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Io sono nessuno
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Hutch Mansell è un tranquillo impiegato, sposato e padre di due figli, che conduce una vita senza sussulti fin quando una notte una coppia di ladri fa irruzione nella sua casa. Suo figlio reagisce mentre lui cerca di dissuadere i ladri dal far loro del male, prendendo quel poco che hanno e lasciandoli in pace. Questo suo atteggiamento difensivo - "per contenere i danni" - delude suo figlio e allontana ancor più sua moglie che già da tempo lo evita. Ma un braccialettino che sua figlia piccola dice di aver perso, forse tra le cose portate via dai ladri, lo trasforma in un cacciatore notturno che in breve svela una sua oscura e riposta identità. Era in gergo un "revisore" un tizio che per conto delle principali agenzie nazionali chiudeva i conti con qualche indesiderabile. L'ultimo uomo che vorresti vederti bussare alla porta in pratica e non certo quel anonimo signor nessuno che aveva cercato di interpretare cambiando vita. Così nelle sue ricerche notturne di indizi sui due ladri, si imbatte in un quintetto di balordi che importunavano una ragazza durante il rientro a casa su di un bus notturno. Li aveva pestati talmente bene che uno era poi morto in ospedale ed era il fratello di un boss della mala russa, Yulian Kuznetsov. Questi fa fare ricerche su quel tizio che sul bus ha perso un badge del suo ufficio e benché abbia avuto avvertimenti circa la pericolosità del tipo, scoperta grazie alla foto sul badge, e rilevata dai pochi dati in gran parte cancellati e segretati del suo passato nei servizi, il boss inizia la sua personale guerra. Cerca di colpire anche la sua famiglia facendo riaffiorare "quella parte di me a lungo dormiente che muore dalla voglia di rimettersi in gioco" e non sarà un bel vedere per il numeroso esercito scatenatogli alle costole. Messa in salvo la famiglia e sostenuto da un suo vecchio amico fraterno, letale cecchino, nonché da un padre in apparenza arrivato al capolinea dell'ospizio, ma capace di essere ancora preciso e letale nel tiro, riuscirà a scatenare l'inferno sui malcapitati scagnozzi del boss che per ultimo andrà a far loro compagnia agli inferi. Alla polizia che cercherà di capire chi sia aldilà del "nessuno" che Hutch dà irreprensibile come risposta, ammanettato nel loro ufficio, arriverà la telefonata dall'alto con l'ordine perentorio di rimetterlo in libertà senza domande al termine di questo insolito ma adrenalinico thriller. Dallo stesso sceneggiatore di John Wick ecco un personaggio parimenti letale ma di ben altro aspetto, tale da non rappresentare una minaccia per nessuno, risultando, appunto, un "signor nessuno" come da titolo ma di quelli che risultano poi essere i più pericolosi, proprio perché non te ne fanno accorgere.
Nobody Stati Uniti d'America 2021
Regia: Il'ja Najšuller Musiche David Buckley con Bob Odenkirk: Hutch Mansell Connie Nielsen: Becca Mansell RZA: Harry Mansell Aleksej Serebrjakov: Yulian Kuznetsov Christopher Lloyd: David Mansell J. P. Manoux: Darren Gage Munroe: Blake Mansell Colin Salmon: Banion Michael Ironside: Eddie Williams
Voglio fare un appello con questo film a chi lavora nel cinema affinché a distanza di 40 anni si torni a produrre un genere che tante soddisfazioni ha dato al settore in termini di incassi e lavoro. Certo il filone ha rappresentato anche un concentrato di luoghi comuni finendo spesso in sciocchezze e corbellerie col solo scopo di far cassa etichettandosi col tempo solo come fenomeno violento e di consumo. Perchè non c'era la TV e il cinema era il solo luogo di svago e bisognava riempire le sale con prodotti ripetitivi in quantità e a scapito della qualità. Ma pur sempre creando un mestiere associato ad esso fatto di buoni caratteristi, registi, comparse e maestranze specializzate in carpenteria, falegnameria e vari e sempre senza l'utilizzo di una sola lira del denaro pubblico. Ecco perché vorrei che firmaste nei commenti questo appello affinché torni in auge un genere, magari anche con altri, che un tempo caratterizzarono il nostro Cinema nazionale. Ci vorrebbe in ver...
Trama: I ragionieri Antonio Guardalavecchia (Totò) e Giuseppe Colabona (Peppino De Filippo) sono impiegati presso la filiale di Napoli della ditta Pasquetti, una società di trasporti. Il loro capoufficio è Cesare Santoro, superiore molto severo che non tollera l'atteggiamento poco professionale dei due impiegati. Al culmine dell'ennesimo rimprovero riservato a Colabona e Guardalavecchia davanti a un impiegato neoassunto, il catanese Donato Cavallo, Santoro li minaccia di trasferirli in Sardegna. L'improvvisa morte del capoufficio dà inizio a una spietata "guerra per la successione" tra Colabona e Guardalavecchia, lotta i cui segnali si manifestano già al funerale di Santoro. Parodìa stupenda dell'avidità e dell'ambizione delle persone che pur di raggiungere anche miserrimi obiettivi son pronti a tutto. Trasferito in ambito politico nella nostra povera Italia, Guardalavecchia, Colabona e Santoro vi ricordano qualcuno? Ribadisco, il "Pri...
Devo dire che il cinema mi ha spesso fatto conoscere musiche che non avrei mai immaginato di ascoltare e questo bellissimo film del quale abbiamo già parlato in questo post serve più che altro a farvi conoscere uno dei più grandi baritoni di tutti i tempi: Tito Gobbi . Considerato da molti inarrivabile per il timbro di voce, in questo film presta la voce "canora", perchè il parlato è di Giulio Panicali uno dei tre più grandi doppiatori della storia del cinema nazionale, a Dennis King , Frà Diavolo alias il Marchese di San Marco . Nel clip mancano i 2 interpreti principali, Stanlio e Ollio , ma lo scopo era quello di far ascoltare questa bellissima aria che potrete divertirvi a cantare dal momento che inserisco le parole e credo tantissimi nel web approfitteranno con i motori di ricerca a reperirle qui e tuttavia possiamo notare alcune delle spalle abituali del duo comico come James Finlayson e la bella Thelma Todd . Per i crediti potete andare al post originale: Frà ...
H enry , un killer professionista, si è ritirato dopo l'ultimo incarico in una casetta in mezzo al nulla gelato della foresta dello stato di Washington DC vicino al confine canadese. A turbare i silenzi della natura che lo circonda arriva un tonfo sinistro quando nei pressi si schianta una motoslitta con a bordo una ragazza che rimane ferita piuttosto seriamente. Henry la porta al sicuro dai lupi che stanno già fiutando la preda avendone assaggiato il sangue sulla neve e inizia a curarla con i pochi mezzi di cui dispone. Le estrare diverse schegge di legno da una gamba e dopo qualche giorno una ancor più preoccupante nell'inguine. In genere non salva le vite tuttavia quella ragazza indifesa non poteva lasciarla in balia delle intemperie e dei lupi famelici, ma qualcosa in lei lo insospettiva. Intanto non aveva cellulare e nemmeno documenti per cui quel nome, Melody , che le ha dato potrebbe essere falso ragion per cui appena si sarà ripresa dovrà alzare i tacchi e lasciar...
« Il Cristianesimo è una religione democratica basata sul lavoro » (Don Camillo) Da i romanzi di Guareschi , sono tratti una serie di film che meglio di tanti altri hanno descritto l'Italia post bellica ed il suo passaggio da civiltà rurale e patriarcale a società moderna. Tutti prodotti dalla Cineriz e interpretati da Fernandel (don Camillo) e Gino Cervi (Peppone) gli episodi sono cinque: 1. Don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1952) 2. Il ritorno di don Camillo (regia di Julien Duvivier, 1953) 3. Don Camillo e l'onorevole Peppone (regia di Carmine Gallone, 1955) 4. Don Camillo monsignore... ma non troppo (regia di Carmine Gallone, 1961) 5. Il compagno don Camillo (regia di Luigi Comencini, 1965) Non so quante volte li ho rivisti, ma ogni volta è come se fosse la prima ed in ogni occasione ne trovo una chiave di lettura nuova. Centro degli episodi è la contrapposizione tra il sentimento cristiano di don Camillo e l'ideol...
Se c'è un attore che sempre mi ha convinto nelle sue interpretazioni questo è Andy Garcia, e nel limite del possibile ho sempre cercato di vedere i suoi film. In The Lost City, egli non è solo l'attore protagonista, ma anche il regista, produttore esecutivo e autore delle musiche. E aggiungiamoci pure che come il protagonista del film anch'egli è un esule cubano. Il film narra la storia di Fico (A. Garcia) proprietario di un locale notturno "El Tropico" di L'Avana durante la dittatura di Battista e all'alba della rivoluzione Castrista. Nella sua famiglia il padre, docente universitario, è per un opposizione parlamentare al regime di Battista, mentre suo fratello Ricardo si unisce al movimento, extraparlamentare, comunista di Fidel Castro e l'altro fratello, Luis, al movimento democratico (sempre extraparlamentare). Man mano che il regime Castrista raggiunge il potere ed il controllo della vita cubana, le attività del locale di Fico sono ridotte, prima...
Severine è candida, Severine è diafana, Severine è ialina, Severine è pura, Severine è perversa, Severine è la Bella di Giorno Severine è Luis Bunuel e la sua proiezione erotica, dissacratoria di una società borghese e perbenista, ne incarna le sue allucinazioni surrealiste fatte di sogno e realtà sempre in bilico tra di esse. A volte ironiche, altre violente, ma sempre eleganti nel conflitto che pongono allo spettatore su cosa sia normale o anormale, giusto o sbagliato. Nel 1967 la società era all'inizio di quei moti che l'avrebbero sconquassata dalle basi bigotte e borghesi e il film fu molto duro da digerire e solo un genio come Bunuel poteva portare sullo schermo un tema così scioccante e se vogliamo amorale, schiaffeggiando il perbenismo dell'epoca con una … carezza chiamata Catherine Deneuve . Lei era la giusta incarnazione per il suo progetto, una donna giovane, borghese che mai al mondo uno avrebbe immaginato di proporle una parte simile. E qui come in seguito,...
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