I pirati della costa
Depredato del suo carico d'argento dai pirati della Tortuga, il Capitano Luis de Monterey viene degradato e condannato a morte, con pena commutata nei lavori forzati a vita. Partendo da Santa Cruz diretto in Spagna, il capitano aveva preso tutte le precauzioni possibili, svelando la rotta ai suoi uomini solo in mare aperto e dopo aver caricato in porto delle apparenti balle di cotone che celavano però al loro interno il prezioso metallo. Abbordati con un trucco dai pirati dell'Olonese, dovettero arrendersi per salvare l'equipaggio ma questo venne ritenuto tradimento per il povero Luis. Sfortunato anche in amore perché respinto dapprima in Spagna da Isabella Linares, se l'era ritrovata a Santa Cruz ospite di suo zio il Governatore Don Fernando Linares, venendo di nuovo respinto per le sue umili origini. Ma non è uomo da rassegnarsi e mentre veniva portato al luogo di pena, a bordo organizzava un ammutinamento dei prigionieri, riuscendo a prendere possesso della nave e con essa fare prua alla Tortuga. Qui si presenta agli altri capitani mettendosi a disposizione con i suoi e riesce a convincere tutti delle sue capacità. L'Olonese ha in serbo un attacco alla città dove sta svolgendosi una festa con molti nobili che consentiranno un sicuro bottino. Luis, o come lo chiamano Capitan Senzanome o Capitan Sventura, dovrà tenere impegnate le artiglierie del castello mentre gli altri irromperanno a palazzo. E' il compito più rischioso e che lo esporrà al fuoco nemico, ma verrà soccorso e portato in salvo dagli altri appena compiuta la razzia. L'Olonese riesce a sorprendere gli invitati e dopo averli spogliati dei gioielli e dei soldi se ne riparte con la bella nipote del Governatore come ostaggio nelle sue grinfie. Luis viene abbandonato a sé stesso e dopo aver perso la nave affondata dalle cannonate deve squagliarsela coi suoi per non venire di nuovo catturato. Al covo fa valere le sue rimostranze pretendendo sia la metà del bottino che la ragazza che l'Olonese ha preso per sé. Lo batte a duello ed ottiene Isabella che grata se ne innamora perdutamente, venendo però allontanata di nascosto e rimandata da suo zio, affidandola a due suoi uomini. Non è quello un luogo per lei e adesso è l'unica cosa da fare anche perché nel frattempo è scoppiata la guerra tra la Spagna e l'invidiosa Inghilterra che vuole a sua volta mettere le mani sulle ingenti ricchezze dei Caraibi. Luis fa richiamo alle coscienze dei pirati spiegando che è giunto il momento di schierarsi con la madre patria Spagna e ottenere, dandole manforte nella guerra, il perdono reale e la possibilità di una nuova vita. Dopo alcune riluttanze si decide di seguirlo ma l'Olonese è in combutta col Governatore che si scopre essere il mandante dei colpi perpetrati a danno della Corona in precedenza. Era lui a informare il pirata circa i trasferimenti via mare di metalli preziosi ed ora per non venire scoperto e impiccato decide di passare dalla parte degli Inglesi e con un piano di far distruggere la flotta pirata prima che si possa unire agli Spagnoli. In cambio l'Olonese avrà anche la nipote Isabella come sposa che viene subito condotta contro la sua volontà a bordo della sua nave. Quando il piano sta per scattare ecco che la sua gelosa donna Ana lo tradisce, rivelando tutto a Luis che riesce in tempo a evitare il peggio. Con i suoi inferociti dal tradimento del loro ex capo, si getta al suo inseguimento e lo abborda nel finale scoppiettante dove, liberta la sua amata, trafiggerà in pieno petto il bieco avversario, momento questo che sanciva l'applauso convinto di tutti i ragazzi dell'oratorio che gremivano la sala parrocchiale per il primo spettacolo domenicale, dedicato appunto ai ragazzi. Altri tempi, altra magia del grande schermo.
I pirati della costa
Italia, Francia 1960
Regia: Domenico Paolella
Musiche Michele Cozzoli
con
Lex Barker: Luis de Monterey
Estella Blain: Isabela Linares
Livio Lorenzon: l'Olonese
Liana Orfei: Ana del Perú
Loris Gizzi: Don Fernando Linares, Governatore di Santa Cruz
John Kitzmiller: Capitan Rock
Nino Vingelli: Gogo
Ignazio Balsamo: Capitan Brook
Nando Angelini: Manolito
Gianni Solaro: Capitan LaMotte
Enzo Fiermonte: Mascella
Corrado Annicelli: Pedro Salvador
Tullio Altamura: Viceré
Giovanni Vari: Pirata
Gérard Landry: Procuratore
Giulio Amauli: Giudice
Franco Jamonte: Pirata
Gianni Baghino: Marinaio
Pasquale De Filippo: Capo artigliere
Emilio Nazzaro: prigioniero
Giulio Battiferri: Medico di bordo
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