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Due bianchi nell'Africa nera
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Franco e Ciccio, inservienti nel circo del signor Santiago, partono alla volta dell'Africa con il cacciatore Otto Krauser e sua figlia Frida della quale sono entrambi innamorati e ignorati, sempre in lizza tra loro. Otto deve catturare diverse specie di animali da adibire agli spettacoli del circo di stanza a Roma e con Franco è stato portato anche Filiberto, uno scimpanzé col quale riesce a comunicare e decisamente più intelligente di tutti quanti. All'inizio si presta ad aiutarli nell'impresa, interagendo con gli animali, ma poi si innamora di una sua simile e scappa con lei nel folto della giungla. Franco e Ciccio, incaricati di ricercarla, si perdono e vengono fortunatamente raccolti da Miguel Berrendero, un avventuriero che li carica sulla sua jeep e li arruola forzatamente senza che i due se ne rendano conto, nelle truppe mercenarie del Colonnello Von Tambler. Credendo di esser lì per prendere un aereo e rimpatriare, i due abbandonano il campo finendo per essere considerati disertori e inseguiti dai mercenari. Finiscono nelle sabbie mobili dove vengono ancora fortunosamente tratti in salvo dal Berrendero. Stavolta preferisce cederli a una tribù di cannibali in cambio di diamanti e i due imbranati finiscono in pentola per essere provvidenzialmente salvati da un prode e aitante giovane che si chiama Tarzan. Li riporta al campo con Filiberto e conosce, innamorandosene, la bella Frida che a sua volta subisce il fascino del bel selvaggio e scappa con lui nella foresta. Suo padre Otto e i due innamorati respinti, quando lo scoprono, si mettono subito sulle tracce dei due amanti, per finire catturati dai mercenari e nonostante Otto sia amico del colonnello, questi non transige sui due disertori e li vuole fucilare assolutamente. Ancora una volta Tarzan li salva e tutti insieme stavolta si imbarcano su di una nave per lasciare il Continente Nero troppo pericoloso. Spiace per Filiberto che sconsolato resta a terra, mettendo Franco nelle sue stesse condizioni di profonda mestizia, nel doversi dividere da lui. Anche Tarzan si sente subito soffocato nei panni degli occidentali e mentre la nave si allontana dal porto, prende la decisione di spogliarsi e di gettarsi in mare seguito da Frida che accetta di lasciare la civiltà per seguirlo e poco dopo da Franco e Ciccio che potranno riunirsi con Filiberto. Per loro è meglio però che gli lancino un salvagente non sapendo nuotare e Franco se n'era ricordato solo dopo essersi tuffato. Novantaduesimo film della coppia con un canovaccio ormai consolidato e la mimica facciale di Franco che fa il verso allo straordinario scimpanzé Filiberto, da lui ricambiato e riuscendo ad assomigliarsi così tanto da dimostrare la bontà della tesi Darwiniana.
Due bianchi nell'Africa nera
Italia 1970
Regia: Bruno Corbucci Musiche Willy Brezza con Franco Franchi: Franco Ciccio Ingrassia: Ciccio Francy Fair: Frida Alfredo Rizzo: Otto Krauser Enzo Andronico: Miguel Berrendero Luciano Catenacci: Col. Von Tambler Armando Bottin : Tarzan Gino Pagnani: caporale Luca Sportelli: Santiago e con Ignazio Balsamo e Filiberto, lo scimpanzé intelligente
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Chissà perchè il regista Howard Hawks decide dopo 7 anni circa di riproporre, si parla di remake, la stessa storia del suo mitico Un dollaro d'onore , forse gli era piaciuto tanto che voleva in qualche modo rifarlo o prolungarne gli effetti. Invece il film si regge solo sulla bravura degli interpreti perchè la storia è più o meno la medesima con John Wayne e con Robert Mitchum al posto di un altro grande come Dean Martin , coadiuvato da Arthur Hunnicutt un bravo caratterista di tante pellicole western al posto di Walter -Stumpy- Brennan e un giovane James -Mississippi- Caan anche lui col nome di un fiume come Ricky -Colorado- Nelson che in più cantava e pure bene. Ecco che la storia è speculare e mi riprometto di raccontarla meglio quando affronteremo l' originale, spero prossimamente. Lo sceriffo J.P. Harrah (Mitchum), " una stella attaccata a un ubriaco " ha il suo bel da fare con il solito proprietario terriero con mandrie che necessitano spazi altrui ed...
Fin da bambino il forte ha sempre rappresentato per me quel luogo della fantasia che è spazio sicuro e di difesa in un ambiente ostile. Quante volte avremo giocato da bambini immaginandoci sulle palizzate a respingere l'attacco degli indiani. Con questo spirito mi son messo comodo a guardare il film e il titolo lasciava presagire un certo tipo di dinamiche a me particolarmente gradite. Ricordo ancora quando con mamma entrammo al cinema per recuperare mio fratello che era alla consueta terza visione domenicale e mi rimasero impresse in quei pochi attimi le recinzioni del forte che bruciavano e un trombettiere, che suonando disperatamente a raccolta, si beccava una freccia nella tromba; potessi vederlo quel film del quale non so nemmeno il titolo!! E invece in questo che sto per raccontarvi il forte si intuisce ma non si vede o meglio viene inquadrato solo un portone con spuntoni metallici in testa che si apre o chiude per tutta la durata. La storia pertanto si svolge in esterno...
F ernando , proprietario di un grande magazzino con un migliaio di dipendenti, è ossessionato da incubi ricorrenti nei quali viene sbeffeggiato, malmenato e umiliato, in sogni che lo vedono alle prese con donne bellissime, come l'attrice Silvana Pampanini ad esempio, che lui adora. Solo che quando sta per realizzare il suo sogno, tipo sposare l'attrice e prepararsi per la prima notte di nozze, ecco spuntare questo energumeno che gli rovina la festa oltre a ridicolizzarlo come la solito. A nulla valgono i tentativi del suo medico, il Dott. Furgoni , che non ne può più di essere svegliato in piena notte dal commendatore in preda all'isteria. Ma ecco un bel giorno presentarsi nel suo ufficio un giovane laureato, Walter Milani , in cerca di impiego e guarda caso assomiglia in modo impressionante allo spavaldo che lo tormenta ogni notte nei sogni. La prima reazione di Fernando è furiosa ma il suo medico lo consiglia di assumerlo per placare la sua ansia; avendolo a portat...
Victor McLaglen uno dei più grandi caratteristi del cinema, interprete di tanti film fordiani e a fianco del Duca John Wayne. Victor Andrew de Bier Everleigh McLaglen , inglese naturalizzato americano, nato a Tunbridge Wells, l' 11 dicembre 1886 e morto per infarto nella sua casa californiana di Newport Beach, il 7 novembre 1959. Ultimo di otto figli e di padre reverendo protestante, partecipò alla prima guerra mondiale e alla fine si trasferì in Canada dove trovò lavoro in un circo che gli permise di girare tutta l'america. Fu anche un appassionato pugile con trascorsi anche da professionista finché il cinema lo chiamò e grazie al suo fisico interpretò i più svariati personaggi. Ford lo impiegò con successo in diversi film, addirittura vinse l'oscar nel 1936 come migliore attore protagonista nel film " Il Traditore " del quale parleremo in futuro e ottenne anche la nomination come miglior attore non protagonista nel film " Un uomo tranquillo " 1...
A nni dopo la strage della sua famiglia, Shane torna sul luogo del massacro, la sua vecchia casa abbandonata e semi distrutta, nella quale persero la vita, i suoi genitori e la sua sorellina in tenerissima età. Trucidati dagli uomini di Ralph Magdalena che aveva messo gli occhi su di un loro piccolo terreno dove Joe , il padre di Shane, dissodandolo, aveva trovato una grossa pepita. Ralph è un prepotente e sta da tempo prendendo con la forza tutte le terre e quella in particolare non se la voleva lasciar scappare e di fronte alla resistenza dell'uomo non aveva esitato a trucidare lui e tutta la sua famiglia compresa la piccola sorellina. Shane era fuori per lavoro e col tempo è diventato abilissimo con la colt, cosa che gli consente di prendersi la sua vendetta sorprendendo e uccidendo i primi scagnozzi che gli capitano a tiro. Ma in un agguato, viene successivamente ferito ad una gamba e solo grazie al piccolo Kristian che lo ritrova esanime poco distante dalla sua fattor...
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