioso di vivere e relazionarsi con la bella Agnesina, la ragazza a servizio della famiglia, che gli mettono stranamente sotto il naso. Ma ecco spuntare un altra amara verità che vede i cognati non solo sordidi usurai ma anche arricchitisi alle spalle della famiglia ebrea dei Piperno ai quali avevano sottratto i beni dopo la loro deportazione in Germania. Scopre anche che l'uomo ucciso per salvare quella che credeva l'onesta reputazione di sua moglie, era in realtà il suo amante, come l'uomo che ha trovato in casa e che prese il suo posto accanto alla moglie quando finì in prigione. Come non bastasse Agnesina, la ragazza che ama e che vorrebbe portarsi appresso, abbandonando per sempre quella famiglia, è incinta del vecchio di casa, goccia questa che fa traboccare il vaso. Al poveretto affranto non resta che tornarsene in prigione dove ha vissuto gli ultimi anni con persone che almeno si sono rivelate per quello che erano. Con uno stratagemma ritorna dentro per farsi poi scoprire e processare e siccome volevano rimetterlo in libertà perché il fatto non costituiva reato nella fattispecie, vede bene di staccare un orecchio a morsi al suo legale d'ufficio per farsi sbattere nuovamente dentro.Aldilà di quello che si racconta circa l'abbandono della regia da parte di Rossellini e la stesura finale ad opera di altri compreso Fellini, va detto che il film si regge benone grazie alla verve di Totò e ad una trama che fa riflettere circa la crudeltà e dove possa essa albergare, anche e spesso al di fuori degli ambiti in cui la si penserebbe trovare.
Dov'è la libertà...?
Italia 1954
Regia: Roberto Rossellini
Musiche Renzo Rossellini
con
Totò: Salvatore Lo Jacono
Vera Molnar: Agnesina
Nyta Dover: la maratoneta di danza
Franca Faldini: Maria
Leopoldo Trieste: Abramo Piperno
Antonio Nicotra: maresciallo
Salvo Libassi: un altro maresciallo
Giancarlo Zarfati: bambino nel vicolo
Giacomo Rondinella: un carcerato
Ugo D'Alessio: un giudice
Mario Castellani: pubblico ministero
Vincenzo Talarico: avvocato difensore
Fernando Milani: Otello Torquati
Eugenio Orlandi: Romolo Torquati
Giacomo Gabrielli: Torquato Torquati
Andrea Compagnoni: Nandino, il "cognato" dei Torquati
Augusta Mancini: la signora Teresa
Ines Fiorentini: la sora Amalia
Thea Zubin: Dea, la cameriera
Fred & Aronne: campioni di maratona di ballo
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