Solo chi cade può risorgere
R ip Murdock, capitano paracadutista e Johnny Drake suo commilitone, sono richiamati in patria negli Stati Uniti per essere decorati per un atto d'eroismo in guerra. Ma quando Johnny apprende della decorazione da ricevere in pompa magna, se la squaglia facendo perdere le sue tracce. Rip non demorde e ricordando alcuni particolari sull'arruolamento di Johnny, si reca a Gulf City, città di provenienza dell'uomo per scoprire che si era arruolato sotto falso nome. Sfogliando poi l'archivio di un quotidiano locale, scopre dalle foto che fu coinvolto in un omicidio che vide vittima il marito di una donna che lui sotto le armi menzionava sempre con Rip, essendone profondamente innamorato. Lei, Coral Chandler, si esibiva come cantante nel Sanctuary Club, locale e casa da gioco molto rinomato della zona e gestito da un certo Martinelli in odore di mafia. Intanto un cadavere carbonizzato di un uomo rinvenuto a bordo di un'auto incendiatasi dopo essere finita fuori strada, è stato portato nella locale Morgue dove Rip si reca per scoprire, dai resti di un distintivo goliardico, che con tutta probabilità si tratta dello stesso Johnny. Inizia pertanto ad indagare entrando anche in confidenza con Coral, incontrata nel locale dove un tempo si esibiva, per poi scontrarsi con lo stesso Martinelli e con il suo tirapiedi Krause. La donna sembra tuttavia sincera dopo essere stata messa sotto pressione da Rip e in breve tra i due nasce un profondo sentimento unito a crescenti problemi che il corso delle indagini scatena. Dapprima, un barista del locale che aveva una lettera di Johnny per Rip, viene fatto trovare morto nella stessa camera d'albergo dove dimora Rip che ha il suo bel da fare per sviare l'accorrente polizia allertata ovviamente da chi vuole incastrarlo. E costoro non possono che rispondere ai nomi di Martinelli e soci, presso il quale si reca Rip nella speranza di ritrovare la lettera a lui indirizzata. Ma una volta penetrato furtivamente nel suo ufficio viene tramortito e successivamente pestato finché con uno stratagemma riesce a liberarsi. Quell'odore di gelsomino che ha annusato prima di venire tramortito gli fa pensare seriamente che Coral potesse essere presente in quella stanza. Ma affrontata lei riesce ad ammansirlo e farsi di nuovo credere, pronta a fuggire con lui da quel posto per rifarsi una vita. Ma Rip ha la stoffa del detective e intende vederci ancora una volta chiaro, scoprendo che fu Coral ad uccidere suo marito al posto dell'innocente Johnny e che era addirittura ancora sposata a Martinelli quando decise di sedurre e poi uccidere l'ignaro nuovo marito. Messa alle strette sull'auto che la vede fuggire con Rip alla guida, la donna gli spara facendogli perdere il controllo del mezzo che si schianta contro un albero. Rip ferito lievemente ha appena il tempo in ospedale di ascoltare le ultime parole della donna e il suo profondo pentimento perdonandola e invitandola in una suggestiva e toccante evocazione a lasciarsi andare come fanno i paracadutisti ... su chiudi gli occhi!! .. Geronimo!!!
La lacrimuccia finale è d'obbligo in questo avvincente noir con tuti gli ingredienti del genere e con un mostro come Hunphrey Bogart in versione Sam Spade e l'ottima Lizabeth Scott capace di evocare in alcune inquadrature l'altro mostro sacro hollywoodiano Veronica Lake. Con loro bravi comprimari da Morris Carnovsky al truce Marvin Miller coi capelli imbrillantinati e il tirapugni sempre in tasca.
Dead Reckoning
USA 1947
Regia: John Cromwell
Musiche Marlin Skiles
con
Humphrey Bogart: Rip Murdock
Lizabeth Scott: Coral Chandler
Morris Carnovsky: Martinelli
Charles Cane: Tenente Kincaid
William Prince: Johnny Drake
Marvin Miller: Krause
Wallace Ford: McGee
James Bell: padre Logan
George Chandler: Louis Ord
William Forrest: Ten. Colonnello Simpson
Ruby Dandridge: Hyacinth
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