È l'amor che mi rovina
W alter è un imbranato commesso in un negozio di articoli sportivi al punto da combinare ripetuti disastri al suo datore di lavoro tanto da indurlo a licenziarlo su due piedi. Con l'amico Carlo, un fotografo professionista al quale deve parecchi soldi, si era fatto ritrarre in posa in tuta da sci dando l'impressione di essere un grande campione ad una giovane avventrice del negozio. Lei, Clara, maestra di sci al Sestriere, in negozio per ritirare una fotografia, era rimasta colpita da quel giovane che si era spacciato per un campione di salto con gli sci. Si erano lasciati con la promessa di rivedersi ed ora che a Walter era capitata una insperata offerta di recarsi al Sestriere, ecco che le cose iniziavano a girargli meglio. Un uomo lo aveva contattato per conto di una organizzazione, ritenendolo la persona giusta per l'incarico, dopo aver accertato in seguito a ripetuti pedinamenti che poteva andar bene allo scopo. L'organizzazione è in realtà parte di una rete spionistica che ha recentemente rubato dai laboratori di Genova una rara sostanza frutto di esperimenti segreti: l'Algonkin. Ne bastano alcune gocce a contatto con la neve per causare una spaventosa deflagrazione e un campione è contenuto in un anello che il giovane Walter dovrà consegnare alla Contessa Olga Voronowska nell'albergo del Sestriere dove alloggerà. Essendo disoccupato al momento non rifiuta certo i soldi per una missione così semplice, tanto più che può rivedere Clara e sperare di conquistarla. Giunto in albergo dove tra l'altro alloggia anche Clara essendo maestra di sci, iniziano per lui una serie di tragicomiche situazioni che lo vedono protagonista dapprima come imbranatissimo sciatore ma incredibilmente capace di conquistare Clara, per poi vedersi rubare l'anello dall'amico Carlo, giunto anche lui in albergo e suo vecchio creditore, pregiudicando la missione una volta arrivata anche la misteriosa Contessa. In un crescendo di equivoci e di minacce portate dalla banda di spie a loro volta giunte in albergo, i nostri rischiano di lasciarci le penne in un crepaccio dove li hanno fatti cadere. Grazie ai piccoli allievi di Clara, addestrati spesso a farsi cercare lungo le piste con nascondini, i nostri vengono tratti in salvo e possono catturare la banda che cercava di attraversare il confine francese con il prezioso anello. Walter riesce a recuperarlo ma poi riparte goffamente lungo il crinale con gli sci ai piedi non riuscendo più a fermarsi, finché getta via l'anello in extremis causando una violentissima esplosione. Lo rivediamo nel finale, tutto bendato in ospedale, ricevere la visita e le premure della sua ormai fidanzata ufficiale Clara.
Mario Soldati dà una imprevista quanto convincente svolta alla commedia all'italiana, condendola di fantaspionaggio divertente e rendendola scorrevole e piacevole per tutta la sua durata. Ottimo Walter Chiari e stupenda la sua partner Lucia Bosè, con comprimari di assoluto valore a contorno che oltre ad Aroldo Tieri vedono all'opera uno dei paisà più villain del cinema hollywoodiano nella persona del grande Eduardo Ciannelli, che accreditato Edward fa più amerregano.
È l'amor che mi rovina
Italia 1951
Regia: Mario Soldati
Musiche Mario Nascimbene
con
Walter Chiari: Walter Palaccioni
Lucia Bosè: Clara Montesi
Aroldo Tieri: Carlo, il fotografo
Eduardo Ciannelli: Capo delle spie
Jackie Frost: Contessa Olga Voronowska
Virgilio Riento: Proprietario Negozio
e con
Amedeo Dejana
Eugenio Cancelli
Enrico Leurini
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