Fumo di Londra
Per Dante Fontana, antiquario perugino, l'Inghilterra rappresenta un desiderio a lungo sospirato e quel primo volo in aereo da Roma alla volta di Londra lo riempie di forti emozioni, che secondo la moglie, rimasta in Italia con i due figli, sono dovute anche alla paura di volare di suo marito. In fondo è la prima volta che prende un aereo ma un'ora e mezzo fanno subito a passare e in un attimo sei nella metropoli da sempre sognata, dove mettere a frutto la lunga esperienza lavorativa in un ambito che vede Londra tra i mercati più attivi del settore. Come ad esempio le famose aste di Christie's dove entra in competizione con un'anziana nobile, la duchessa di Bradford, particolarmente interessata ad un pezzo di un'urna funeraria etrusca che secondo Dante è falso. Il fatto incuriosisce la donna che, attratta dai modi dell'italiano e dalla sua competenza nel settore, lo invita a castello come ospite per dare un giudizio sulle tante antichità che la nobildonna raccoglie in giro per le aste. Così Dante che aveva già preso dimestichezza coi costumi inglesi, vestendosi a tutto punto da baronetto con bombetta e ombrello immancabile, fa anche l'esperienza delle ricche magioni britanniche e delle variegati corti che gravitano su di esse, comprese la mitica "caccia alla volpe" alla quale partecipa bardato all'occorrenza ma solo come spettatore. Non gli par vero di poter vivere una simile esperienza che tuttavia rovinerà quando cercherà di invecchiare un falso che la duchessa aveva incautamente acquistato. Con un suo trucchetto l'oggetto potrà apparire sicuramente più vecchio di 1000 anni e visto che è destinato come dono alla Regina, Dante deve dare il meglio di sé per riuscire nell'impresa che invece si rivela un fiasco, costringendolo a scappare dal castello per sfuggire alle schioppettate della furiosa duchessa. Sul trenino che lo riporta a Londra fa di nuovo il viaggio con la giovane nipote della nobile, la studentessa Elizabeth che maliziosamente lo aveva invitato a seguirlo nei suoi giochini notturni ma il poveretto non aveva capito l'antifona se non il giorno seguente quando ormai era troppo tardi. Ha modo di scoprire un lato più spregiudicato riguardo il sesso delle ragazze d'oltre manica e in preda a un raptus di follia giovanile, dimenticando moglie, peraltro "bussolona", e figli, si butta nella mischia della "beat generation" londinese cambiando abiti e costumi. Con una parrucca bionda che lo ringiovanisce assai, finisce per girare per locali e venir corteggiato da giovani disposte a concederglisi fino al precipitare delle cose, quando il gruppo dei Mods della cosiddetta Swinging London si azzuffa di brutto coi motociclisti Rockers loro acerrimi avversari. Il poveretto è preso in mezzo ad una rissa a stento repressa dalla polizia che arresta anche lui nonostante spieghi di essere un semplice uomo d'affari. L'avventura a Londra così si conclude e tornato nei panni dell'antiquario coi quali era partito, eccolo salire le scale dell'aereo che lo ripoterà alla realtà di casa sua.
Esordio di Sordi alla regia di questa satira sui due paesi, dove sciorinare tutto il suo repertorio che dopo aver fatto brillantemente l'americano, lo vede altrettanto efficace come inglese, muoversi in un mondo dove far emergere alcune caratteristiche della società del tempo oltre alla divertente trovata di far parlare tutti alla Stanlio e Ollio😍. Straordinaria e famosissima la colonna sonora col brano You Never Told Me, scritta da Alberto Sordi, Robert Mellin e Piero Piccioni, cantata da Sordi, Lydia MacDonald e successivamente da Julie Rogers, per essere poi ripresa in italiano da Mina col successo di Breve amore.
Esordio di Sordi alla regia di questa satira sui due paesi, dove sciorinare tutto il suo repertorio che dopo aver fatto brillantemente l'americano, lo vede altrettanto efficace come inglese, muoversi in un mondo dove far emergere alcune caratteristiche della società del tempo oltre alla divertente trovata di far parlare tutti alla Stanlio e Ollio😍. Straordinaria e famosissima la colonna sonora col brano You Never Told Me, scritta da Alberto Sordi, Robert Mellin e Piero Piccioni, cantata da Sordi, Lydia MacDonald e successivamente da Julie Rogers, per essere poi ripresa in italiano da Mina col successo di Breve amore.
Fumo di Londra
Italia, Regno Unito 1966
Regia: Alberto Sordi
Musiche Piero Piccioni
con
Alberto Sordi: Dante Fontana
Fiona Lewis: Elizabeth
Amy Dalby: La duchessa di Bradford
Alfredo Marchetti: il conte Bolla
Clara Bindi: Moglie di Dante
Michael Trubshawe: Il colonnello
Massimo Ungaretti: Un amico di Dante
Romano Giomini: Il viaggiatore
Bart Allison: Il Vicario
Mr. Chance: Il banditore d'asta
Sara Colmer: Lady Charlotte
Pamela Hollyer: Lady Rachel
George Jones: Il tassista
William Mostin Owen: Reginald
Elizabeth Rutter: Angel
Jean St. Clair: La direttrice
Philip John Trihble: Lo scozzese
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