The Prestige (2006)
Quando mi ripromisi che avrei seguito sempre con interesse le opere di Christopher Nolan era la lontana estate del 2000 e per la prima volta vantavo un accredito per la mostra del cinema di Venezia.
Nella sezione "nuove proposte" il poliedrico attore Tim Robbins si presentava come produttore di un misterioso psycothriller dal titolo assai accattivante. Memento.
Incredibile.
La complessità eccessiva di memento fu per me uno stimolo irresistibile a seguire le future evoluzioni del suo regista, Nolan appunto, che alla sua opera successiva seppe prontamente deludermi (Insomnia).
Ma fu una parentesi.
Batman Begins, il suo film successivo, restituì al mondo Nolan in tutta la sua capacità suggestiva di rendere toccanti storie impossibili, e tutto il suo cinema torna all'ennesima potenza in The prestige.
OSSERVA ATTENTAMENTE, così si apre il film, con una carellate su innumerevoli cappelli sparsi sul pendio di una collina.... visione surreale all'inizio, illuminante alla luce della fine... la chiave dell'enigma viene sin da principio messa in mano allo spettatore, che non sa d'averla...
L'eterno conflitto tra realtà e finzione, l'oscuro sentiero dell'ossessione, l'incubo del segreto, vizi e virtù del doppio, la necessità del falso, il piacere del dubbio e l'istinto a credere, la scienza misteriosa, il culto del non detto.
Hugh Jackman è il grande Danton, Christian Bale il suo acerrimo nemico di palcoscenico, il Professore. Illusionisti, rivali, nella professione, nella vita. Senza limiti.
Fino a sfidare le leggi della fisica e dell'energia, a scomodare Nicolas Tesla, nei panni dello scienziato reietto che fu, affinchè egli trovi il modo di piegare il reale alla necessità di impossibile del grande Danton.
Fino alla beffa finale.
E alla indicibile controbeffa.
"Il segreto non fa colpo su nessuno, è il trucco che c'è dietro che conta".
Il film, che mi entusiasma ancora oggi, è foriero di una necessità di sapere cosa accadrà veramente insolita, assieme all'inevitabile curiosità che tutti abbiamo per conoscere i trucchi dei prestigiatori.
Ne scopriamo in parte la crudeltà, e al contempo ne viviamo il senso di meraviglia.
Il fascino del segreto, celato nel diario del Professore, a cui è stato sottratto dal grande Danton ovviamente con l'inganno.
Inutile soffermarsi sulla recitazione impeccabile, dei due protagonisti, come anche della gnocca di turno ovvero Scarlett Johansonn, di David Bowie nei panni di Nicolas Tesla, e financo del britannicissimo Michael Caine, nei panni del narratore, ingenere creatore di trucchi e consigliere di ambo i contendenti.
Da vedere, meglio se ben accompagnati.
Nella sezione "nuove proposte" il poliedrico attore Tim Robbins si presentava come produttore di un misterioso psycothriller dal titolo assai accattivante. Memento.
Incredibile.
La complessità eccessiva di memento fu per me uno stimolo irresistibile a seguire le future evoluzioni del suo regista, Nolan appunto, che alla sua opera successiva seppe prontamente deludermi (Insomnia).
Ma fu una parentesi.
Batman Begins, il suo film successivo, restituì al mondo Nolan in tutta la sua capacità suggestiva di rendere toccanti storie impossibili, e tutto il suo cinema torna all'ennesima potenza in The prestige.
OSSERVA ATTENTAMENTE, così si apre il film, con una carellate su innumerevoli cappelli sparsi sul pendio di una collina.... visione surreale all'inizio, illuminante alla luce della fine... la chiave dell'enigma viene sin da principio messa in mano allo spettatore, che non sa d'averla...
L'eterno conflitto tra realtà e finzione, l'oscuro sentiero dell'ossessione, l'incubo del segreto, vizi e virtù del doppio, la necessità del falso, il piacere del dubbio e l'istinto a credere, la scienza misteriosa, il culto del non detto.
Hugh Jackman è il grande Danton, Christian Bale il suo acerrimo nemico di palcoscenico, il Professore. Illusionisti, rivali, nella professione, nella vita. Senza limiti.
Fino a sfidare le leggi della fisica e dell'energia, a scomodare Nicolas Tesla, nei panni dello scienziato reietto che fu, affinchè egli trovi il modo di piegare il reale alla necessità di impossibile del grande Danton.
Fino alla beffa finale.
E alla indicibile controbeffa.
"Il segreto non fa colpo su nessuno, è il trucco che c'è dietro che conta".
Il film, che mi entusiasma ancora oggi, è foriero di una necessità di sapere cosa accadrà veramente insolita, assieme all'inevitabile curiosità che tutti abbiamo per conoscere i trucchi dei prestigiatori.
Ne scopriamo in parte la crudeltà, e al contempo ne viviamo il senso di meraviglia.
Il fascino del segreto, celato nel diario del Professore, a cui è stato sottratto dal grande Danton ovviamente con l'inganno.
Inutile soffermarsi sulla recitazione impeccabile, dei due protagonisti, come anche della gnocca di turno ovvero Scarlett Johansonn, di David Bowie nei panni di Nicolas Tesla, e financo del britannicissimo Michael Caine, nei panni del narratore, ingenere creatore di trucchi e consigliere di ambo i contendenti.
Da vedere, meglio se ben accompagnati.
E bravo il socio passivo che torna attivo ;-)
RispondiEliminaed ottima scelta, l'ho rivisto che non è molto ... Bowie che fa Tesla è da annali del cinema.
non l'ho visto e mi riprometto quanto prima di farlo.
RispondiEliminaho dato eccezionale come valutazione
in questo caso al post del nostro incredibile carcamagnu ...
rosicate blogghisti di ogni dove
carcamagnu ce l'abbiamo noi ..
se volete vi diamo il gobbetto
;-)))
come sempre il nordista lavoratore viene irriso dai pigroni filo papalini ... ;-)) che per 2 mm di neve chiedono lo stato di calamità naturale ... ;-)))
RispondiEliminadai scherzavo .. lo sai che ti voglio bene :)
RispondiEliminama è anche vero che il carcamagnu è un patrimonio da preservare
RispondiEliminaanche l'unesco se n'è accorta
ehehe
E son stato breve perché avevo altre 10 pagine di approfondimento tecnico da rovesciarvi addosso ;-)
RispondiEliminae che non si chiama Mason ... ;-)
RispondiEliminacomunque sono dell'idea che la critica andrebbe letta dopo, altrimenti t'influenza troppo sia nella scelta che nella visione ...
per è esattamente il contrario gobbo nel senso che la critica di un buon
RispondiEliminarecensore mi induce a vedere poi il film che magari scivolava via insieme a tanti altri che non vedi
meglio ancora se ascolto la recensione di uno che ritengo bravo
e competente mi attizza proprio
e quasi sempre poi mi trovo in sintonia .. insomma per me è utile
anche preventiva
bravo carca, tra le righe ha gia rilevato la fine hahaha..ma la nasconde bene, come un buon trucco..in italiano si dice anche spoiler? attenzione spoiler? vorsicht spoiler!!!
RispondiEliminaUn "filmetto" di Nolan, rispetto a Il cavaliere oscuro e a Inception. Non dico di essere rimasto di sasso nel finale, ma quasi. Poi c'è Tesla, al quale dovrebbero dedicare un biopic...
RispondiEliminaCarca ma raccontare il finale!!!
RispondiEliminaGrande sceneggiatura, grande Nolan (ma inception lo dovevi fare meglio) e grande film.