Fantozzi contro tutti
F inalmente è arrivato il turno di Fantozzi e colleghi di partecipare alla gita in montagna programmata dalla ditta, ma essendo ormai maggio, la settimana bianca in quel di Ortisei è sostituita da attività montane alternative tra le quali salutari arrampicate per improvvisati rocciatori e corsi da scalatori che mietono ovviamente le prime vittime. Fantozzi che aveva promesso alla moglie di dimagrire sceglie invece il programma del rinomato dottor Birkenmaier e si fa ricoverare nella sua costosa clinica. Scoprirà a sue spese che è in pratica un carcere duro accompagnato da assoluto digiuno, pena punizioni corporali per chi trasgredisce. Tornato a casa si butta anima e corpo nel suo sport preferito, ovvero piazzarsi davanti al televisore e tra birre ghiacciate, rutto libero d'ordinanza, strafogarsi di cibo e calcio in TV con veglie notturne per godersi i primi spogliarelli delle TV libere nazionali. Ne fa le spese la signora Pina, sua moglie, che stanca di essere trascurata gli confida di amare un altro cosa che induce Fantozzi ad indagare e scoprire che il suo probabile amante è Cecco, il nipote del fornaio sotto casa, tipo volgare che sembra avere un certo successo con le donne. Ma quando lo affronta e scopre che disprezza quella racchia di sua moglie, ecco che il rapporto con Pina, che ha assistito non vista al confronto tra i due, viene di nuovo rinsaldato riacquistando tutta la stima di sua moglie per averla difesa e definita la più bella del mondo. Intanto il Direttore Ereditario della Megaditta, ultra centenario, è morto e al suo posto è stato nominato il Visconte Cobram, fanatico del ciclismo, che impone da subito una rigorosa partecipazione di tutto il personale maschile alle gare in bicicletta per aggiudicarsi il prestigioso trofeo messo in palio: la Coppa Cobram. La cosa mette in grande apprensione tutti, ma non è possibile evitare i duri allenamenti imposti e la fatidica gara che vede molti partecipanti perire in incidenti stradali o assiderati dal freddo nel duro passo di montagna da affrontare per ben due volte. Fantozzi ha acquistato di nascosto una pozione miracolosa a base di peperoncino della Cayenna e sul finire della gara gli da la spinta necessaria a vincere la resistenza dell'unico concorrente rimasto e di tagliare il traguardo finendo a capofitto direttamente nel carro funebre posto all'arrivo per qualsiasi tragica evenienza. le cose sembrano calmarsi in azienda quando il Direttore GR. LADR. FARABUT. DI GR. CROC. MASCALZ. ASSAS. FIGL. DI GR. PUTT. MARCHESE CONTE PIERMATTEO BARAMBANI MEGALOM, invita lui e il rag. Filini ad una crociera sul suo lussuoso yacht, cosa che i due accettano di buon grado, per poi rendersi conto che siccome "sulla barca non si sta con le mani in mano" in un attimo si ritrovano a fare da mozzi e sguatteri di bordo con tutta una serie di disavventure che culmina con la rottura dei motori e conseguente remata fino in porto dei nostri due sventurati a trainare col tender il mega yacht. Rientrato dalle ferie Fantozzi è di pessimo umore e, scontento, traccia col dito puntato verso il cielo una scritta che miracolosamente compare in piena evidenza: "Il Mega Presidente è uno stronzo!" Scatta immediatamente una perizia calligrafica che coinvolge tutti i dipendenti e in breve si scopre l'autore nel rag. Fantozzi. Preso bonariamente da parte dal Mega Presidente Arcangelo è costretto a modificare la scritta in: "Fantozzi è uno stronzo", con monito a non cancellarla. Ovviamente a casa tutto il condominio e il vicinato è lì ad aspettarlo per sfotterlo con la sola Pina a rincuorarlo e mentre cerca di rispondere per le rime ai presenti, eccolo finire inavvertitamente in un tombino aperto dando il là ai titoli di coda di questo divertente episodio della serie.
Terzo per l'esattezza, con il nostro che aiuta in regia e da corpo e movenze al mitico personaggio da lui creato alle prese stavolta oltre che con i soliti problemi sul lavoro anche con le bizze di una moglie frustrata e lasciata troppo a margine della sua vita, nonostante scopra essere forse il suo unico e vero sostegno, come nella vita di tanti uomini accade realmente. Senza una donna un uomo è perso diceva mia nonna.
Italia 1980
Regia: Neri Parenti, Paolo Villaggio
Musiche Fred Bongusto
con
Paolo Villaggio: Ugo Fantozzi
Milena Vukotic: Pina Fantozzi
Plinio Fernando: Mariangela Fantozzi
Gigi Reder: Silvio Filini
Giuseppe Anatrelli: Luciano Calboni
Camillo Milli: Piermatteo Barambani
Paul Müller: Visconte Cobram
Diego Abatantuono: Cecco, il fornaio
Ennio Antonelli: Antonello, zio di Cecco
Guerrino Crivello: Rag. Colsi
Angelo Pellegrino: Geom. Vannini
Pietro Zardini: Rag. Fonelli
Lars Bloch: Mega Presidente Arcangelo
Silvano Spadaccino: dottor Birkenmaier
Fantozzo .... PPRRRTTTTT
RispondiElimina