Sono tornato
B enito Mussolini è piovuto dal cielo in un quartiere multietnico romano e dapprima non si capacita di dove possa essere capitato, oltre a pensare di essere ancora negli anni'40. Pian piano presa coscienza dell'epoca e dello stato delle cose, inizia a pensare seriamente alla possibilità di riprendersi il paese da nord a sud e soprattutto di non commettere gli errori passati. Allo scopo trova insperatamente nel giovane regista Andrea Canaletti che lo crede un perfetto sosia del Duce, il veicolo per propagandare la sua nuova missione. Il giovane documentarista è infatti legato ad una rete televisiva, il canale My Tv, che dopo aver visionato i suoi primi video girati in giro per l'Italia e il successo di visualizzazioni che su Youtube in brevissimo tempo han superato il milione, decide di accaparrarsi il giovane con i suoi filmati e soprattutto quello strano personaggio sul quale cucire un talk show che ben presto buca l'etere, con indici di ascolto tali da sbaragliare ogni concorrenza. Mussolini non solo sa intrattenere il pubblico con sapienti giochi di parole, ma sa coinvolgerlo totalmente sulla situazione della nazione piena zeppa di difetti e ancor più acuiti nei 70 anni di sua assenza. Le varie trasmissioni se lo contendono e il proselitismo cresce a dismisura fin quando, in un rigurgito estremo di ragione, non tornano a galla le sue malefatte a partire dalle leggi razziali che una nonnina ebrea gli rinfaccia aspramente. Ma quello che ne deteriora la popolarità senza speranza alcuna di risalita nello share, è il video in cui viene ripreso ad uccidere un cagnolino reo di averlo morsicato. E' la fine del suo rapporto col giovane documentarista che si accorge con orrore di aver avuto a che fare con il vero Duce e non con un suo brillante interprete. Come pure per il talk show e per la direttrice nel quale aveva creduto e puntato tutto, Katia Bellini, che è costretta a rassegnare le dimissioni. Tuttavia la donna non demorde e passa alla concorrenza di Canal + portandosi un Duce ammaccato e contuso dopo un proditorio attacco di animalisti e vari altri contestatori, ad arte orchestrato dalla stessa. E' l'occasione per il rilancio, per chiedere scusa in diretta alla padrona del cagnolino e promettere con una sottoscrizione popolare da iniziare subito in trasmissione, la costruzione di un grande canile ospizio per cani abbandonati. E' di nuovo il trionfo e la concreta possibilità di re iniziare la scalata al potere con l'ausilio dei potenti mezzi mediatici. Lo rivediamo in auto scoperta con Giovanna in giro per Roma suscitare la curiosità divertita di turisti oltre a evidenti cenni di protesta di alcuni e tanti saluti romani.
Remake di un film analogo tedesco con ovviamente protagonista il ritorno di Hitler nella attuale Germania, il film si avvale di un ottimo Massimo Popolizio nei panni verosimili del Duce, ma difetta nell'affrontare con decisione i tanti temi che vengono sollevati a volte di sfuggita e che nel particolare momento in cui in effetti versa la società italiana, avrebbero potuto essere sviluppati meglio. Forse, visto l'aria che tira, si è avuto paura di spingere il gioco laddove doveva arrivare. Altro dirvi non so e non vo'.
Sono tornato
Italia 2018
Regia: Luca Miniero
Musiche Pasquale Catalano
con
Massimo Popolizio: Benito Mussolini
Frank Matano: Andrea Canaletti
Stefania Rocca: Katia Bellini
Gioele Dix: Daniele Leonardi
Eleonora Belcamino: Francesca
Ariella Reggio: nonna Lea
Massimo De Lorenzo: Giorgio
Giancarlo Ratti: Mario Capogrossi
Piera Russo: Carla
Luca Avagliano: Gianni
Daniela Airoldi: Laura
Alessandro Cattelan: sé stesso
Enrico Mentana: sé stesso
occasione sprecata
RispondiEliminalancia il sasso e nasconde la mano e allora a che pro farne un film lasciando irrisolti i quesiti che vengono sollevati??
RispondiEliminaforse per lasciare ad ognuno di noi il giudizio nel chiuso delle nostre coscienze come avverrà di sicuro in chi guarderà questo film