Maciste alla corte dello Zar
N icola Nikolajevic, potente e dispotico Zar di tutte le Russie ha affidato allo scienziato Hakim il compito di ritrovare un favoloso tesoro di cui si fantastica in alcuni antichi manoscritti e nascosto da qualche parte nelle impervie caverne ghiacciate dell'Asia Centrale. Qui con l'aiuto degli uomini di scorta guidati dal fido Petrovic, Hakim inizia a scavare e dopo diversi infruttuosi tentativi, scova alcuni forzieri e cosa più incredibile un antico sarcofago al cui interno rinviene il corpo perfettamente conservato di un giovane muscoloso. Risvegliato con alcuni unguenti rinvenuti nell'avello, il giovane lascia tutti sbigottiti perché affamato e assetato oltre a parlare la loro stessa lingua. Ben disposto a seguirli si unisce a loro per tornare a casa dopo che giorni prima una staffetta era stata inviata allo Zar per avvertirlo della scoperta. Questi su consiglio del subdolo Igor, manda loro incontro alcuni soldati fidati travestiti da predoni con il compito di sterminarli tutti affinché non trapeli la notizia del ritrovamento del tesoro. Non sa ancora lo Zar dell'altro ritrovamento ancor più straordinario. Ne viene a conoscenza quando i suoi finti predoni vengono sbaragliati dalla forza bruta di un uomo che, al seguito di Hakim, si fa chiamare Maciste. Pensa bene di utilizzarlo nella lotta contro i ribelli oppositori, ma il giovane a corte pur ben disposto ad eseguire ogni ordine, non ne comprende il motivo. Sarà Sonia, una giovane alla quale lo Zar ha deportato ed esiliato il padre a far comprendere a Maciste la crudeltà di quell'uomo e le sofferenze che infligge alla popolazione. A quel punto Maciste prende la sua decisione e anche per l'amore che nutre verso Sonia, aiuta la ribellione a prendere il potere sconfiggendo il tiranno dopo aver superato difficilissime prove personali e aver mostrato grande coraggio. Sonia parte con lui per dividere vita e nuove avventure acclamati dal popolo festante e finalmente libero.
Tanio Boccia, qui col solito pseudo di Amerigo Anton, gira in esterni nell'orto di casa questo ennesimo peplum con protagonista il suo pupillo Kirk Morris (Adriano Bellini anche se ormai lo sanno tutti) sottoponendolo a prove abbastanza simili a quelle del suo Sansone contro i pirati dell'anno prima. Gli interni sono poveri e il resto della brigata gira al minimo sindacale, stando all'impegno profuso. Difficile da riconoscere Ombretta Colli giovanissima nel ruolo di Sonia, ma nei crediti c'è scritto il suo nome per cui ci crediamo. Mentre è facile riconoscere Nello Pazzafini che in quegli anni se non partecipava attivamente sbucava comunque fuori in ogni pellicola. Per questo è stabilmente nei nostri cuori.
Italia 1964
Regia: Tanio Boccia
Musiche Carlo Rustichelli
con
Kirk Morris: Maciste
Massimo Serato: Zar Nicola Nikolajevic
Tom Felleghi: Hakim
Ombretta Colli: Sonia
Gloria Milland: Nadia
Ugo Sasso: Petrovic
Giulio Donnini: Igor
Dada Gallotti: Katia
Arnaldo Arnaldi: Alessandro
Renato Rossini: capo dei finti predoni
Attilio Dottesio: capo dei ribelli
Giorgio Bixio: Fjodor il saggio
Luigi Scavran: Boris
Consalvo Dell'Arti: Ivanovich
e con
Nello Pazzafini non accreditato nel ruolo di un cavernicolo rude e bruto
va senz'altro riconosciuto il merito a questo Maciste di aver liberato i russi dallo zar molti anni prima di Lenin e il film in questo tentativo di evidenziare una pagina di storia poco nota è encomiabile
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