Twist, lolite e vitelloni
Soriano Nel Cimino, paesino del Lazio citato nei crediti iniziali e mai nel film, è teatro della vita semplice e comune a tanti altri posti che si somigliano tutti come da prefazione, se non fosse per una certa ruggine tra il sindaco monarchico, il barone Lanciarossa e il repubblicano Vittorio Rossi, proprietario dell'albergo Miramonti, che anima la monotonia del paese. A peggiorare i contrasti per le opposte vedute politiche, c'è anche l'amore contrastato dai genitori tra i loro figli, Vittorio Emanuele e Lauretta che debbono escogitare sempre nuovi sistemi per incontrarsi in barba ai loro padri, entrambi vedovi. Le fortune elettorali dei due sono legate al progetto di una piscina olimpica con annessi bar, ristorante e pista da ballo, che il Rossi vorrebbe finanziare, previa approvazione del sindaco che di contro tiene duro, specie riguardo all'aggiunta di servizi atti a favorire i balli moderni come il twist che lui aborrisce. A far da paciere c'è Don Celestino, il parroco del paese, che deve a sua volta far fronte alle urgenti riparazioni del tetto della canonica, mancando i fondi necessari. C'è poi l'ingegner Massimo Mauri, progettista dei lavori, che riscuote in paese, dopo il suo arrivo, le simpatie di tutte le ragazze compresa Elena, la figlia del sindaco, tramite la quale vorrebbe ottenere i favori del padre ma, si scoprirà, per loschi fini personali. C'è anche un'avvenente estetista, Gloria, giunta in paese a scombussolarne la vita dal lato maschile e in combutta con il bel ingegnere e se non bastasse c'è anche l'impresario teatrale, il commendator Leone Remigi, con il suo balletto di girls rimasto in panne col pulmino e ospitato nell'albergo del Rossi. Le sue ragazze creeranno ulteriore interesse per i tanti "vitelloni" soliti bighellonare in cerca di donne. Loro ballano benissimo il twist e le ragazze del paese temono che possano perdere tutti i giovani dietro a loro, svegliandosi così dal torpore e entrando decisamente in competizione per con le nuove arrivate. Nel caos divertito del paese non sfugge la "fuitina" dei due fidanzatini osteggiati, Lauretta e Vittorio Emanuele, che induce i genitori a riappacificarsi e accettare il loro amore favorendone il matrimonio, per la gioia di Don Celestino che lo celebrerà, ottenendo anche l'agognata riparazione del tetto. A rallegrare il finale anche la notizia che i due antichi rivali politici saranno presto nonni e pazienza se è un femminuccia al posto del desiderato maschietto.
Commedia con un cast importante e una trama che resta nei limiti della consolidata commedia del periodo, alla quale aggiungere un pizzico di musicarello con Peppino Di Capri e i suoi Rockers impegnati in diversi brani.
Commedia con un cast importante e una trama che resta nei limiti della consolidata commedia del periodo, alla quale aggiungere un pizzico di musicarello con Peppino Di Capri e i suoi Rockers impegnati in diversi brani.
Twist, lolite e vitelloni
Italia 1962
Regia: Marino Girolami
Musiche Carlo Savina
con
Aldo Fabrizi: Vittorio Rossi
Tino Scotti: barone Lanciarossa, il sindaco
Ennio Girolami: Emanuele Lanciarossa
Laura Efrikian: Lauretta Rossi
Gloria Milland: Elena
Gino Bramieri: don Celestino
Giorgio Ardisson: ingegner Massimo Mauri
Franca Cattaneo: Gloria, la manicure
Alberto Bonucci: Giovanni
Riccardo Billi: Michelino, il barbiere
Carlo Delle Piane: Carlo
Mario De Simone: Mario
Dante Maggio: Leone Remigi, l'impresario
Pietro De Vico: Pietro
Nanda Primavera: principessa Guidobalda Orselli
Anita Todesco: Anita
e con
Peppino Di Capri e i suoi Rockers
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